Il toponimo Crocetta indicherebbe un incrocio fra strade attorno al quale si sarebbe sviluppata la località[5].
Storia
La nascita di Crocetta è recente e in origine rappresentava una modesta località di campagna dipendente da Nogarè. Quando Ciano e Nogarè andarono a formare un comune autonomo (1902), si scelse di porre la sede comunale proprio alla Crocetta, a metà strada fra le due frazioni; attorno al municipio finì per svilupparsi l'odierna cittadina.
Durante la seconda guerra mondiale la zona fu caratterizzata da un'attiva presenza partigiana. Il 26 agosto 1944 i tedeschi bruciarono per rappresaglia un'osteria del paese e poco lontano fucilarono sei partigiani prelevati dal carcere di Montebelluna[6]. Quattro giorni più tardi, nel corso di un rastrellamento nella frazione di Ciano, i nazisti catturarono ed impiccarono due civili[7].
A Crocetta del Montello ebbe sede la Corte dei Conti della Repubblica Sociale Italiana, presidiata dalla Xª Flottiglia MAS[8]. Il 2 gennaio 1945 proprio i militi di questo reparto, dopo una serie di torture e sevizie, fucilarono presso il cimitero di Ciano cinque partigiani.[9]
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con D.P.R. 26 aprile 1983.[10]
«D'oro, ad un cuneo di verde, movente dalla punta, caricato di un boschetto di noci d'oro, nodrito su terreno pure d'oro; il cuneo cimato dalla croce del Calvario di rosso, addestrato da una fabbrica d'azzurro, con ciminiera dello stesso, fumante, sormontata da due spighe di rosso, decussate, e sinistrato da un bosco di verde (Montello) radicato su terreno dello stesso; in capo una fascia d'azzurro, mareggiata d'argento (Piave). Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di azzurro.[11]
Monumenti e luoghi d'interesse
Ville venete
Villa Ancilotto: nel 1965 il Comune di Crocetta del Montello acquistava i beni del complesso di Villa Ancilotto. Oggi la filanda ospita la scuola primaria e secondaria di primo grado, mentre la vecchia residenza della famiglia ospita al piano terra la biblioteca comunale, al secondo il Museo Civico “la Terra e l’Uomo” e al piano nobile troviamo le mostre temporanee.[12]
Villa Pontello: Il complesso di Villa Pontello comprende l'edificazione di matrice ottocentesca e il parco. Dagli anni '20 del XX secolo, la struttura è stata adibita a orfanotrofio femminile. Dal 1979 è invece diventato museo della Grande Guerra. Oltre al corpo principale della villa, vi è la barchessa, posta in aderenza, leggermente arretrata, un edificio pertinenziale staccato e il parco di 14.000 m². [13]
Villa Sandi: Villa in stile palladiano che si inserisce perfettamente all’interno del paesaggio, creando una piacevole armonia tra architettura e natura. Come nella tradizione secolare delle ville venete, anche Villa Sandi nasce non soltanto come luogo di diletto per le famiglie nobili, ma si sviluppa come una vera e propria azienda agricola. Ancora oggi conserva parte delle sue antiche origini e ospita l’omonimo azienda vinicola.
Al 31 dicembre 2022 gli stranieri residenti nel comune erano 660, ovvero il 10,9% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[15]:[16]
Crocetta del Montello dispone di un museo civico di notevole interesse, in cui sono conservati un corno preistorico di Mammut e un piccolo scheletro di dinosauro, oltre a molti altri reperti archeologici[17].
Il museo è stato aperto al pubblico nel 1978 con il contributo di numerosi studiosi di archeologia, tra cui il prof. Giuliano Palmieri, docente di Greco e Latino al Liceo ginnasio statale Antonio Canova di Treviso fino ai primi anni 2000.[18].
Economia
Nel giro di una ventina d'anni, dal 1965 al 1985, grazie all'intraprendenza ed all'intelligenza di molti imprenditori, circa un centinaio di aziende artigianali ed industriali, anche di dimensione medio-grande, si sono inserite nel tessuto produttivo del Comune, alcune delle quali molto significative: una decina di calzaturifici, quattro-cinque aziende meccaniche, quattro di confezioni, tre aziende vinicole, ed altre nel settore conserviero e nel settore dei macchinari industriali.[19]
Oggi l'economia di Crocetta si basa su una rete di agricoltura familiare, piccole industrie e servizi. Nella zona si producono ghiaia e calcare. Il paese beneficia indirettamente anche della produzione vinicola delle vicine colline, in particolare del Prosecco di Valdobbiadene.
Infrastrutture e trasporti
Posta lungo la via Erizzo, dal 1913 al 1931 Crocetta del Montello fu servita da una stazione della Tranvia Montebelluna-Valdobbiadene che, al tempo, rappresentò un importante strumento di sviluppo per l'economia della zona.
Successivamente viene collegata a Montebelluna e Treviso da diverse linee di autobus della MOM - Mobilità di Marca.[20]
Sport
Impianti sportivi
Tra gli impianti sportivi va citatto il centro Sport Lab adiacente al polo scolastico, composto dalle scuole elementari, le medie, la palestra e il pattinodromo.[21]
Il comune di Crocetta del Montello è stato costituito nel 1902 staccando le frazioni Ciano e Nogarè dal comune di Cornuda. Il primo sindaco è stato Lodovico Boschieri, eletto sindaco di Cornuda (TV) nel 1896, tra le file della Sinistra storica.
I contrasti tra gli abitanti di Ciano e Nogarè con quelli del capoluogo a causa della sede municipale troppo lontana dalle estreme frazioni, e l'importanza che va assumendo la località di Crocetta dove si è insediata una grande fabbrica, il Canapificio Veneto, inducono Lodovico a costituire un nuovo comune, Crocetta Trevigiana. Le frazioni di Ciano e Nogarè si staccano dal capoluogo Cornuda e si costituiscono comune autonomo il 1º giugno 1902 con il nome di Crocetta Trevigiana. Boschieri è il primo sindaco di questo nuovo comune e manterrà la carica fino alla data della sua morte improvvisa.
La denominazione del comune fino al 1928 era Crocetta Trevigiana e l'appellativo servì per distinguerlo dall'omonimo comune della provincia di Rovigo. Nel 1928 cambiò il predicato in "del Montello" in riferimento agli eventi della Grande Guerra[23].
^AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p. 240. ISBN 88-11-30500-4.
^ Francesco Ferrarese, Elementi di toponomastica (PDF), su Montello, Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna, 2005, p. 102. URL consultato il 29 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2007)..
^Enrico Opocher, Livio Morello e Gigi Toaldo, Il rastrellamento del Grappa (20-26 settembre 1944), Marsilio Editori, Istituto veneto per la storia della Resistenza, Annali 1984-1985.
^Origini ed evoluzione del Comune, su comune.crocetta.tv.it, 14 febbraio 2020. URL consultato il 12 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2021)..
^Crocetta 2002, su www.somscrocetta.it. URL consultato il 22 settembre 2024.
^Unità amministrative. Variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000. Popolazione legale per comune ai censimenti dal 1861 al 1991 ai confini dell'epoca, Roma, ISTAT, 2001, ISBN88-458-0574-3.