Core 'ngrato
Core 'ngrato è una canzone classica napoletana, il cui testo fu scritto nel 1911 dall'emigrato calabrese Riccardo Cordiferro, pseudonimo di Alessandro Sisca, nato a San Pietro in Guarano (CS) (dove il padre, Francesco Sisca, era impiegato presso il Municipio), trasferitosi per terminare gli studi a Napoli, città d'origine della madre Emilia Cristarelli, e successivamente emigrato a Nuova York. La musica della canzone è invece opera di Salvatore Cardillo. Inizialmente nessuno dei due aveva il sentore che la canzone sarebbe stato un grande successo, anzi Cardillo la considerava una «porcheriola». Sbarcata a Napoli, "Core 'ngrato" ebbe invece una grande presa sul pubblico e divenne la prima canzone napoletana di successo proveniente dagli Stati Uniti. TestoCome per altre canzoni classiche napoletane, Core 'ngrato è dedicata al tema dell'amore non corrisposto o deluso. In particolare il testo è dedicato ad una non meglio identificata Caterina (Catarì), nel momento dell'abbandono del poeta da parte di quest'ultima. In un crescendo di disperazione, vengono narrate tutte le fasi della fine dell'amore, dalle prime "parole amare" che suscitano nel poeta un doloroso stupore; al momento della comprensione della straziante rottura "cosa vogliono dire/questi discorsi che mi danno gli spasimi"; a quello, iterato nel ritornello, dell'appello al "cuore ingrato" cui il poeta aveva affidato la propria vita, ed alla rapida dimenticanza di quest'ultimo; a quello, posteriore all'abbandono, della ricerca del conforto nella religione. (napoletano)
«Catarì, Catarì,
Pecché me dice 'sti parole amare, Nun te scurdà ca t'aggio dato 'o core, Catarì Catarì, Catarì, che vene a dicere?
Catarì, Catarì, Sto a suffrì,
(italiano) «Caterina, Caterina Perché mi dici queste parole amare? Non dimenticare che ti ho dato il cuore, Caterina Caterina, Caterina che cosa vogliono dire
Caterina, Caterina Sto soffrendo
CuriositàIl brano si ispira alle vicende sentimentali tra Enrico Caruso e Ada Giachetti. La registrazione di Enrico Caruso del 1911, rispetto al testo conosciuto o per lo meno così come ci è stato tramandato, presenta nella seconda parte del brano, una differenza sostanziale in alcune frasi, tanto da chiedersi quale sia effettivamente la versione ed il testo originale. Il testo variante è scritto per pugno proprio di Caruso nel di lui spartito conservato presso gli archivi Peabody all'Università Johns Hopkins, Baltimora, la cui copia digitizzata è reperibile tramite questa fonte [1]. Variante Caruso
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