Ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale l'8 settembre 1971 incardinandosi, ventitreenne, come presbitero della sede metropolitana di Lecce. Dopo l'ordinazione è stato vice-rettore del seminario di Lecce prima, e di quello di Molfetta, poi. Nell'arcidiocesi è stato vicario episcopale per il laicato e per il sinodo diocesano.
Il 15 marzo 2001 il pontefice lo ha scelto come segretario speciale della X Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei vescovi, svoltasi nella Città del Vaticano dal 30 settembre al 6 novembre dello stesso anno, con tema Il Vescovo: Servitore del Vangelo di Gesù Cristo per la speranza del mondo;[3] il 2 ottobre, durante l'assemblea, è stato ricevuto in udienza dal papa[4] Insieme ai suoi fedeli della diocesi di Oria, si è recato nuovamente in pellegrinaggio a Roma il 26 gennaio 2002.[5]
Il 28 aprile 2004 si è recato di nuovo in pellegrinaggio a Roma, assieme ai fedeli di Manduria.[7]
Vescovo di Albano
Il 1º ottobre 2004 papa Giovanni Paolo II lo ha nominato, cinquantaseienne, vescovo di Albano;[8] è succeduto ad Agostino Vallini, nominato prefetto del Supremo tribunale della Segnatura apostolica il 27 maggio precedente. Ha preso possesso della sede suburbicaria, nella cattedrale di San Pancrazio, il 27 novembre seguente. Il 1º dicembre dello stesso anno, si è recato nuovamente in Vaticano con i propri fedeli per assistere all'udienza generale del papa.[9]
È stato consultore della Congregazione per il clero e, nella CEI, membro della Commissione episcopale per la dottrina della fede, l'annuncio e la catechesi.
Il 16 gennaio 2007 è intervenuto, come membro della Commissione episcopale per la dottrina della fede, l'annuncio e la catechesi, ad un seminario sul tema del "primo annuncio" organizzato a Roma dalla CEI.[10]
Nel novembre 2007 è stato al centro di polemiche a livello nazionale per l'allontanamento di tre suore in servizio presso la parrocchia dei Santi Pietro e Paolo ad Aprilia, che si erano rifiutate di fare assistenza all'anziano parroco in cambio di una retribuzione di 800 euro mensili da dividere fra loro tre.[2][13] La Curia vescovile ha dato spiegazioni in merito, denunciando una "montatura da parte dei media" e un riferimento scorretto dei fatti.[14]
Il 31 gennaio 2009papa Benedetto XVI lo ha nominato membro della Congregazione delle cause dei santi per un mandato rinnovabile di un quinquennio.[15] Nel giugno 2010 è divenuto presidente della Commissione episcopale per la dottrina della fede, l'annuncio e la catechesi.
Nell'ottobre 2014 ha confermato le linee guida pastorali adottate dal predecessore mons. Dante Bernini nei confronti della Fraternità sacerdotale San Pio X, vale a dire il divieto di partecipare alla Messa celebrata o di ricevere sacramenti dai suoi ministri, al fine di non «rompere la comunione con la Chiesa cattolica».[18] Successivamente, il 4 aprile 2016 è stato nominato delegato pontificio per l'Ordine basiliano italiano di Grottaferrata.
Nel 2015, tra il 4 e il 25 ottobre, prende parte alle XIV assemblea ordinaria del Sinodo dei Vescovi, in quanto membro nominato da papa Francesco.[19]
Prefetto della Congregazione delle cause dei santi
Il 15 ottobre 2020, quasi settantatreenne, è stato nominato prefetto della Congregazione delle cause dei santi[22] ed elevato alla dignità di arcivescovo;[23] è succeduto al cardinale Giovanni Angelo Becciu, associato allo scandalo dell'acquisto di un immobile di lusso da 200 milioni di euro a Londra. Contestualmente ha lasciato l'incarico di segretario del Consiglio dei cardinali e la guida della diocesi di Albano, rimanendone amministratore apostolico fino all'ingresso del successore, Vincenzo Viva, avvenuto l'8 settembre 2021.
Il 25 ottobre seguente, durante l'Angelus, papa Francesco ha annunciato la sua creazione a cardinale nel concistoro del 28 novembre seguente,[24] durante il quale riceve la diaconia di Santa Maria in Domnica. Ha preso possesso della stessa in una celebrazione che si è svolta il 28 novembre 2021.[25]
Con la costituzione apostolica Praedicate evangelium, promulgata il 19 marzo 2022 da papa Francesco, la Congregazione delle cause dei santi ha mutato nome in "Dicastero delle cause dei santi", ma ha mantenuto le funzioni attribuitegli in precedenza dalle previe costituzioni apostoliche; mons. Semeraro, dunque, ne rimane prefetto.
D'oro, alla fascia d'azzurro, caricata da una stella di otto punte del campo e accompagnata da sette fiamme di rosso, disposte 4 in capo, 2 e 1 in punta.
L'immagine delle sette fiamme richiama i doni dello Spirito Santo, mentre la stella a otto punte è l'emblema della Vergine Maria, piena di grazia e tempio dello Spirito Santo, icona, in cielo, della Chiesa nel suo compimento e, sulla terra, segno di consolazione e di sicura speranza per il peregrinante popolo di Dio.[29]
Il colore della fascia è l'azzurro, simbolo della incorruttibilità del cielo, delle idealità che salgono verso l'alto; rappresenta il distacco dai valori terreni e l'ascesa dell'anima verso Dio.
Il campo dello scudo è in oro, il primo tra i metalli nobili, simbolo quindi della prima tra le Virtù teologali: la Fede, grazie alla quale possiamo attingere all'energia salvifica che lo Spirito ci invia con i Suoi sette doni.[1]
Il motto che compare sullo stemma è: In Spiritu seminare, tratto da una lettera dell'apostolo San Paolo (Gal 6,8), con il quale il vescovo auspica che il suo ministero sia a vantaggio del popolo di Dio, per l'edificazione della Chiesa. Questo motto rende lo stemma "agalmonico" o "parlante": tale definizione si applica agli stemmi che richiamano il nome del possessore o attraverso i simboli scelti o, come in questo caso, per le parole espresse nel motto che sono un palese riferimento al cognome del cardinale, Semeraro.[1]
«In occasione della ricorrenza dei 25 anni dal ripristino delle relazioni diplomatiche tra la Romania e la Santa Sede, quale segno di alto apprezzamento per il contributo allo sviluppo dei rapporti bilaterali e il sostegno dato alle comunità religiose romene della diaspora» — Albano Laziale, 9 luglio 2015[30]
Cittadinanza Onoraria di Gravina in Puglia.
Opere
Figure di prete, Lecce, Edinova, 1996.
Mistero, comunione e missione - Manuale di ecclesiologia, Bologna, EDB, 2008. ISBN 978-88-10-40544-4.
^Comunicato della Segreteria di Stato, su press.vatican.va, Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 13 aprile 2013. URL consultato il 26 ottobre 2020.