Gli Annali toledani[5] riportano la data di nascita di Ferdinando (Dñs Fernandus, filius Regis Alfonsi).[2]
Il 30 novembre 1268, a Burgos, secondo il Chronicon de Cardeña si sposarono Infant D. Ferrando con Doña Blanca fija del Rey de Francia Ferdinando e Bianca di Francia (1253-1322), figlia del re di Francia, Luigi IX, e di Margherita di Provenza, figlia di Raimondo Berengario IV di Provenza e di Beatrice di Savoia, dopo che era stato formalizzato un contratto di matrimonio, il 28 settembre 1266, a Saint-Germain-en-Laye tra (Donum Fernandum primogenitum Domini…Alfonsi…Electi in Regem Romanorum necnon et Castellæ, Toleti, Legionis, Galeciæ, Sibil. Cordub. Murc. Giem. et Alguarb. Regis e Dominum Ludovicum …Regem Franciæ…dominam Blancham filiam suam).[2]
Nel periodo giovanile Ferdinando partecipò a tutte le campagne militari del padre e dal 19 dicembre 1270 al 14 marzo 1272, fu maggiordomo del re suo padre.[2]
Nel 1274, dato che il padre cercava di difendere il titolo di re dei Romani e farsi incoronare imperatore del Sacro Romano Impero, nominò Ferdinando reggente del trono di Castiglia; mentre il padre si trovava in Provenza a trattare con Papa Gregorio X, nel 1275 i Merinidi, del Marocco, guidati dal sultano Abu Yusuf Yaqub ibn Abd Al-Haqq, sbarcarono sulle coste andaluse e attaccarono il regno di Castiglia; Ferdinando, in assenza del re, si mise alla testa dell'esercito e si diresse a sud, per far fronte all'invasore.
Prima ancora di scontrarsi coi musulmani però Ferdinando, come riportato dagli Annali toledani[5] e anche dalle Chronicon de Cardeña, Chronicon Domini Joannis Emmanuelis e la Cronaca di Guglielmo di Nangis,[6] trovò la morte, a causa di una forte febbre, e suo fratello Sancho gli subentrò alla testa delle truppe riportando la vittoria.
Il corpo di Ferdinando fu riportato a Burgos, dove fu inumato nel Monastero de las Huelgas.
La morte di Ferdinando creò un problema di successione, perché Alfonso X, ignorando i diritti dei figlioli di Ferdinando, nominò nuovo erede al trono il figlio maschio secondogenito, Sancho. La vedova di Ferdinando, Bianca di Francia, dopo la morte del marito, fu addirittura imprigionata,[2] mentre i due figli, Alfonso e Ferdinando, furono protetti solo dalla nonna paterna, Violante.
Ma quando Alfonso X propose a Sancho di creare per Alfonso de la Cerda un piccolo regno, nella città di Jaén, Sancho si ribellò al padre ed iniziò una guerra civile che si concluse, nel 1282, con la sua parziale vittoria; e nonostante che l'8 novembre 1282 fosse stato diseredato dal padre, alla morte di Alfonso, gli successe sul trono.
Alfonso de la Cerda (1271-1327), noto anche come Alfonso il Diseredato, che per circa vent'anni si batté per far valere i suoi diritti sul trono di Castiglia.
Ferdinando (1272-1333), sposò, nel 1308, Giovanna Núñez di Lara (1286-1351), detta la Palomilla figlia di Giovanni Núñez di Lara, detta il Gordo, signore di Lara e sovrano di Biscaglia e di Teresa Álvarez de Azagra Signora di Albarracín. Giovanna, dal 1303, era vedova del prozio di Ferdinando, Enrico (1230-1303), detto Il Senatore, figlio di Ferdinando III di Castiglia, e nel 1315, alla morte del fratello, divenne signora di Lara, Lerma, Villafranca, Dueñas, Fuente-Empudia, Torrelobatón e Herrera, e Signora sovrana di Biscaglia. Ferdinando, dopo che il fratello Alfonso, nel 1304, aveva rinunciato ai suoi diritti al trono di Castiglia, si schierò tra i sostenitori di Maria di Molina, tutrice prima del figlio, Ferdinando IV di Castiglia e poi del nipote, Alfonso XI di Castigliail Giusto, e, nel 1320, divenne primo maggiordomo del regno. Dall'unione di Ferdinando e Giovanna nacquero quattro figli:
Giovanni (1314-1350), signore di Lara dal 1322, fu primo alfiere di Alfonso XI di Castigliail Giusto, dal 1328 al 1332. Sposatosi, nel 1331, con Maria Diaz de Haro, Signora sovrana di Biscaglia, anche lei discendente da Alfonso X di Castiglia. Giovanni si ribellò ad Alfonso XI di Castiglia, che lo sconfisse e lo perdonò ridandogli l'incarico di primo alfiere, dal 1336 al 1350; ma dopo la morte di quest'ultimo cercò di proteggere, senza successo[7], l'amante di lui, Eleonora di Guzmán, dal nuovo re, Pietro I di Castiglia. Giovanni morì di peste. Giovanni da Maria ebbe quattro figli, mentre altri due, illegittimi, li ebbe da Mayor de Leguizamón:
Isabella (1335-1361), che, nel 1354, sposò il principe di Aragona, Giovanni (ca. 1330–1358), figlio di Alfonso IV di Aragona e di Eleonora di Castiglia che fu assassinato per ordine di suo cugino, il re di Castiglia, Pietro il Crudele. Dopo la morte (1359) della sorella, Giovanna, divenne signora di Lara e Signora sovrana di Biscaglia, ma fu imprigionata dal re Pietro I, prima a Castrojeriz e poi a Jerez, dove divise la cella con la regina di Castiglia, Bianca di Borbone, che il re Pietro I aveva fatto incarcerare. Isabella fu avvelenata, in prigione, molto probabilmente per ordine di Pietro I
^abGli Annali toledani sono una serie di annali, raccolto in tre parti riguardanti il “regno di Toledo”, il primo narra il periodo che inizia con la creazione della Contea di Castiglia, sino al 1219, il secondo termina col 1250 ed il terzo arriva sino al secolo XIV.
^Il titolo esatto della Cronaca di Guglielmo di Nangis è Chronique des rois de France et de Vies de Saint Louis et de ses frères, Philippe le Hardi et Robert.
Hilda Johnstone, Francia. Gli ultimi capetingi, collana «Storia del mondo medievale», traduzione di Luciana Albertini, VI vol., 1999, pp. 569–607, SBNIT\ICCU\TO0\0942188.