Anghiari (probabilmente dal latino angularium o dal germanico longobardo ango, Angdièri in dialetto altotiberino e biturgense[4], Anghièri[senza fonte] in dialetto anghiarese) è un comune italiano di 5.487 abitanti della provincia di Arezzo in Toscana.
La fama di Anghiari nasce nell'essere stato teatro della battaglia combattuta nell'anno 1440 tra le truppe della coalizione guidata dalla Repubblica fiorentina e comprendente lo Stato Pontificio e Venezia contro quelle dei milanesi del duca Visconti[5].
Geografia fisica
Territorio
Anghiari fa parte della Valtiberina toscana, ovvero della parte più orientale della Toscana, che trae il suo nome dal fiume Tevere che la percorre in tutta la sua lunghezza.
Anghiari sorge su un dosso collinare che si affaccia prospiciente la pianura della Valtiberina toscana per estendersi a vista sul versante umbro dell'Alta Valle del Tevere ed avendo di fronte l'Appennino tosco-umbro-marchigiano con il gruppo montuoso e le vette dell'Alpe della Luna, la cima di Monte Nerone e quella del Monte Catria.
Sull'origine del nome le tesi sono diverse: alcuni sostengono che derivi da castrum angolare, riferendosi alla forma angolare del suo castello, altri affermano che deriverebbe il suo nome da in glarea[6]. Effettivamente il paese è costruito su un ammasso di ghiaia accumulata dal Tevere nei millenni.
Sorse nel VII secolo un castello longobardo, su preesistenze di età romana (presumibilmente una fattoria come si evince dalla cella vinaria in Palazzo Pretorio), conteso con i Bizantini.[7]
Il castello di Anghiari, ricordato per la prima volta in un documento del 1048, fu dapprima sottoposto alla consorteria longobarda dei conti di Galbino e Montedoglio e nel 1104 il luogo venne donato da Bernardino di Sidonia, signore di Anghiari, ai Camaldolesi con l'obbligo di fondarvi un'abbazia: il monastero di San Bartolomeo apostolo. Intorno ad esso, in seguito, si sviluppò il centro abitato.
Dal 1104 al 1143 Camaldoli divenne assoluto padrone di tutta la zona.
Affrancatesi progressivamente dalla signoria dell'abate camaldolese attraverso la creazione di magistrature comunali, nel corso del XIII secolo la comunità entrò sempre di più nell'area di influenza di Arezzo; nel corso di questa azione politica gli aretini distruggeranno il castello nel 1175, il borgo verrà però subito ricostruito e dotato di una nuova cerchia muraria, risalente al 1181-1204.
Nel 1322 la famiglia dei Tarlati di Pietramala (ed in particolare Guido Tarlati) riuscirà a conquistare la città, facendola entrare definitivamente sotto l'orbita di Arezzo. I Tarlati operarono efficacemente nella città, basti ricordare opere come la piazza del Mercatale o lo stradone rettilineo che la collega con Sansepolcro, e ne tennero il dominio tra alterne vicende — come la cessione ai Perugini dal 1337 al 1347 circa — fino al 1385, anno in cui Anghiari passò sotto il dominio fiorentino.[8]
Il 29 giugno 1440 la pianura antistante fu teatro di una famosa battaglia, passata alla storia appunto come battaglia di Anghiari tra l'esercito fiorentino, alleato della Santa Sede e comandato da Giovanni Paolo Orsini, e quello del duca di Milano, condotto da Niccolò Piccinino. La battaglia durò un giorno e fu vinta dai Fiorentini, che consolidarono così i loro domini in Toscana.[9]
In segno di esultanza per la vittoria, fu stabilito di perpetuare il ricordo con un Palio, corso da uomini a piedi dal luogo dove avvenne la battaglia. Nel 1503 la Signoria di Firenze, con a capo il gonfaloniere Pier Soderini, si rivolse a Leonardo da Vinci per raffigurare nella Sala del Consiglio di Palazzo Vecchio una pittura murale raffigurante la battaglia. Sfortunatamente il processo di essiccazione innovativo testato da Leonardo distrusse buona parte dell'opera. Di quest'ultima restano alcuni disegni del Maestro ed alcune copie (eseguite da pittori del tempo) della parte centrale, ovvero la lotta per lo stendardo, di cui una fra le più note è quella di Rubens oggi al Museo del Louvre.
