Il summit si è svolto in un momento caratterizzato da un significativo declino delle relazioni degli altri 6 membri con gli Stati Uniti.[1] Per questo motivo, il summit è stato definito da parte di alcuni media come G6+1, per sottolineare l'isolamento degli Stati Uniti a causa dei recenti eventi (soprattutto i dazi commerciali imposti da Trump e il ritiro degli Stati Uniti dall'accordo sul nucleare con l'Iran e dall'accordo di Parigi sul clima).[1][2][3]
La scelta di La Malbaie come sede del G7 fu annunciata dal Primo ministro Justin Trudeau il 27 maggio 2017, durante la conferenza stampa finale del precedente vertice di Taormina. Annunciando la sua scelta, Trudeau dichiarò che questa regione dinamica ben rappresenta il Canada, dal bilinguismo alla diversità culturale, passando per i paesaggi sensazionali. Il Premier si è quindi detto impaziente di accogliere i colleghi nella magnifica regione di Charlevoix, di cui La Malbaie fa parte, sicuro che se ne innamoreranno come tutti i canadesi fanno da generazioni[4].
Il tema più controverso del vertice è stato, come previsto, il commercio internazionale dopo la decisione unilaterale del Presidente degli Stati UnitiDonald Trump di imporre dei dazi su alluminio e acciaio dell'Unione europea e di Canada e Messico. Dopo i negoziati svolti nell'ambito del vertice i leader erano giunti ad un accordo firmando una dichiarazione comune contro il protezionismo e che impegnava a riformare al più presto le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio (WTO), dichiarazione definita comunque non risolutiva da Merkel e Macron. Tale dichiarazione è stata però rimessa in discussione da Trump dopo che nella conferenza stampa conclusiva il Primo ministro del Canada e presidente di turno del G7, Justin Trudeau aveva definito un insulto per i canadesi le tariffe imposte da Trump, perché motivate con ragioni di "sicurezza nazionale" aggiungendo che "noi canadesi siamo gentili, siamo ragionevoli, ma non ci faremo maltrattare". Già in volo verso Singapore per il vertice con il dittatore nordcoreano Kim Jong-un, Trump aveva tramite un tweet ritirato la firma degli Stati Uniti dalla dichiarazione, definendo Trudeau "debole e disonesto". In risposta l'ufficio stampa del Premier Trudeau ha dichiarato che il Premier in conferenza stampa non aveva detto nulla di diverso rispetto a quanto detto privatamente e pubblicamente durante il vertice e il Presidente francese Macron ha criticato duramente Trump accusandolo di "incoerenza e inconsistenza" e avvertendo che "la cooperazione internazionale non può essere dettata da crisi di rabbia e da osservazioni sprezzanti". Il ministro degli esteri tedesco Heiko Maas ha dichiarato inoltre che con un solo tweet Trump aveva distrutto la credibilità del G7.[7][8]
«The G-7 this year looks more like a G6+1. That's how French Foreign Minister Bruno Le Maire recently described America's increasingly isolated position as the Group of Seven nations — the U.S., Britain, France, Japan, Germany, Italy and Canada — start a two-day meeting in Charlevoix, Canada, Friday.»
«Diplomatic tensions and an escalating trade war mean that President Donald Trump can expect a chilly reception at the summit, which some have dubbed the G6+1.»