In ambito calcistico è la squadra turca più titolata, avendo vinto 24 campionati, 18 coppe e 17 supercoppe nazionali, oltre a essere l'unica compagine turca che vanta la vittoria di trofei internazionali, la Coppa UEFA e la Supercoppa UEFA. Si è aggiudicata anche una Lega nazionale, torneo antesignano del campionato turco.
Il ramo più conosciuto e titolato della polisportiva, insieme a quello calcistico, è quello cestistico.
Il Galatasaray viene fondato a Istanbul, allora facente parte dell'Impero ottomano, nell'autunno del 1905[1]. Gli artefici sono alcuni studenti del Liceo Galatasaray tra i quali figura Ali Sami Yen, figlio dello scrittore e filosofo albaneseSami Frashëri, che ne diventa il primo presidente[1]. Inizialmente come colori sociali vengono scelti il rosso e il bianco, che sono quelli dall'attuale bandiera turca, mentre la prima sede è il negozio di un lattaio bulgaro[1].
La nascita del Galatasaray avviene in un periodo particolare: alcuni cittadini inglesi, o comunque stranieri, hanno già fondato in città delle squadre di calcio, nelle quali però i giocatori locali sono solo una minoranza, se non del tutto assenti. L'impegno dei soci del nuovo club, che ben presto si apre anche ad altre etnie visto che vi aderiscono anche molti studenti bulgari e serbi, viene riassunto in quello che a tutt'oggi è il motto della squadra: «per giocare insieme come inglesi, per avere un colore e un nome, per battere squadre non turche»[1].
Malgrado gli scarsi mezzi iniziali (per risparmiare il presidente Sami Yen deve ingrassare di persona l'unico pallone, mentre il vice Asım si occupa di lavare le magliette[2]) l'entusiasmo non manca. L'unico dubbio riguarda semmai la scelta del nome: alcuni soci lo vogliono chiamare "Gloria" o "Audace", ma è in pratica il pubblico a scegliere quello definitivo. I giovani studenti giocano infatti una prima storica gara contro una compagine greca, la Kadıköy Faure Mektebi, e le rifilano un 2-0[1]. Gli spettatori, che parteggiano per i loro concittadini, li ribattezzano così "Galata Sarayı efendileri", cioè "maestri di Galata Sarayı": il nome scelto è proprio Galatasaray[2].
Il sodalizio indossa per la prima volta gli attuali colori il 6 dicembre 1908 contro una selezione inglese: dato che la vittoria è solo l'inizio di una stagione che si conclude con la conquista del primo trofeo, il campionato di calcio di Istanbul, essi vengono mantenuti[2]. Il Galatasaray, al quale si aggiunge presto Nihat Bekdik, risulterà una delle più vincenti in questo torneo cittadino. Nel 1923 nasce invece la Federazione turca, che, a partire dal 1937, organizza invece una prima lega nazionale; la squadra la vince una volta, nel 1939, quando c'è in rosa anche Gündüz Kılıç.
Sebbene nel Dopoguerra in Turchia non si disputi con regolarità un campionato nazionale, in Europa viene nel frattempo creata la Coppa dei Campioni. Il primo club turco a parteciparvi è proprio il Galatasaray, nell'edizione 1956-1957, come vincitore del torneo di Istanbul. Il cammino dei turchi, nei quali milita anche Coşkun Özarı, termina tuttavia nel turno preliminare, dopo l'incontro con la Dinamo Bucarest.
Nel 1957 nasce il moderno campionato turco: i Cimbom (espressione che non è letteralmente traducibile e che secondo alcuni deriverebbe da una canzonetta imparata da alcuni studenti del liceo in gita in Svizzera, il cui ritornello sarebbe stato «Jim Bom Bom») schierano tra le proprie file il superbo portiere Turgay Şeren e la punta Metin Oktay (6 volte capocannoniere, vivrà anche una breve parentesi nel Palermo) e vincono il primo titolo nel 1962. Esso viene seguito l'anno dopo dal double (segnando oltretutto ben 105 gol in campionato) e da una buona prova in Coppa dei Campioni: la Dinamo Bucarest stavolta viene eliminata, mentre il cammino termina nei quarti, dopo avere affrontato i futuri campioni del Milan di Nereo Rocco. Il Galatasaray vince anche le tre edizioni successive della Coppa di Turchia, e intanto nasce la rivalità con le altre due grandi concittadine, il Beşiktaş e il Fenerbahçe. Nel frattempo, il 20 dicembre 1964, era stato finalmente inaugurato il celebre Stadio Ali Sami Yen, la cui costruzione si era arrestata sia per problemi economici che per lo scoppio della seconda guerra mondiale[3].
