La Reggiana fallisce nonostante i 20 milioni di euro che ha incassato per la variante del Centro commerciale. Ernesto Foglia parte per Parigi, dove aprirà un negozio di mobili antichi dopo il fallimento anche della sua azienda di costruzioni. La Federazione consente alla Reggiana di ripartire dalla C2, usufruendo del Lodo Petrucci. Si forma una società con cooperative e privati, ma senza ambizioni di immediata risalita. Il compito di costruire la squadra è affidato a Massimo Varini, ancora legato però allo Spezia. Ritorna alla guida della società, come amministratore delegato, Ermete Fiaccadori (per le Coop) e viene nominato presidente Vando Veroni (per i privati). Allenatore è Luciano Foschi, già al Novara e residente a Reggio.
Per la stagione 2005-2006 la squadra granata viene costruita in fretta. Dei vecchi giocatori restano solo il portiere Nuzzo e il centrocampista Foschini, assieme ai giovani Gozzi e Catellani, che saranno le liete sorprese del campionato. Arrivano due attaccanti di peso, Carlet e Nordi, quest'ultimo sostituito poi con De Martin, del Vicenza. In difesa si schierano i nuovi Stefani e Fiumana, poi Caselli, Annoni, a centrocampo Morfeo (fratello del giocatore del Parma) con Boscolo e Di Gennaio, all'attacco i due richiamati, col giovane Catellani in pista di lancio. Reggio risponde con 1.450 abbonati più i quasi 300 dei palchi e gli sponsor.
La Reggiana vince la sua prima partita (2-0) all'ottava giornata contro il Foligno. Il 4 dicembre i granata battono la Spal a Ferrara (1-3). Ma il vertice della classifica resta lontano. Si spera di raggiungere i Play-off, fino alla sconfitta interna col Sassuolo (0-1) del 19 febbraio 2006. Così al termine del suo primo campionato di Serie C2 la Reggiana è nona. Non ha preso parte alla Coppa Italia di Serie C
Mauro Del Bue, Una storia Reggiana, le partite, i personaggi, le vicende dagli anni settanta a oggi (3º volume), Montecchio Emilia (RE), Graficstamp, 2008, pp. 448-449.