Dista circa 8,5 chilometri dal capoluogo comunale[2].
Origini del nome
Sull'origine del toponimo non c'è certezza.
L'ipotesi più accreditata farebbe derivare il nome dai termini "mara" o "marana", indicanti la zona acquitrinosa e paludosa formata a valle dal fiume Salto dalla quale originò il toponimo del primo nucleo abitato altomedievale, situato più in basso rispetto al paese contemporaneo[5].
Ci sono varie supposizioni sull'etimologia del nome, prive però di evidenze di carattere scientifico: la derivazione dal termine "marra" o "marrana", una specie di zappa; oppure dalla contrazione degli aggettivi "mar(sic)ano" (abitante della Marsica) o "mar(i)ano" (per la devozione verso la Madonna); il nome sarebbe altresì originato a causa della presenza di una guarnigione di soldati provenienti da Marano di Napoli, oppure dalla desinenza in lingua latina "anus", che indica un possesso (terre di proprietà di "Marius") e che avrebbe derivato, per corruzione linguistica, il toponimo "Maranus"[6][7][8]. Ipotesi ugualmente giudicate inverosimili sono quelle che fanno riferimento al nome pressoché simile di un antico tipo di imbarcazione o a quello della nobile famiglia Mareri, signori della contea di Cicoli discendenti dai Berardi conti dei Marsi[7].
Il primo nucleo medievale arroccato su di una collina rocciosa e scoscesa, probabilmente era un paese romito, specie nei periodi delle persecuzioni ai danni dei cristiani o un punto di vedetta ideale per controllare le numerose scorribande a valle degli eserciti stranieri[11].
Con ogni probabilità il paese si è formato grazie all'unione dei due casali posizionati, il primo sul costone roccioso, l'altro successivamente decaduto situato nella località di San Nunzio (localmente detta Santo Nunzio), area montuosa nella quale era collocata l'omonima chiesa.
Edificata intorno all'XI secolo in epoca romanica era dedicata a san Giovanni Battista. La chiesa extra moenia, tra il XV e il XVIII secolo fu ingrandita e restaurata; presumibilmente nella metà del Settecento fu intitolata ai santi Giovanni e Paolo. Fu dotata tra il XIII e il XIV secolo di una croce processionale in legno rivestita da una lamina argentea di scuola sulmonese[30]. Chiusa al culto, sorge su un colle che domina il paese. Internamente presenta un altare in stile barocco, un antico affresco della crocifissione, una pala d'altare settecentesca e due piccole statue lignee raffiguranti i santi protettori di Marano[31][32].
Piccolo edificio di culto a base rettangolare del quale restano pochi ruderi nella località montuosa posta a sud-ovest di Marano a quota 970 ms.l.m. È citato in alcuni documenti ecclesiastici della diocesi dei Marsi insieme alla chiesa principale di Santa Maria, alla chiesuola di San Nicola e ai piccoli edifici di culto dedicati a san Rocco, a san Biagio e a san Leucio[35] (chiesa di "San Leucio in Moscosi" forse collocata sulla collina ad est di San Nicola a Piè di Marano)[36].
Fortificazione di epoca bassomedievale a pianta trapezoidale, citata nel Catalogo dei Baroni di epoca normanna. Le tre torri sono ciò che resta del castello marsicano. Una torre in particolare risulta inglobata nel complesso abbaziale di Santa Maria Assunta, al centro del nucleo abitato contemporaneo[28]. All'accesso del castello è presente la parte del blocco di un fregio d'armi antico[38].
Siti archeologici
San Biagio in Poggio
Tracce di un vicus, un santuarioitalico-romano e di un castello sono emerse nelle località di Poggio San Biagio (versante occidentale del monte Carce) e a Casale San Biagio (Piè di Marano-tenutabarone Masciarelli)[39]; in quest'ultimo luogo a 682 ms.l.m. era collocata la villa di epoca imperiale[40].
Altri siti
Nei pressi della località Piè di Marano sono emersi i frammenti fittili riconducibili all'età del ferro. A San Nicola in Piè di Marano ci sono le tracce di un piccolo santuario italico-romano. Nell'area di San Nunzio sono state rinvenute diverse tombe di epoca romana e resti tombali in terracotta e vasellame[41]. Altri rinvenimenti si sono avuti nelle località di Tricaglio, Fonte di Tezio-Salere, Valle di Marano, infine a San Nunzio e lungo il sentiero che conduce al colle di Mezzo (1218 ms.l.m.) e ai territori montani di San Donato, Gallo e Scanzano[41].
A Ferragosto si celebra la festa patronale in onore dei santi Giovanni e Paolo. Prima dello spopolamento, le celebrazioni religiose si svolgevano annualmente il 26 giugno. Durante i riti popolari si teneva l'asta dei maccheroni[7][32].
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^Lorenzo Giustiniani, Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli, vol. 5, p. 356.
^ Giovanni Di Carlo, Inserimento nella storia, su maglianodeimarsi.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 22 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2016).
^Fulvio D'Amore, La Marsica tra il viceregno e l'avvento dei Borboni (1504-1793). Vita pubblica, conflitti e rivolte, Adelmo Polla editore, Cerchio, 1998.
^Pietrantonio Palladini, Cento metri di catene, Cartografital, Avezzano, 1977, p. 34.
^Marano dei Marsi, su maglianodeimarsi.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 22 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2015).
^ab Giovanni Di Carlo, Abbazia Santa Maria Assunta, su maglianodeimarsi.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 22 luglio 2017 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2016).
^ab Giovanni Di Carlo, I Santi Giovanni e Paolo, su maglianodeimarsi.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 25 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2016).
^ Giuseppe Grossi, Castello Piccolomini e museo d'Arte Sacra, su celano.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 22 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2016).
^ Roberto
Tupone, Alla ricerca di Poggio San Biagio, su santanatolia.it, 11 luglio 2018. URL consultato il 30 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2022).