È il comune più settentrionale della provincia e l'unico comune ligure a confinare con la provincia di Asti, in Piemonte.
Geografia fisica
Il comune è situato in val Bormida, nel versante settentrionale dell'Appennino ligure, adiacente al fiume Bormida di Spigno. Nei pressi del paese è segnalata la presenza di una curiosa formazione rocciosa alta circa 15 metri, a forma di fungo. L'origine di tale formazione rocciosa è probabilmente dovuta al fatto che il masso sovrastante, che costituisce il cappello del fungo, ha protetto dall'erosione, causata dalle acque della Bormida di Spigno in tempi remoti,[6] il conglomeratooligocenico della Formazione di Molare[7], che costituisce lo stelo del fungo. Per la sua singolarità il fungo è protagonista di parecchie leggende. In particolare in località Erche esiste un castagno di ben 252 anni (datato 1770) e censito dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.[8]
Divenuto quindi feudo imperiale del Regno di Sardegna (1735) partecipò, così come altre località della val Bormida, a lotte e battaglie contro la dominazione francese nel 1796 a cui seguirono inevitabili rappresaglie dei soldati d'oltralpe[9].
Inglobato nel 1815 nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, Piana, Cagna e Lodisio furono inserite nella provincia di Acqui, nel mandamento di Dego. Con il passaggio al Regno d'Italia, dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel VII mandamento di Dego del circondario di Savona facente parte della provincia di Genova; nel 1927 anche il territorio comunale pianese passò sotto la neo costituita provincia di Savona.
Al 1863[10] è istituita l'attuale dicitura "Piana Crixia" in riferimento al villaggio romano di Crixia, forse situato nei pressi dell'attuale comune. Nel corso del 1880 al territorio pianese viene aggregato il comune soppresso di Cagna[11] (l'attuale località di San Massimo), mentre Lodisio[12] (comune autonomo dal 1861) fu invece soppresso e aggregato al comune di Santa Giulia; quest'ultimo fu a sua volta soppresso nel 1929[13] e il suo territorio, assieme all'ex comune di Brovida, spartito tra i comuni di Cairo Montenotte, Dego e Piana Crixia.
Chiesa parrocchiale dei Santi Eugenio, Vittore e Corona nella località di Borgo. Edificata sui resti di una cappella di epoca romana, e dipendente originariamente dall'abbazia di San Salvatore di Giusvalla e poi dopo la distruzione di Giusvalla dall'abbazia di San Quintino di Spigno Monferrato, fu riedificata in stile barocco tra il 1733 e il 1766 assieme al campanile. L'interno è a croce greca.
Oratorio dell'Annunziata nella località di Borgo, del XVIII secolo.Intitolato a Don Mauro Colombo.
Cappella di San Giacomo nella località dei Blandri, del 1664.
Chiesa parrocchiale di San Colombano nella località di Lodisio.
Chiesetta presso la località di Praie.
Chiesa di San Massimo nell'omonima località (frazione un tempo chiama 'Cagna'). Di antica origine e citata in alcuni scritti, i suoi beni appartenerono in epoca medievale all'abbazia di San Salvatore di Giusvalla e poi dall'abbazia di San Quintino di Spigno Monferrato. In origine la sua parrocchia era condivisa con quella di San Colombano in Lodisio e solamente nel 1823 la comunità religiosa di quest'ultima località ebbe una propria indipendenza parrocchiale. Nel 1976 la parrocchia di San Massimo divenne succursale dell'unica realtà religiosa di Piana Crixia.
Architetture militari
Nell'attuale località di Borgo fu edificato nel X secolo, così come attesterebbe la dicitura in un atto del 991, un castello che ebbe la funzione principale di difesa e controllo, ma anche di riparo e residenza per la popolazione. A seguito della guerra tra l'esercito francese e i soldati spagnoli nel XV secolo il maniero subì pesanti danneggiamenti che furono ripristinati nel 1575. Fu per ordine spagnolo che, a metà del XVIII secolo, ne fu decisa la demolizione lasciando ad oggi soltanto qualche rudere della cinta muraria medievale.
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Piana Crixia sono 93[18], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[19]:
Il territorio comunale comprende, oltre alla località capoluogo di Molino, numerose località e agglomerati urbani. Tra queste Borgo, Cheilini, Lodisio, Praie, San Massimo, Pareta, Pontevecchio, Porri e Villa per una superficie territoriale di 30,45 km².
^Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
^ Gianni Farneti, Fulco Pratesi, Franco Tassi, Appennino Ligure, in Guida alla natura d'Italia, 1ª edizione, Milano, Arnoldo Mondadori Editore / EUROCLUB, febbraio 1979 [1971], p. 171.
«[...]un raro fenomeno geologico di erosione dovuto alle acque della Bormida di Spigno in epoche remote.»
^abcdefghiFonte dal libro di Enzo Bernardini, Borghi nel verde. Viaggio nell'entroterra della Riviera Ligure delle Palme, San Mauro (TO), Tipografia Stige, 2003.
^Piana Crixia, su araldicacivica.it. URL consultato il 6 novembre 2011.
^Statuto del Comune di Piana Crixia (PDF), su Comune di Piana Crixia, 28 novembre 2009. URL consultato il 16 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2021).
^Piana Crixia, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 6 maggio 2023.