La Chiesa cattolica in Islanda annovera tra i battezzati il 3,81% della popolazione[2] e costituisce la seconda confessione religiosa di un Paese a maggioranza luterana (la Chiesa nazionale d'Islanda è religione di Stato) o appartenente a altre chiese protestanti. L'Islanda è il secondo paese in Europa del Nord per percentuale di cattolici.
Storia
La prima presenza cristiana sull'isola risale all'epoca della colonizzazione, durante il IX ed il X secolo. Eremiti cristiani, probabilmente irlandesi, accompagnarono i primi coloni Vichinghi, ma questa presenza non lasciò tracce significative. Ben più importanti invece furono le pressioni politiche dei re norvegesi, in particolare di Olaf I (995-1000), supportate dalla presenza di missionari norvegesi e tedeschi. Evidenti tensioni tra i sostenitori delle religioni tradizionali nordiche e i fedeli della nuova religione, accanto alle pressioni norvegesi, spinsero il parlamento islandese, l'Althing, a votare il 24 giugno dell'anno 999 (o 1000) l'accettazione della religione cristiana come religione lecita ammessa sull'isola. Il paganesimo continuò a sopravvivere in Islanda per altri decenni, per poi scomparire completamente. Tutti questi avvenimenti sono stati descritti nell'Íslendingabók del prete islandese Ari Þorgilsson.
Tra i vescovi islandesi si ricorda in modo particolare Þorlákur Þórhallsson († 1193), noto come Torlaco, riconosciuto come santo dall'Althing nel 1198 e che papa Giovanni Paolo II nel 1984 ha elevato a santo patrono dell'Islanda. Nel suo magistero e nella sua azione rafforzò la disciplina ecclesiastica, combatté con energia la simonia e il concubinato dei presbiteri, l'interferenza delle autorità laiche negli affari ecclesiastici e nelle nomine dei vescovi, difese l'indissolubilità del matrimonio.
Nel XVI secolo la chiesa islandese fu coinvolta dalla Riforma protestante, che alla fine, in forza del principio cuius regio, eius religio, si impose nel Paese per imposizione dall'alto. Infatti il re daneseCristiano III, sotto la cui autorità dipendeva l'Islanda, impose nell'isola, come in tutti i suoi domini, la religione luterana come nuova religione di Stato. L'ultimo vescovo di Skálholt, Ögmundur Pálsson morì di morte naturale nel 1541. Il vescovo Jón Arason di Hólar, invece, si oppose strenuamente diventando l'ultimo baluardo del cattolicesimo e insieme difensore del nazionalismo islandese contro i soprusi dell'occupante danese. Una spedizione voluta da Cristiano III lo catturò con i suoi figli[3] e lo giustiziò il 7 novembre 1550.
Da questo momento il cattolicesimo scomparve dall'isola. Si ritiene che nella prima metà del XIX secolo nessun cattolico vivesse nel Paese. Nel 1857 e 1858, rispettivamente, giunsero in Islanda due missionari cattolici, Bernard Bernard e Jean-Baptiste Baudoin, appartenenti alla prefettura apostolica del Polo Nord, che fondarono la prima missione cattolica nel Paese. La nuova costituzione islandese del 1874 garantiva la libertà di culto, e questo permise la ricostituzione del cattolicesimo. Il 12 giugno 1923 la Santa Sede istituì la prefettura apostolica d'Islanda, affidata ai missionari Monfortani; essa fu elevata al rango di vicariato apostolico il 6 giugno 1929; infine, il 18 ottobre 1968 fu eretta la diocesi di Reykjavík, che oggi (aprile 2021) comprende otto parrocchie in tutta l'isola.
Momento storico importante per la piccola comunità cattolica islandese fu la visita pastorale di papa Giovanni Paolo II il 3 e 4 giugno 1989.
Organizzazione territoriale
L'unica diocesi di Reykjavík si estende su tutto il territorio dell'Islanda. La cattedrale si trova nella capitale e vi è la presenza di un certo numero di chiese e cappelle nelle maggiori città. Si ignora quanti tra i cattolici si dichiarino effettivamente osservanti.
La nunziatura apostolica dell'Islanda è stata costituita l'8 ottobre 1976 con il breve Quandoquidem nullum di papa Paolo VI. Il nunzio apostolico, che ricopre lo stesso incarico anche per gli altri Paesi già compresi nella delegazione apostolica in Scandinavia, risiede a Djursholm, in Svezia.
Nunzi apostolici
Josip Žabkar † (8 ottobre 1976 - 27 ottobre 1981 dimesso)
Luigi Bellotti † (2 ottobre 1982 - ottobre 1985 dimesso)
In Islanda v'è anche un monastero di suore carmelitane (Karmelklaustrið) a Hafnarfjörður[9] (1940) ed un convento di frati cappuccini (Kapusinaklaustur) a Reyðarfjörður[10] (2007).