Il Galatasaray torna al successo vincendo il torneo 1968-1969, a cui fa seguito un nuovo raggiungimento dei quarti nella successiva Coppa dei Campioni e la conquista dei tre titoli seguenti. Entrano poi in rosa anche Cüneyt Tanman e un giovane difensore, Fatih Terim: questi, sebbene sia meglio noto a livello internazionale come allenatore, rimane per undici anni nelle file della squadra, finendo per diventarne una bandiera. Il periodo che segue non è, tuttavia, così denso di successi come quello appena terminato: saranno solo tre i trofei vinti, tre coppe nazionali, e la compagine giallorossa non farà molta strada nelle competizioni europee.
Gli anni novanta sono più ricchi di trionfi: dopo i quarti raggiunti nella Coppa delle Coppe 1991-1992, dove vengono battuti dai futuri campioni del Werder Brema, i Cimbom vincono due scudetti, dei quali quello del 1993-1994 rappresenta il decimo titolo. Subito dopo la squadra, che comprende tra gli altri Hakan Şükür, Hagi e successivamente anche Cláudio Taffarel, viene allenata da Terim e dal 1996-1997 vince quattro titoli consecutivi. I turchi, pur venendo sempre eliminati nella fase a gironi della UEFA Champions League, finiscono terzi davanti al Milan nel girone dell'edizione 1999-2000 e proseguono così in Coppa UEFA. Qui, dopo avere eliminato anche il Bologna di Giuseppe Signori, nei sedicesimi di finale, superano in seguito il titolato Borussia Dortmund, il Real Maiorca, che schierava il giovane Samuel Eto'o, ed il Leeds United, in semifinale, arrivando a disputare la finale. La gara si gioca il 17 maggio 2000 al Parken di Copenaghen contro il favorito Arsenal di Arsène Wenger, che può schierare campioni del calibro di Patrick Vieira, del capocannoniere degli campionato mondiale del 1998Davor Šuker e della punta Thierry Henry. L'incontro si trascina fino ai tiri di rigore: dal dischetto sono decisivi gli errori proprio di Šuker e di Vieira, così i giallorossi si aggiudicano la coppa; per il Galatasaray è un'impresa storica, tanto che al ritorno a Istanbul i giocatori vengono accolti da festeggiamenti che durano per giorni. La squadra è, inoltre, la prima a giocare la Supercoppa UEFA da detentrice della Coppa UEFA e si aggiudica anche questo trofeo: il 25 agosto allo stadio Louis II di Monaco viene, infatti, sconfitto il più quotato Real Madrid ai tempi supplementari, con un golden gol, realizzato dal brasiliano Jardel, col punteggio di 2-1.
Il 15 gennaio 2011 è una data importante nella storia del club: viene, infatti, inaugurato il nuovo stadio, la Türk Telekom Arena. Poco dopo si assiste al terzo ritorno di Terim, in sostituzione di Frank Rijkaard. La squadra vince due titoli consecutivi nel 2011-2012 e nel 2012-2013, mentre nel 2013-2014 si aggiudica di nuovo la Coppa di Turchia dopo nove anni. In questo periodo i turchi arrivano sempre alla fase a eliminazione diretta in UEFA Champions League: il cammino si arresta ai quarti per mano del Real Madrid nell'edizione 2012-2013 e agli ottavi con il Chelsea l'anno seguente, con una squadra impreziosita da Wesley Sneijder e Didier Drogba.
Nella stagione 2014-2015 viene raggiunto il notevole traguardo dei venti titoli e viene vinta la seconda coppa nazionale di fila, mentre nel 2015-2016 le coppe nazionali vinte di fila salgono a tre, impresa riuscita in passato solo allo stesso Galatasaray, vincitore di tre coppe di fila dal 1963 al 1966. Nel corso della stagione 2017-2018 si assiste al quarto ritorno di Terim: con lui di nuovo alla guida i giallorossi vincono il campionato nel 2017-2018 e nel 2018-2019, anno in cui viene vinta anche la diciottesima coppa nazionale. La quarta gestione di Terim si conclude a metà dell'annata 2021-2022, chiusa con un deludente tredicesimo posto, peggiore piazzamento nella storia del club, ma nella stagione seguente il club torna a vincere il campionato dopo quattro anni d'assenza, successo bissato nel 2023-2024 con la cifra record di 102 punti ottenuti.
