Nel 1852 venne istituita dall'arcivescovo di ParigiMarie Dominique Auguste Sibour la parrocchia di San Giuseppe, con una popolazione di circa 11.000 abitanti. Poiché sprovvista di un luogo di culto vero e proprio, la comunità si riuniva in un vasto ambiente al pianterreno dell'edificio al numero civico 22 di rue Corbeau (dal 1946 rue Jacques-Louvel-Tessier[3]), che poteva contenere un massimo di 700 persone.[4]
La costruzione di una chiesa ebbe inizio solo nella seconda metà del decennio successivo, nel 1867: tale ritardo fu causato da diverse importanti difficoltà che furono oggetto di anni di discussione tra il comune di Parigi e l'arcidiocesi, quali i finanziamenti e il luogo su cui sarebbe dovuto sorgere l'edificio. Infine venne individuata l'area di una ex caserma tra rue Saint-Maur e rue Parmentier e l'incarico di progettare l'edificio fu dato all'architetto Théodore Ballu, che in quegli anni stava lavorando alla non lontana chiesa di Sant'Ambrogio.[5]
I lavori iniziarono nel 1867 e terminarono nel 1875; tuttavia la chiesa, non ancora ultimata, veniva già utilizzata dal maggio 1874.[6]
Il 20 agosto 1899, nell'ambito della rivolta di Fort Chabrol (che prende il nome da un edificio in rue de Chabrol dove un gruppo di antisemiti e antimassoni capeggiati da Jules Guerin sostenne un assedio contro la polizia dal 13 agosto al 20 settembre) la chiesa fu assaltata e devastata da un gruppo di anarchici, con il saccheggio e la distruzione di molte suppellettili.[4][7]
Nel 1980 la chiesa ha acquisito l'attuale titolo di Saint-Joseph-des-Nations (in italiano: San Giuseppe delle Nazioni) per la particolare attività di accoglienza delle persone straniere attuata dalla parrocchia.[5]
Descrizione
Esterno
La chiesa di San Giuseppe delle Nazioni occupa un intero isolato, delimitato a nord da rue Darboy, a ovest da rue du Chevet, a sud da rue Deguerry e a est da rue Saint-Maur, sulla quale dà la facciata. L'intero complesso è in uno stile neoromanico ispirato alle chieseromaniche francesi del XII secolo, che presenta forti analogie con quello della chiesa di Sant'Ambrogio a Parigi,[8] progettata anch'essa da Théodore Ballu e costruita tra il 1863 e il 1869.[9]
La facciata principale è a salienti, e segue la struttura interna a tre navate; in basso, il portico di tre campate si apre con arcate a tutto sesto poggianti su pilastri. Si accede all'interno tramite tre portali leggermente strombati, ciascuno dei quali è sormontato da una lunetta dipinta: quella del portale centrale raffigura la Gloria di san Giuseppe; quella di destra l'Angelo della vigilanza e della fedeltà; quella di sinistra l'Angelo della mansuetudine e della castità. Al di sopra dell'arcata centrale del portico, vi è una finta galleria di cinque archetti con un gruppo scultoreo raffigurante la Sacra Famiglia, di Eugène Delaplanche.[10]
In corrispondenza della navata centrale si eleva la torre campanaria. Essa si articola in due ordini: in quello inferiore vi è l'orologio; in quello superiore, con una bifora su ciascun lato, trova luogo il concerto di quattro campane, installato nel 1875.[10] La copertura del campanile è costituita da una slanciata cuspide a base ottagonale, affiancata da quattro cuspidi minori a base circolare; essa raggiunge alla sommità l'altezza di 60 metri.[11]
La navata maggiore si compone di sei campate come le due laterali, e da esse è separata da archi a tutto sesto poggianti su colonne in pietra azzurra di Soignies; al di sopra di esse vi è il triforio, sormontato dal cleristorio costituito da una grande monofora per lato in ciascuna campata. Le volte sono a crociera. Al di sotto della penultima arcata di sinistra, si trova il pregevole pulpito ligneo, riccamente decorato con sculture a bassorilievo.[10]
Tra la crociera e le prime due campate del coro si articola l'area presbiterale, che ha acquisito l'attuale assetto dopo un intervento del 2012 su progetto dell'architetto François Lacoste. Mentre in posizione arretrata vi è l'originario altare maggiore in stile neoromanico, sotto l'arco absidale vi è una pedana lignea con alla destra l'ambone, alla sinistra la sede presidenziale e al centro l'altare.[12] Quest'ultimo è formato da un parallelepipedo in legno con, sul paliotto, una riproduzione dell'Incoronazione della Vergine dai bassorilievi del fianco sinistro della cattedrale di Notre-Dame, all'interno della quale era stato installato come altare maggiore durante l'episcopato di Jean-Marie Lustiger.[13]
Le quattro campate del coro alle spalle del presbiterio e l'abside poligonale sono adibiti a cappella della Vergine, con le tre vetrate centrali di Eugène-Stanislas Oudinot raffiguranti Gesù Cristo (al centro), San Pietro (a sinistra) e San Paolo (a destra); nella parte inferiore delle pareti, lunette affrescate con Scene della vita di San Giuseppe.[10]
Organo a canne
Sulla cantoria in controfacciata, caratterizzata da una struttura lignea a doppio nido di rondine poggiante su due mensole marmoree, si trova l'organo a canne della chiesa.[14]
Lo strumento venne costruito nel 1874 dagli organari Édouard e Eugène Stoltz, a trasmissione meccanica con leva Barker; esso contava 32 registri su tre manuali e pedale. Nel 1965 la ditta Danion-Gonzalez elettrificò la trasmissione e apportò alcuni cambiamenti alla disposizione fonica. L'organaro Bernard Dargassies, a più riprese tra il 1981 e il 2004, operò una serie di importanti modifiche, tra le quali la sostituzione di diversi registri, il rifacimento della trasmissione, il restauro della consolle e l'installazione di un'interfaccia MIDI.[15]
Il materiale fonico, ad eccezione delle trombe en chamade, è interamente alloggiato all'interno della cassa lignea; essa è in stile eclettico, con diversi elementi che riprendono l'architettura neoromanica della chiesa. Presenta cinque tourelles, due simmetriche sulle fiancate e tre sul lato anteriore, delle quali la centrale più ampia e sormontata da una semicupola poggiante su una galleria di archetti. La cassa venne progettata anch'essa da Théodore Ballu.[15]
Lo strumento è a trasmissione elettrica; esso dispone di 48 registri dei quali 39 reali.[16] La consolle è fissa ed indipendente, posta al centro della cantoria e rivolta verso la navata; essa dispone di tre tastiere di 56 note ciascuna e pedaliera concavo-parallela di 32 note; i registri sono azionati da tiranti posti su più file orizzontali ai lati dei manuali, mentre le unioni e gli accoppiamenti da placchette a bilico poste al di sotto del leggio.[17]