La città si lega indissolubilmente alla storia fiorentina e sotto il dominio della Repubblica di Firenze e poi del Granducato di Toscana è sede di podesteria e di un'importante vicariato.
Dopo le esperienze napoleoniche e quelle della restaurazione, vive attivamente le vicende risorgimentali.
Durante la seconda guerra mondiale, fu istituito dal regime fascista il campo di internamento di Renicci per civili provenienti dall'attuale ex Jugoslavia. Le condizioni di vita nel campo (operante dall'ottobre 1942 al settembre 1943) furono particolarmente dure: circa 160 delle oltre 500 persone internate nel campo morirono durante la prigionia.[10]
Sempre durante la seconda guerra mondiale, Anghiari vide il passaggio del fronte; oramai indifendibile dall'avanzata degli anglo-indiani, viene evacuata dalle truppe tedesche di occupazione nella notte tra il 28 ed il 29 luglio 1944 e liberata la sera del 29 luglio 1944 con l'ingresso della prima avanguardia delle truppe punjabi[11].
Simboli
Stemma
Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 15 luglio 1929.[12]
«Troncato d'argento e di rosso; l'argento caricato di un giglio di Firenze del secondo.»
All'antico stemma del comune venne aggiunto il giglio rosso della città di Firenze quando venne da questa assoggettato.
Gonfalone
Il gonfalone è stato concesso con regio decreto del 25 gennaio 1937.[12]
«Drappo di tre pezzi dai colori rosso, giallo e rosso, posti in palo, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma comunale con l’iscrizione centrata in argento: Comune di Anghiari.»
Palazzo Corsi: è un grande complesso settecentesco (1777-1794), oggi sede della biblioteca comunale di Anghiari, dell'Archivio storico e dell'ufficio turistico.
Cappella di Santa Maria alla Vittoria: Fu eretta nel 1441- a ricordo della battaglia di Anghiari- nello stradone rettilineo che corre verso Sansepolcro
Fattoria La Scheggia, esempio di insediamento rurale dell'epoca granducale
Galleria Girolamo Magi: è intitolata all'ingegnere militare Girolamo Magi. Fu costruita su disegno dell'ingegnere Francesco Tuti e fu inaugurata nel 1889, per anni è stata la sede di un mercato coperto.
Antico Frantoio Ravagni documentato all'archivio storico di Firenze e di Arezzo sin dal 1421 e che lavora senza soluzione di continuità.
Ad Anghiari ha sede la Libera Università dell'autobiografia[17], il maggior centro italiano di studio e insegnamento su questo argomento, fondato nel 2000 da Saverio Tutino e Duccio Demetrio, che lo presiede.
Nell'estate 2007 Leonardo Pieraccioni ha scelto Anghiari per girare il film Una moglie bellissima. Poco tempo dopo anche una troupe tedesca ha fatto la stessa scelta per un altro film, Vier Tage Toskana, prodotto dalla Endemol Germania.
Eventi
Mostra Mercato dell'Artigianato della Valtiberina Toscana: si tiene annualmente tra fine aprile e inizio maggio (25 aprile-3 maggio); la manifestazione, sviluppandosi all'interno delle mura storiche del paese, mette in mostra le capacità e le eccellenze artigianali locali e dei territori delle regioni limitrofe.
Il Palio della Vittoria: uno dei Palii più antichi della Toscana, già istituito dai fiorentini per celebrare la famosa battaglia del 29 giugno 1440 e corso dal 1441. Oggi si percorre a piedi o di corsa la strada in salita detta “la Croce”, con i corridori che indossano i colori dei propri comuni di appartenenza.
