Nacque probabilmente a Harpham, nello Yorkshire, da una nobile famiglia anglosassone: avviato alla carriera ecclesiastica, fu discepolo a Canterbury dei vescovi Adriano e Teodoro ed entrò poi come monaco benedettino nell'abbazia di Whitby, allora governato da santa Ilda, dove ebbe modo di conoscere Vilfrido di York.
Vescovo di Hexham dal 687, ordinò diacono e poi sacerdoteBeda il Venerabile, che molto scrisse di Giovanni di Beverley nella sua Historia Ecclesiastica, contribuendo notevolmente alla fama della sua figura (la sua vita venne arricchita di numerosi episodi leggendari di guarigioni miracolose); venne promosso alla sede metropolitana di York nel 705 alla morte di san Bosa.
Fondò nell'Humberside l'abbazia di Beverley (detta in origine di Inderawood), uno dei principali centri religiosi inglesi dell'epoca, dove egli stesso si ritirò a partire dal 717 e dove si spense il 7 maggio 721.
Il culto
Sepolto nell'abbazia di Beverley, la sua tomba divenne presto meta di numerosi pellegrinaggi: Alcuino di York raccolse numerose testimonianze di eventi prodigiosi verificatisi sulla sua tomba; il re anglosassone Etelstano attribuì all'itercessione del santo la sua vittoria sui Danesi di Northumbria nella battaglia di Brunanburh del 937.
Giovanni Fisher, nativo di Beverley, dovette al suo illustre concittadino il nome che gli venne imposto.
Enrico VIII ne proibì il culto alla Chiesa d'Inghilterra: La sua tomba venne profanata e le sue reliquie disperse sotto il regno di Edoardo VI. Nel 1664 alcune sue ossa vennero rinvenute e vennero ricollocate nella tomba della cattedrale di Beverley, ormai passata alla confessione anglicana.
Entrambe le Chiese ne celebrano la memoria liturgica il 7 maggio (dies natalis) o il 25 ottobre (traslazione delle reliquie).
In suo onore la diocesi cattolica eretta a York nel 1850 venne denominata diocesi di Beverley, pur appunto non avendovi la sede (fu però soppressa già nel 1878).