L'attuale territorio del comune di Ponte di Piave deriva dalla fusione in epoca napoleonica (Regno d'Italia) del Comune di Ponte di Piave (comprendente le allora frazioni di Negrisia, Levada e Fontane) e dell'ex comune di Busco con San Nicolò per regio decreto del 28/09/1810[4]. Sempre durante il Regno d'Italia (1806-1814) si ritrova ad essere nel Dipartimento del Tagliamento (Distretto di Conegliano, Cantone di Oderzo).
Durante la prima guerra mondiale, trovandosi sulla linea di combattimento sul Piave, lungo la direttiva Ponte di Piave-Fagarè, gli austriaci nel giugno del 1918 tentarono di raggiungere Treviso, durante la battaglia del solstizio. A Fagarè della Battaglia (dove oggi si può trovare uno degli ossari dedicato ai Caduti della Grande Guerra), furono respinti dai soldati italiani nuovamente sulla sponda sinistra; il Fiume Piave essendo in quel periodo inoltre in piena, impossibilitò l’incursione degli Austroungarici nella sponda destra. Da qui l’espressione “Il Piave mormorò, non passa lo straniero!”.
Questa cittadina rivierasca nei secoli ha sempre dovuto convivere con il Fiume Piave che più volte ha tracimato allagando i terreni circostanti. Esso infatti ha un regime a carattere torrentizio e la sua portata dipende considerevolmente dagli invasi posti a monte. Nota ed ancora in memoria a gran parte della cittadinanza, l’alluvione del 4 novembre 1966. Il fiume Piave in piena spaccò l’argine tra la frazione di Negrisia ed il capoluogo Ponte di Piave; di conseguenza le impietose acque scesero per Ponte di Piave e allagarono il territorio comunale ed i dintorni (esclusa Negrisia essendo precedentemente al capoluogo), provocando ingenti danni alle infrastrutture dei luoghi ed alla agricoltura dei paesi colpiti.
Durante una missione di soccorso perse la vita Eros Perinotto, militare di servizio su un carro armato. Il mezzo precipitò in una voragine d’acqua provocata dal crollo del ponte sul canale Grassaga nella strada Callalta tra Ponte di Piave e Levada; doveva soccorrere una madre con il bimbo appena nato da poco a Levada. In memoria di questo militare, vi è un monumento in piazza Garibaldi a Ponte di Piave nei pressi dell'arena dell'amicizia.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone del Comune di Ponte di Piave sono stati concessi con decreto del Presidente della Repubblica n. 1154 del 14 aprile 1980.[5]
«Stemma: d'argento, alla torre di rosso di due palchi fondata su campagna di verde, murata, chiusa, finestrata di nero e cimata da una bandiera d'azzurro, con l'asta di nero. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il torrione rappresenta l'antico castello che vide grandi battaglie nel XIV secolo.[6]
Il gonfalone è un drappo troncato di rosso e di bianco.
Monumenti e luoghi d'interesse
Ville venete
Di seguito è riportato un elenco delle ville venete presenti sul territorio comunale di Ponte di Piave:
Ponte di Piave, fa parte delle città del vino, è nel cuore della DOC Piave, DOC Prosecco e DOC Venezia ed è ricca di produttori viti-vinicoli. Nelle periferie del paese ad ogni strada c'è almeno una cantina e il territorio è ricoperto da nuovi e antichi vigneti. I vitigni più coltivati sono Glera (su cui si basa la DOC Prosecco), Pinot Grigio, Merlot, Carmenère, Cabernet Franc e, non ultimi, i vitigni Raboso (Raboso Piave e Raboso Veronese), da sempre coltivato in queste zone dove i terreni argillosi pesanti fanno sì che si esprimano al meglio. L'ecosistema locale permette di ottenere prodotti di grande qualità caratterizzati da una notevole complessità aromatica. Nel territorio comunale sono presenti numerosi sistemi di allevamento dai più storici e non meccanizzabili come la Bellussera (o Bellussi) e il Sylvoz a quelli più moderni e meccanizzabili come il GDC, cortina semplice, cordone speronato, guyot e doppio capovolto. Presente in prossimità del centro del paese la storica cantina sociale nata nel 1948. Camminando lungo l'argine si può apprezzare la moltitudine di vigneti da cui si ottengono vini unici, ma anche la coltivazione di altre colture erbacee in particolare mais e frumento, ma anche leguminose come la soia. Notevole, soprattutto in area golenale, la superficie dedicata ad area boschiva, questo ha permesso la creazione di un habitat ideale per numerose specie faunistiche.
Al 31 dicembre 2017 gli stranieri residenti nel comune erano 1 298, ovvero il 15,5% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[13]:
Il nome "levada" nella lingua veneta sta per "terra alzata".
Busco.
San Nicolò conta circa 200 abitanti.
Le piazze più vissute del capoluogo sono Piazza Marco Polo, che ospita il mercato del paese ogni sabato mattina ed i mercatini di Natale e Piazza Garibaldi, con un ampio spazio verde attrezzato per i bambini e l'arena, dove annualmente si svolgono svariate iniziative ludico-culturali tra cui spettacoli di danza, concorsi di bellezza, concerti (etc.).
Diocesi
Ponte di Piave è uno dei comuni del Veneto attraversato dai confini di due diocesi: il capoluogo e le due frazioni principali Negrisia e Levada fanno parte della diocesi di Treviso; mentre le frazioni di Busco e San Nicolò fanno parte della diocesi di Vittorio Veneto.
La circoscrizione territoriale ha subito le seguenti modifiche: nel 1902 aggregazione della frazione Fagarè staccata dal comune di San Biagio di Callalta (Censimento 1901: pop. res. 113); nel 1907 aggregazione di parte della frazione Saletto staccata dal comune di Breda di Piave (Censimento 1901: pop. res. 103)[14].
Infrastrutture e trasporti
Strade
Il comune è attraversato dalla SS53, oltre che alla rete di strade provinciali.
Il Basket Ponte 06 è la maggiore società di pallacanestro di Ponte di Piave. Milita in Promozione dalla stagione 2011-12, dopo averci già giocato nel 2008-09, stagione culminata con il raggiungimento della gara3 delle semifinali play-off.
^Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3
Bibliografia
(DE) Luigi Monzo: Croci e fasci - Der italienische Kirchenbau in der Zeit des Faschismus. Berlino, Monaco, 2021, pp. 74–80. (Paragrafo sull'architettura della chiesa San Tommaso da Canterbury a Ponte di Piave)