La 54ª edizione dell'Esposizione Internazionale d'Arte si è svolta a Venezia dal 4 giugno al 27 novembre 2011 (con pre-apertura il 1º, 2 e 3 giugno), sotto la direzione artistica di Bice Curiger che ha scelto come titolo della manifestazione ILLUMInazioni.
Nella conferenza stampa di chiusura, il presidente Paolo Baratta e la curatrice Bice Curiger hanno riassunto i dati della 54ª Biennale Arte: oltre 440mila visitatori, +18% rispetto al 2009, oltre 4.500 giornalisti accreditati (+20% rispetto al 2009). Il presidente Baratta ha definito la Biennale Arte 2011 «Una delle più festose, allegre e intelligenti mostre Internazionali degli ultimi anni».[3]
Biennale Arte 2011
Nelle intenzioni della curatrice Bice Curiger: «ILLUMInazioni contiene anche diverse allusioni, che spaziano dalle Illuminations impetuosamente poetiche di Arthur Rimbaud a quelle di Walter Benjamin fino alle "illuminazioni" profane improntate all'esperienza surrealista e, talora, anche ai codici miniati del Medioevo e alla Saggezza dell'Illuminazione della Persia del XII secolo. Con ILLUminazioni si intende portare al centro dell'attenzione un concetto artistico che pone enfasi sul riconoscimento intuitivo, sulla chiarificazione del pensiero, un incontro con l'arte che affina gli strumenti della percezione.»[4]
Molte delle opere presentate alla Biennale Arte 2011 sono state realizzate appositamente da artisti come Monica Bonvicini, James Turrell, Nicholas Hlobo, Norma Jeane, R. H. Quaytman, Haroon Mirza, Loris Gréaud, Carol Bove, Gelitin, Dayanita Singh e Christopher Wool, spesso riferendosi direttamente al tema delle ILLUMInazioni.[6]
A quattro artisti partecipanti la curatrice ha chiesto di creare altrettanti "parapadiglioni", strutture architettoniche e scultoree allestite ai Giardini e all'Arsenale, realizzate per ospitare il lavoro di altri artisti: Monika Sosnowska (Antechamber), Franz West (Extroversion), Song Dong (L'intelligenza della gente povera) e Oscar Tuazon (The trees e Raped Land).[6]
Artisti invitati
La curatrice Bice Curiger ha invitato 83 artisti da tutto il mondo, di cui 62 per la prima volta, 32 giovani nati dopo il 1975 e 32 presenze femminili.[7]
Giorgio Andreotta Calò (Italia, 1979), Meris Angioletti (Italia, 1971), Nairy Baghramian (Iran, 1971), Yto Barrada (Francia, 1971), Elisabetta Benassi (Italia, 1966), Birdhead (Cina), Monica Bonvicini (Italia, 1965), Mohamed Bourouissa (Algeria, 1978), Carol Bove (Svizzera, 1971), Kerstin Brätsch (Germania, 1979), Gerard Byrne (Irlanda, 1969),
Mariana Castillo Deball (Messico, 1975), Maurizio Cattelan (Italia, 1960), Gianni Colombo (Italia, 1937-1993), Martin Creed (Gran Bretagna, 1968), Das Institut (Kerstin Brätsch e Adele Röder), Guy de Cointet (Francia, 1934-1983), Gintaras Didžiapetris (Lituania, 1985), Song Dong (Cina, 1966), Trisha Donnelly (Stati Uniti, 1974), Shannon Ebner (Stati Uniti, 1971), Latifa Echakhch (Marocco, 1974), Ida Ekblad (Norvergia, 1980), Omer Fast (Israele, 1972), Urs Fischer (Svizzera, 1973), Peter Fischli & David Weiss (Svizzera), Llyn Foulkes (Stati Uniti, 1934), Luca Francesconi (Italia, 1979), Katharina Fritsch (Germania, 1956), Cyprien Gaillard (Francia, 1980), Ryan Gander (Gran Bretagna, 1976), Gedewon (Etiopia, 1939-1995), Dani Gal (Israele, 1975), Gelitin (Austria), Luigi Ghirri (Italia, 1943-1992), David Goldblatt (Sudafrica, 1930), Jack Goldstein (1945-2003), Loris Gréaud (Francia, 1979), Nicholas Hlobo (Sudafrica, 1975), Karl Holmqvist (Svezia, 1964), Bruno Jakob (Svizzera, 1954), Norma Jeane (Stati Uniti, 1962), Rashid Johnson (Stati Uniti, 1977), Annette Kelm (Germania, 1975), Gabriel Kuri (Messico, 1970), Elad Lassry (Israele, 1977), Klara Lidén (Svezia, 1979), Christian Marclay (Stati Uniti, 1955), Fabian Marti (Svizzera, 1979), Nathaniel Mellors (Gran Bretagna, 1974), Asier Mendizabal (Spagna, 1973), Haroon Mirza (Gran Bretagna, 1977), Jean-Luc Mylayne (Francia, 1946), Shahryar Nashat (Svizzera, 1975), Navid Nuur (Iran, 1976), Roman Ondák (Slovacchia, 1976), Nicolás Paris (Colombia, 1977), Philippe Parreno (Algeria, 1964), Mai-Thu Perret (Svizzera, 1976), Amalia Pica (Argentina, 1978), Giulia Piscitelli (Italia, 1965), Sigmar Polke (1941-2010), Seth Price (Stati Uniti), R. H. Quaytman (Stati Uniti, 1961), Nick Relph (Gran Bretagna, 1979), Pipilotti Rist (Svizzera, 1962), Marinella Senatore (Italia, 1977), Cindy Sherman (Stati Uniti, 1954), Dayanita Singh (India, 1961), Josh Smith (Stati Uniti), Monika Sosnowska (Polonia, 1972), Frances Stark (Stati Uniti, 1967), Elaine Sturtevant (1924-2014), Tintoretto (Venezia, 1518-1594), Anya Titova (Russia, 1984), Rosemarie Trockel (Germania, 1952), Oscar Tuazon (Stati Uniti, 1975), James Turrell (Stati Uniti, 1943), Emily Wardill (Gran Bretagna, 1977), Rebecca Warren (Gran Bretagna, 1965), Corinne Wasmuht (Germania, 1964), Andro Wekua (Georgia, 1977), Franz West (Austria, 1947-2012), Johanna Natalie Wintsch (1871-1944), Christopher Wool (Stati Uniti, 1955).