I colori della divisa del Galatasaray sono il rosso e il giallo, entrambi in una tonalità abbastanza scura. In genere sono disposti sulla maglia in quarti, anche se storicamente non sono mancate le strisce.
All'inizio le divise erano però bianche e rosse[4], come l'attuale bandiera turca. Proprio per questo motivo furono presto cambiate con altre con i più neutri giallo e blu marino. Però i dirigenti si recarono successivamente in un negozio di tessuti della città, e qui rimasero colpiti da alcune stoffe di colore rosso scuro giallo intenso[4]. Esse vennero così acquistate per confezionare le uniformi, che furono indossate per la prima volta il 6 dicembre 1908 in occasione di una gara contro una squadra inglese. Alla fine si decise di tenerle: quella vittoria fu solo l'inizio di una stagione di successi, che si concluse con la conquista del primo trofeo, il campionato di calcio di Istanbul[4].
Simboli ufficiali
Stemma
Il simbolo del Galatasaray è composto da un ovale bianco che racchiude una "G" rosso scura intrecciata a una "S" gialla con in mezzo l'anno di fondazione, "1905". Sul simbolo della sezione compaiono quattro stelle, che stanno a simboleggiare i titoli vinti: infatti, a differenza che in Italia o in altri Paesi, la stella in Turchia simboleggia cinque e non dieci scudetti.
Nella sua storia il club ha, però, giocato in molti degli stadi di Istanbul. All'inizio, quando il Galatasaray partecipava al campionato di Istanbul di calcio, l'unico campo era per tutti il Papazın Çayırı[3] ("campo del prete"), che si trova a Kadıköy; l'impianto, noto attualmente come stadio Şükrü Saraçoğlu, ospita da tempo gli incontri casalinghi del Fenerbahçe. Nel 1921 venne poi inaugurato lo stadio di Taksim, che fu utilizzato anch'esso congiuntamente fino alla sua demolizione[3], avvenuta nel 1940; nelle sue vicinanze si trovano oggi il Parco di Gezi e la celebre Piazza Taksim.
Intanto il club aveva individuato un terreno nel distretto di Şişli sul quale costruire quello che sarebbe diventato il vecchio stadio Ali Sami Yen. Tuttavia, date le ristrette finanze del club e lo scoppio della seconda guerra mondiale[3], i lavori furono presto interrotti: alla fine, oltre al campo, fu edificata solamente una piccola tribuna. Dato che oltretutto il complesso era distante dal centro, esso venne utilizzato per molto tempo esclusivamente come campo di allenamento[3]. Nel frattempo si utilizzarono altri due terreni di gioco, oggi non più esistenti: il Şeref Stadi e il Dolmabahçe Stadi, quest'ultimo usato in seguito esclusivamente dal Beşiktaş.
Le cose cambiarono nel 1964, quando, il 20 dicembre[3], venne finalmente aperto l'impianto intitolato al primo presidente del club. Esso nella sua storia è riuscito anche a contenere 48 600 spettatori[5], e successivamente si meritò il soprannome di Inferno per l'atmosfera infuocata creata dai sostenitori locali. Fu tuttavia abbandonato per buona parte degli anni settanta a causa delle pessime condizioni del manto erboso: in questo periodo si tornò quindi al Dolmabahçe. Un altro trasferimento si verificò all'inizio del nuovo millennio, allorché si resero necessari dei lavori per riparare i danni causati dal terremoto del 1999[3]; pur se eseguiti, da tempo si parlava ormai della costruzione di un nuovo stadio. Data l'inagibilità dell'Ali Sami Yen, la squadra giocò allo stadio olimpico Atatürk, che nella sua storia ha ospitato anche la finale della UEFA Champions League 2004-2005.
Fondata nel 1911 è uno dei club più prestigiosi del Paese. Milita nella Basketbol Süper Ligi, la massima serie nazionale. Nella sua storia ha vinto anche l'Eurocup 2015-2016.
Di seguito è riportata la lista degli allenatori[15] che si sono succeduti alla guida del club nella sua storia. Tra essi merita una menzione speciale Fatih Terim, il primo e sinora l'unico a portare in Turchia un trofeo europeo, la Coppa UEFA, vinta nell'edizione 1999-2000. Pochi mesi dopo il club sollevò anche la Supercoppa UEFA 2000.
Il Galatasaray vive una grande rivalità con le altre due grandi squadre cittadine; in particolare il confronto con il Fenerbahçe è il confronto più sentito a livello nazionale. Poco sotto c'è quello con il Beşiktaş[17].