Poco dopo la nascita, dato che come primogenito era destinato a essere il futuro re di Castiglia, come riporta il Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia, fu affidato alla tutela di don Gutierre Fernández de Castro, della famiglia Castro, che si occupò della sua educazione e tutela[9].
Nel 1142, Sancho assieme ai fratelli Ferdinando e Garcia (filiis meis Santio, Fredinando et Garsias) venne citato nel documento n° X del Cartulario del Monasterio de Eslonza, Parte 1, inerente una donazione dei genitori[10].
Nel 1143, Sancho (Sancius imperatoris major filius) venne citato nel documento n° 4076 del Recueil des chartes de l'abbaye de Cluny. Tome 5, inerente una donazione dei genitori[11].
Nel 1146, Sancho assieme ai fratelli Ferdinando e Garcia (Ego Sancius et ego Fernandus et Garsias filii imperatoris) venne citato nel documento n° XIII del Cartulario del Monasterio de Eslonza, Parte 1, inerente una donazione dei genitori[12].
Nel 1149 il padre gli concesse il titolo di re di Nájera[9].
Il 30 gennaio 1151 si sposò a Calahorra, attuale Rioja, con Bianca di Navarra[5], figlia del re di NavarraGarcía IV Ramírez e di Margherita de l'Aigle, figlia di Gibert de l'Aigle.
Il matrimonio viene confermato dal documento n° 56 del Recueil des chartes de l'abbaye de Silos (Rex Sancius...Regina domna Blanca uxor regis)[13].
Alla morte del padre, nel 1157, come conferma la Cronaca Burgense[14] (Era MCXCV. obiit Alfonsus Imperator)[15], mentre il Chronicon Lusitanum riporta che morì nel mese di settembre (Aera 1195 mense Settembri obiit D. Alfonsus Imperator, filius Comitis D. Raymundi et Reginæ D. Orracæ)[16].), Sancho ricevette il regno di Castiglia, divenendo re di Castiglia e re di Toledo, Sancho III mentre il regno di León toccò in eredità a suo fratello Ferdinando II, come riporta lo storicoRafael Altamira[17].
Sancho III passò quasi tutto il tempo del suo breve regno (circa un anno) a combattere contro suo fratello Ferdinando II, che avrebbe voluto impadronirsi della Castiglia e contro i re di Navarra e Aragona che minacciavano le frontiere[17]. I due fratelli si riunirono a Sahagun nel 1158 e risolsero pacificamente le controversie territoriali, accordandosi sui dettagli della spartizione del regno paterno[9]. Restituì la città di Saragozza e le altre piazzeforti occupate nel territorio aragonese a Raimondo Berengario IV, conte di Barcellona e principe d'Aragona, e quest'ultimo in cambio si dichiarò suo vassallo[9]. Infine protesse il regno dall'invasione di Sancho VI di Navarra[9].
Istituì l'Ordine di Calatrava, con il mandato di difendere la città di frontiera di Calatrava[9]affidando all'abate Raimundo de Fitero ed a Diego Velázquez, fondatore dell'Ordine, come riporta La web de las biografias[18].
Sancho III regnò per circa un anno[17]; la Cronaca Burgenseriporta la sua morte nel 1158 (Era MCXCVI obiit Rex Sancius filius Imperatoris)[15], gli Annales Toletani specificano la data della morte al 31 di agosto (Muriò el Rey D. Sancho fillo del Emperador el postrimer dia Dagosto. Era MCXCVI)[19], mentre per gli Annales Compostellani morì il 1 settembre (Era MCXCVI. Sancius filius Aldephonsi Imperatoris, Kalend. Septemb.)[20].
Nel 1158, alla sua morte prematura, gli succedette il figlioletto di tre anni, Alfonso. Sul giovanissimo re si scatenarono le brame dei monarchi cristiani confinanti con la Castiglia e dei nobili castigliani aspiranti alla carica di tutore. I nobili di Castiglia e molti avventurieri e mercenari si raccolsero attorno alle due grandi famiglie rivali: la famiglia Lara e la famiglia Castro[17].
^La Cronaca Burgense è composta da annali scritti, in latino, nel corso del XIII secolo e ritrovati, dopo secoli, nella cattedrale di Burgos (da cui il nome); furono compilati nella regione della Rioja e sono inerenti alla storia della Castiglia e della Navarra, dalla nascita di Gesù Cristo alla Battaglia di Las Navas de Tolosa, del 1212.