Partecipazioni nazionali
L'esposizione ILLUMInazioni è stata affiancata da 89 Partecipazioni nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all'Arsenale e nel centro storico di Venezia,[8][9] per la prima volta sono stati presenti Andorra, Arabia Saudita, Bangladesh, Haiti.[10]
Johannes af Tavasheden, Agency, Robert Crumb, Lilibeth Cuenca Rasmussen, Zhang Dali, Stelios Faitakis, FOS, Sharon Hayes, Han Hoogerbrugge, Mikhail Karikis, Thomas Kilpper, Runo Lagomarsino, Tala Madani, Rene Gabri & Ayreen Anastas, Taryn Simon, Jan Švankmajer, Wendelien van Oldenborgh, Tilman Wendland
Alberto Maria de Agostini (Italia), Gianfranco Foschino (Italia/Cile), Christine de la Garenne (Germania), Olaf Holzapfel con Teresa, Mirta, Dionisia, Noelia e Luisa Gutiérrez della comunità indigena Wichi (Germania/Argentina), Bjørn Melhus (Norvegia/Germania)
Central Asia Pavilion
Palazzo Malipiero ha ospitato il Padiglione dell'Asia centrale che presentava le opere di undici artisti di quattro repubbliche dell'Asia centrale ex sovietica.
Il titolo scelto dai curatori, Lingua Franca, era un riferimento allo studio delle pratiche artistiche contemporanee come una sorta di lingua franca/linguaggio di comunicazione globale.[15]
Il Padiglione Italia, che occupava le Tese delle Vergini in Arsenale con l'aggiunta delle Tese dei Soppalchi, era a cura di Vittorio Sgarbi e aveva per titolo L'arte non è cosa nostra. Il curatore aveva individuato personalità di riconosciuto prestigio internazionale – scrittori, poeti, registi, uomini di pensiero, ma non critici d'arte – ognuno dei quali aveva indicato un artista.[16][17]
Il Padiglione Italia era completato dalle opere di 200 giovani artisti che avevano fequentato le Accademie di belle arti d'Italia negli ultimi 10 anni e i cui lavori erano presentati alle Tese di San Cristoforo, di fronte all’Arsenale.[16]
I clandestini (I clandestini delle Accademie contro le Accademie): Luca Abate, Alice Basile, Margherita Ragno, Vincenzo Sorrentino, Andreas Zampella.[19]
Gli artisti del Museo della mafia: Mimmo Centonze, Cesare Inzerillo, Antonio Manfredi, Marilena Manzella, Francesco Pirella, Omar Ronda, Paolo Vegas.[20]
Padiglione Venezia
Il Padiglione Venezia, ai Giardini della Biennale, dopo alcune settimane di lavori di restauro,[21] è stato inaugurato il 4 giugno con Mariverticali di Fabrizio Plessi, scelto dal curatore Renzo Dubbini per il legame che l'artista aveva con Venezia, luogo ideale per le sue riflessioni sull'acqua.[22]
Meetings on Art
Nel periodo dell'esposizione si sono tenuti i Meetings on Art: una serie di incontri e seminari con artisti, curatori, filosofi e studiosi.[23]
il 3 settembre presso il para-padiglione di Oscar Tuazon, ai Giardini, la conversazione Rimbaud, Poetry & Rock’n’ Roll con Patti Smith e Karl Holmqvist;[25]
il 1º ottobre presso la Sala delle colonne di Ca' Giustinian il dialogo filosofico IllumiNAZIONI: l'arte e la comunità con Carlo Sini e Tommaso Tuppini;[26]
il 22 ottobre presso il Teatro alle Tese la conversazione Tintoretto e la Biennale: gli effetti di una contestualizzazione con Achille Bonito Oliva, Cecilia Canziani, Pericle Guaglianone, Roland Krischel e Haroon Mirza;[27]
il 29 ottobre presso il Teatro alle Tese la conversazione Tintoretto e la Biennale: il pittore della luce e la Biennale delle Illuminazioni con Paolo Baratta, Renato Barilli, Melania Mazzucco, Giandomenico Romanelli e l'abate Norberto Villa;[28]
il 20 novembre presso il Teatro alle Tese la conferenza La definizione di una nuova soggettività: la fotografia da Luigi Ghirri ad Annette Kelm con David Campany, Giovanni Carmine, Daniela Salvioni, Shirana Shahbazi;[29]
37 eventi collaterali, approvati dalla curatrice Bice Curiger e promossi da enti e istituzioni pubbliche e private senza scopo di lucro, sono stati organizzati in numerose sedi della città di Venezia, proponendo un'ampia offerta di contributi e partecipazioni.[32]
Giuria
Il 27 aprile 2011 il Consiglio di amministrazione della Biennale di Venezia ha nominato la Giuria che assegna i Premi:[33]