^Il campione olimpico si rese introvabile nei giorni immediatamente precedenti l'inizio delle gare. Asserì di essere stato coinvolto in un incidente, assieme alla velocista Aikaterinī Thanou, e di essere finito in ospedale. Era iscritto ai 200 metri, ma non fu ammesso alla competizione.
Il giovane Usain Bolt, appena diciottenne ma con un personale di 19"93, esce al primo turno sprecando la sua prima occasione olimpica.
Il primo a scendere sotto i 20" è Shawn Crawford nei Quarti (19"95).
Crawford vince anche la prima semifinale in 20"05; nella seconda prevale il connazionale Justin Gatlin in un comodo 20"35.
Il pubblico accoglie i finalisti con i fischi in segno di disapprovazione per l'assenza di Kōnstantinos Kenterīs[1], eroe nazionale e campione uscente nella specialità. Le intemperanze degli spettatori fanno ritardare di diversi minuti la partenza. Preso forse dal nervosismo, Stéphan Buckland commette una falsa partenza. Al secondo sparo scatta meglio di tutti Gatlin, che dà la sensazione di poter realizzare la doppietta, dopo la vittoria sui 100. Ma nel rettilineo viene fuori Shawn Crawford, che lo raggiunge e vince di 2 metri. Gatlin viene superato nel finale anche da Bernard Williams, che lo batte di 2 centesimi per l'argento.
Frank Fredericks, a 37 anni, riesce a sprintare per il quarto posto contro Francis Obikwelu, di 11 anni più giovane. Il suo 20"14 è il miglior tempo mai realizzato da un Master.
Era da Los Angeles 1984 che gli Stati Uniti non facevano tripletta sui 200 metri.
La combinazione 9"89/19"79 sui 100 e 200 m di Shawn Crawford è la seconda migliore della storia olimpica, dopo il 9"89/19"68 di Frank Fredericks ad Atlanta 1996.