L'Intrepida: è una pedalata ciclistica, non agonistica, che si sviluppa su tre diversi percorsi (lungo, corto, intrepido) a cui possono partecipare solo ciclisti muniti di bici storica e con abbigliamento consono. Si svolge ad Anghiari dal 2012, nel mese di ottobre.[18]
Dal 2021 il Teatro di Anghiari è sede del Premio Sportivo Nazionale La Clessidra [1]
I Centogusti dell'Appennino: mostra mercato dedicata al mondo dell’agriturismo e dell’enogastronomia. Si tiene in autunno, tra fine ottobre ed inizio novembre, ed è dedicata alle risorse enogastronomiche del territorio.
Memorandia: mercato dell'antiquariato che si svolge ogni seconda domenica del mese.
Festa del Santissimo Crocifisso: tradizionale festeggiamento in onore del SS. Crocifisso, in programma ogni 3 maggio.
Scampanata: dal 1980, ogni cinque anni, si svolge nel mese di maggio la Scampanata, una manifestazione folkloristica di origine medievale. I membri della Società della Scampanata si danno appuntamento in piazza Baldaccio alle 6.00 del mattino ogni martedì, giovedì e domenica del mese. Coloro che vi giungono in ritardo, dopo una sorta di sommario processo, vengono caricati in un carretto addobbato con il "maggio", accompagnati da un'aringa e portati alla berlina in giro per i vicoli e le vie del centro storico.[19]
Dal 1996 è sede di Tovaglia a Quadri, evento di teatro povero e cucina riconosciuto dalla Regione Toscana, dove una comunità si racconta mentre gli spettatori partecipano ad una cena, apparecchiata con le celebri tovaglie a quadri dell'antica filatoria locale Busatti. L'evento, ideato da Andrea Merendelli e Paolo Pennacchini, è giunto nel 2013 alla sua diciottesima edizione.
Dal 2008 si tiene ad Anghiari il "Premio Anghiari - Parole, Colori, Suoni diversi".
“Tiber Sinfonia Festival”: manifestazione musicale nel quale l'orchestra Southbank Sinfonia di Londra si esibisce nelle piazze di Anghiari nel mese di luglio.[21]
Cucina
I bringoli con il sugo finto sono il piatto tipico locale. Sono spaghetti di acqua e farina tagliati a mano.
La squadra calcistica della cittadina si chiama BALDACCIO BRUNI (intitolata al celebre condottiero locale Baldaccio d'Anghiari) e milita in Eccellenza Toscana.
Il gruppo ciclistico Dynamis Bike organizza la rievocazione storica "L'INTREPIDA"[27].
^Anghiari. Il paese della Battaglia. La magia dell'equilibrio in un paesaggio della Toscana, a cura di G.Mazzi, Collana di guide Toscana da svelare, vol. 1, Montevarchi 2014.
^Arezzo e la Valtiberina, collana i Luoghi della fede, a cura di A.M. Maetzke e S. Casciu, 2005.
^ A. Ascani, Anghiari (dalle origini all'anno 1440), Città di Castello, Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato, 1973.
^ N. Capponi, La battaglia di Anghiari, Milano, 2011.
Anghiari. Il paese della Battaglia. La magia dell'equilibrio in un paesaggio della Toscana, a cura di G.Mazzi, Collana di guide Toscana da svelare, vol. 1, Montevarchi 2014.
Arezzo e la Valtiberina, a cura di A.M.Maetzke e S. Casciu, collana i Luoghi della fede, 2005.
L. Taglieschi, Annali della Terra d'Anghiari, Anghiari, 2005(ristampa).
A. Ascani, Anghiari (dalle origini all'anno 1440), Città di Castello, Istituto Professionale per l'Industria e l'Artigianato, 1973.