Il territorio di Giustenice si sviluppa lungo la valle del torrente Scarincio, minoritario corso d'acqua del bacino della val Maremola. La parte bassa di questa area è caratterizzata dalle coltivazioni a fasce dei prodotti come uliveti e vigne, mentre in quella superiore la vegetazione del territorio è ricoperta da aree boschive di frassini, carpini, ornielli e roverelle fino alla sommità del monte Carmo di Loano (1389 m s.l.m.), Bric Agnellino (1335 m s.l.m.) e del giogo di Giustenice (1143 m s.l.m). Lungo le pendici del Bric Tampa (846 m) si apre la grotta degli Scogli Neri[6] (l'ingresso è posto alla quota di 720 m) che, con circa 2250 metri di sviluppo, è considerata tra le cavità carsiche più estese della Liguria; in questo anfratto sono stati ritrovati reperti e frammenti ceramici dell'Età del bronzo e della dominazione romana.
La geologia del territorio è arricchita dalla presenza di giacimenti di alcuni derivati secondari dell'uranio, quali: uraninite, autunite[7], torbenite, e fosfuranilite dalla caratteristica forma cristallografica, diffusi in rocce scistose e in quantità idonee al collezionismo privato[8].
Origini del nome
Il toponimo "Giustenice" deriverebbe da un fatto storico risalente all'epoca delle guerre puniche tra gli eserciti di Cartagine e della Repubblica romana. Alleato dei Cartaginesi e in seguito conquistato da Roma, il villaggio fu sede di giudicatura e quindi associata alla denominazione di Jus Tenens, "tenere giustizia". La forma del toponimo, nel tempo, mutò poi in Jus Tenicia, Giustenesi e quindi nell'attuale Giustenice[9].
Storia
Alcuni storici ipotizzano che già in epoca bizantina[10], presso lo sperone roccioso su cui verrà edificato in epoca medievale un fortilizio, fosse presente un castrum in seguito conquistato dai Longobardi[10]. Si fa riferimento a Giustenice nel documento del 1047 dove Enrico III il Nero concede alla canonica del Salvatore di Torino un vasto complesso patrimoniale formato da ingenti beni ad Albenga, e assieme viene ceduta Gavenola e nell'ingaunia orientale le ville di Toirano, Borgio e Pietra e la villa cum castrum di Iustenes[11]. Tuttavia, la fondazione del borgo è risalente al 1248 in un atto del 5 aprile firmato da Bonifacio di Clavesana[12].
Intorno alla prima metà del XV secolo, per una serie di vicissitudini, il borgo di Giustenice ritornò ancora sotto la dominazione della famiglia Del Carretto[10]. La nuova parentesi carrettesca fu, tuttavia, breve in quanto un pronto attacco e assedio del locale fortilizio, apportato da Genova con l'invio di numerose truppe (e bombarde) al comando del capitano Pietro Fregoso, costrinse alla resa dei fratelli Galeotto e Giovanni Del Carretto[10]; il primo venne fatto prigioniero dai Genovesi il 18 aprile del 1448[10]. Nuovamente nelle mani della repubblica genovese, il borgo di Giustenice fu infeudato alla famiglia Doria dal 1470[10] sotto la giurisdizione della podesteria della Pietra[10].
Con la dominazione di Napoleone Bonaparte il territorio di Giustenice rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento della Maremola, con capoluogo Pietra, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 fece parte del III cantone, con capoluogo Pietra, della Giurisdizione delle Arene Candide e dal 1803 centro principale del VI cantone della Maremola nella Giurisdizione di Colombo. Annesso al Primo Impero francese, il territorio di Giustenice dal 13 giugno 1805 al 1814 fu inserito nel Dipartimento di Montenotte.
Subisce gli ultimi aggiustamenti al territorio comunale nel 1903[13] con il distacco della frazione di Bringhiera e il suo accorpamento nel comune di Tovo San Giacomo.
«D'azzurro, all'aquila rivoltata, con il volo spiegato, d'oro, allumata, rostrata, linguata, di rosso, afferrante con gli artigli, dello stesso, il giogo della bilancia di due coppe, sospese ognuna a tre catenelle, d'argento; essa bilancia accompagnata sotto il giogo e tra le coppe da due spade decussate, con le punte all'ingiù, quella in banda attraversante, d'argento, guarnite d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»
Nello stemma sono raffigurate l'aquila e la bilancia, che rappresentano la Giustizia poiché la località acquistò particolare importanza dopo la conquista romana fino a diventare sede di giudicatura, da cui Jus tenens ("che mantiene la giustizia") che ha dato origine al nome Giustenice.[16]
Lo stemma e il gonfalone del comune sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 10 febbraio 2015.[15];in precedenza era in uso un gonfalone di colore azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Le architetture religiose appartengono all'antica parrocchia dei Santi Lorenzo e Michele di Giustenice.
Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo. L'edificio si trova in quella che sicuramente è la più antica contrada, situata sulla sommità di un alto poggio, dove in età medievale si ergeva un fortilizio. All'interno della cinta muraria, si trovavano, oltre alle abitazioni, sia la casa municipale (la cosiddetta Cà Cumünà) sia una spaziosa cappella, fondata nel XII secolo, nucleo originario dell'attuale chiesa parrocchiale. La chiesa venne rifatta nelle forme barocche nel 1596 a tre navate.
Chiesa rettoria di San Lorenzo martire presso l'omonima località. L'organo, datato al 1901, è opera dell'organaro Giovanni Battista Dessiglioli.
Oratorio dell'Immacolata presso la località di San Lorenzo.
Cappella di San Martino.
Cappella di Santa Libera e Sant'Antonio.
Cappella di Nostra Signora di Lourdes.
Colonna della Madonna dei Poveri.
Architetture civili
Davanti al palazzo municipale, nella località capoluogo di San Lorenzo, è presente un sedile in pietra (sotto l'archivolto della piazza detta "del Costino") dove per tradizione storica sedeva una volta al mese il giudice-podestà della Pietra (l'attuale Pietra Ligure) per amministrare la giustizia nel borgo[10].
All'interno del municipio si conservano ancora le antiche misure genovesi dell'olio di oliva e del vino databili al 1606[10].
Architetture militari
Il fortilizio di Giustenice, residenza e postazione difensiva voluta dalla famiglia feudale dei Del Carretto, venne costruita intorno al XIII secolo[10]. Il fortilizio, ora allo stato di rudere, fu coinvolto nella guerra tra la Repubblica di Genova e i marchesi carretteschi del 1447 per il dominio sul territorio feudale di Giustenice[10]. Strenuamente difeso dalle truppe di Galeotto Del Carretto, e di suo fratello Giovanni Del Carretto venuto in suo soccorso[10], dovette arrendersi dopo un lungo assedio perpetrato dai Genovesi. Non risultano evidenze storiche sull'esistenza di un vero e proprio castello abitato. Con la sua caduta Genova riuscì ad annettere questa parte del territorio della val Maremola tra i suoi domini del ponente ligure[10].
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Giustenice sono 22[19].
Istituzioni, enti e associazioni
Centro storico culturale "Jus Tenens".
Associazione "Amici di Giustenice".
Qualità della vita
Il 17 marzo del 2005 il Comune di Giustenice ha conseguito la certificazione del proprio sistema di gestione ambientale conformemente alla norma ISO 14001[20].
Cultura
Eventi
Rievocazione storica e cena medievale, l'ultima settimana di luglio, presso la località di San Michele. Oltre al corteo dei rappresentanti delle contrade giusteniesi, dal 1972, si svolge il "Palio dei Carri" che fa riferimento all'episodio storico del 1448 quando la Repubblica di Genova e i Del Carretto si scontrarono in un assedio al locale fortilizio per il controllo del territorio. I partecipanti del palio si sfidano spingendo carri a due ruote in una gara a eliminazione diretta, fino alla conquista finale di un drappo.
Geografia antropica
Il territorio comunale è costituito dai due principali nuclei di San Lorenzo (sede comunale) e San Michele[21].
Ai due nuclei[21] di San Lorenzo e San Michele afferiscono le borgate di Besso, Villa e Villetta per il primo e di Costa, Foresto, Pianazzo, Serrati e Valsorda per il secondo. La superficie territoriale è di 17,22 km²[9].
^Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
^abcdefghijklmnopqFonte dal libro di Enzo Bernardini, Borghi nel verde. Viaggio nell'entroterra della Riviera Ligure delle Palme, San Mauro (TO), Tipografia Stige, 2003.
^ Primo Embriaco, Vescovi e Signori, la chiesa albenganese dal declino dell'autorità regia all'egemonia genovese (secoli XI-XIII), Savona, Marco Sabatelli Editore, 2004.