Sei vescovi di York e un arcivescovo (Guglielmo di York) sono stati nei secoli canonizzati dalla chiesa cattolica, mentre cinque di loro in tempi più moderni hanno poi ricoperto l'incarico di arcivescovo di Canterbury.
Storia
I romani
Nell'antica Eboracum vi era già un vescovo in tempi molto antichi; nel corso del medioevo si pensava che la diocesi fosse stata fondata dal leggendario Lucio di Britannia. Vescovi associati a York parteciparono ai concili di Arles (Eborio) e Nicea (sconosciuto). A ogni modo questa prima comunità cristiana venne poi distrutta dagli insediamenti pagani anglosassoni e pertanto non vi è successione diretta tra questi vescovi e quelli post agostiniani.
Sassoni, vichinghi e medioevo
La diocesi venne rifondata da Paolino di York (membro della missione di Sant'Agostino) nel VII secolo. Tra i vescovi più noti di questo periodo vi fu Vilfredo. Questi primi vescovi di York furono prelati più diocesani che arcidiocesani sino al tempo di Egberto di York. Paolino venne nominato primo arcivescovo di York da papa Onorio I nel 634,[1] ma solo nel 735 papa Gregorio III concedette il pallio e i diritti metropolitani sul nord dell'Inghilterra all'arcivescovo in carica. Sino all'epoca dell'invasione danese gli arcivescovi di Canterbury occasionalmente ebbero autorità a livello locale, ma con la conquista normanna gli arcivescovi di York riuscirono a ottenere piena autonomia.
All'epoca dell'invasione normanna, York aveva giurisdizione sulle diocesi di Worcester, Lichfield e Lincoln, oltre che nelle diocesi delle Isole e Scozia. La prima di queste venne separata da quella di York nel 1072. Nel 1154 le sedi suffraganee dell'Isola di Man e Orcadi vennero trasferite al norvegese arcivescovo di Nidaros (attuale Trondheim), e nel 1188 tutte le diocesi scozzesi con l'eccezione di Whithorn vennero tolte dalla soggezione a York, lasciando unicamente quelle di Whithorn, Durham e Carlisle sotto la giurisdizione dell'arcivescovo. Di queste, Durham divenne de facto indipendente. Sodor e Man tornarono a York nel XIV secolo per compensare la perdita di Whithorn.
Molti arcivescovi di York ricoprirono l'incarico di Lord Cancelliere d'Inghilterra e giocarono dei ruoli rilevanti negli affari di stato. Come scrisse Peter Heylyn (1600–1662): "Questa sede ha dato alla Chiesa otto santi, tre cardinali alla Chiesa di Roma, al reame d'Inghilterra dodici Lord Cancellieri e due Lord Tesorieri, e nell'Inghilterra settentrionale due Lord Presidenti." Il ruolo dell'arcivescovo venne complicato dal continuo conflitto sul primato con la sede di Canterbury.
La Riforma anglicana
Al tempo della Riforma inglese, York possedeva tre sedi suffraganee, Durham, Carlisle e Sodor con Man, alle quali nel breve periodo del regno della regina Maria I (1553–1558) andò ad aggiungersi la diocesi di Chester, fondata da Enrico VIII, ma successivamente riconosciuta dal papa.
Sino a metà degli anni '30 del Cinquecento (e nuovamente nel 1553-1558) i vescovi e arcivescovi rimasero in comunione col papa a Roma. Dovettero in seguito anche loro soccombere alla comunione anglicana.
^The Archbishop of York (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2008).. The official website of Dr John Sentamu, Archbishop of York. accesso 21 November 2008.
^Horn Smith, 1979, Fasti Ecclesiae Anglicanae 1541–1857, volume 4, pp. 1–5.
Bibliografia
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D. E. Greenway, Archbishops of York, in Fasti Ecclesiae Anglicanae 1066–1300, Volume 6: York, British History Online, 1999.
B Jones, Archbishops of York, in Fasti Ecclesiae Anglicanae 1300–1541, Volume 6: Northern Province (York, Carlise and Durham), British History Online, 1963.
Sarah Foot, The Bishops of Selsey and the creation of a Diocese in Sussex, in Paul Foster e Rachel Moriarty (a cura di), Chichester - The Palace and its Bishops, Otter memorial Paper, vol. 27, Chichester, University of Chichester, 2011, ISBN978-1-907852-03-9.
J. M. Horn e D. M. Smith, Archbishops of York, in Fasti Ecclesiae Anglicanae 1541–1857, Volume 4: York Diocese, British History Online, 1979.