Pare che la comunità di Librizzi si sia formata verso l'anno 1100, intorno al castello Brichinnai (Βριχίνναι in greco), sui cui ruderi oggi sorge la Chiesa Madre. Sul paese, per secoli, esercitò il suo potere temporale il Vescovado di Patti (e prima quello di Patti e Lipari), proprio per questo il vescovo di Patti deteneva il titolo di "Conte di Librizzi". Di tempo in tempo, le terre di Librizzi furono concesse a Vinciguerra d'Aragona (1371), al conte Guerao Gullielm De Sidot (1392), a Berengario Orioles barone di San Piero Patti e alla nobile Ljanora de Centelles (1413). Il papa Pio V, nel 1567 prima e poi nel 1571, "fulminò" scomunica contro i librizzesi detentori dei beni appartenenti alla Mensa Vescovile di Patti. Il paese non ebbe mai proprie famiglie di nobile casato.[senza fonte]
Simboli
Lo stemma del comune ha la seguente blasonatura:[5]
«Di porpora, all’aquila di nero, allumata e linguata di rosso, coronata con corona all’antica di quattro punte visibili, di azzurro. Ornamenti esteriori da Comune»
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa di San Michele Arcangelo (chiesa madre).;Il tempio custodisce la statua lignea di San Michele Arcangelo di scuola napoletana, 1656; oltre che un antico e prestigioso altare sempre ligneo.
Chiesa della Catena; questa chiesa custodisce la statua marmorea della Madonna della Catena databile intorno al 1540 e attribuita allo scultore Antonino Gagini
Chiesa di San Paolo in località Murmari. Nella costruzione le opere di arte moderna del prof. Franco Nocera: crocifisso in legno, grande trittico ad olio, vetrate.
Architetture civili
Grazie alle antiche tradizioni contadine, sul territorio sono sparse diverse testimonianze della laboriosità del suo popolo: