Come lo era per gli Etruschi, Cortona tutt'oggi si trova in una posizione strategica che permette, con brevi spostamenti, di raggiungere importanti centri artistici e culturali.
Il territorio cortonese riflette il clima tipico delle zone sub-mediterranee appenniniche, presentando una piovosità minima nei mesi estivi e massima in quelli autunno-invernali. Le precipitazioni annue sono comprese fra i 500 e i 1500 mm. Le temperature nei mesi di luglio e agosto superano i 30 °C, mentre nel mese di gennaio possono arrivare al di sotto dello zero[6].
Il nome di Cortona (latinoCortōna, aggettivo etnico Cortonensis-es[7]) è attestato in etrusco nella forma Curtun in un'iscrizione votiva in bronzo del III secolo a.C. rinvenuta proprio a Cortona.[8] Secondo il linguista Helmut Rix, l'etnico in etrusco era curthute (curѳute), attestato come gentilizio in un'iscrizione proveniente da Chiusi.[9][10][11]
(Detto cortonese tratto dai vv. 163-171 del III libro dell'Eneide di Virgilio[13])
Periodo etrusco
Archeologicamente è documentata una presenza etrusca almeno fin dal tardo villanoviano, mentre manca un'evidenza archeologica di un'origine umbra della città.[14][15] Tra l'VIII e il VII secolo a.C., Cortona (Curtun in Etrusco) divenne un'importante lucumonia etrusca. Molto probabilmente, Cortona divenne una città molto potente grazie alla sua posizione strategica, che permetteva un ampio controllo dei territori che facevano parte della lucumonia.
Furono costruite proprio dagli Etruschi nel IV secolo a.C. le imponenti mura che circondano la città per circa tre chilometri, le tombe nobiliari "a melone" sparse nei dintorni della città e il monumentale altare funerario adornato da sfingi, esempio unico in Italia. A Cortona è stata ritrovata anche la Tabula Cortonensis, una lamina bronzea con una delle più lunghe iscrizioni in lingua etrusca.
Nel 310 a.C. molte città etrusche furono sottomesse a Roma. Cortona dunque stringerà un'alleanza con Roma, che però non fu rispettata e che porterà a un violento scontro nei pressi del Trasimeno.
Periodo romano
Cortona (Corito in lingua latina) perde molta della propria influenza sotto il dominio Romano. La Via Cassia, principale arteria romana che transitava per l'Etruria centrale, conduce direttamente da Chiusi ad Arezzo, non collegando direttamente Cortona.
Tracce della storia romana degne di interesse sono la presenza di strade basolate minori che solcano le montagne cortonesi, percorribili ancora oggi.
Nei nomi di alcune frazioni locali è possibile ritrovare tracce risalenti al periodo romano, in particolare la frazione di Metelliano, nome che è derivato dal toponimo della famiglia patrizia conosciuta come gens Metellia e Centoia, frazione che sorge su un antico posto di blocco nei pressi della via Cassia, sede di una Centuria, sotto-unità dell'esercito romano.
Segni tangibili del periodo romano sono riscontrabili dal passaggio di Annibale durante la seconda guerra punica. Poco distante avvenne la famosa battaglia del Trasimeno. Nei giorni a ridosso della battaglia Annibale cinse d'assedio e assaltò la città di Cortona. La frazione dell'Ossaia, poco distante dal campo della battaglia, prende questo nome perché in quel luogo vennero ammassati i resti dei caduti della battaglia divenendo appunto un Ossario.
Degna di nota anche la presenza dei resti di quella che era una sontuosa villa romana nei pressi della frazione Ossaia.
Nel 450 d.C. i Goti occuparono Cortona, facendole perdere sempre più la sua fama.[16]
Età medievale
Le notizie dell'Alto Medioevo cortonese non sono molto chiare riguardo al ruolo della città durante la diffusione del cristianesimo. Infatti non è stato possibile stabilire se Cortona sia stata o meno sede vescovile. In seguito, è stata comunque sottoposta alla curia di Arezzo.
Dal XIII secolo in poi la città è un libero comune, governato da un podestà, che si allea con Perugia per difendersi dagli Aretini durante le lotte tra guelfi e ghibellini. Lo scontro tra guelfi e ghibellini caratterizza la storia duecentesca di Cortona. Nel 1232, alleati con i Fiorentini, i Cortonesi occupano la città rivale. Nel 1258 Cortona viene però occupata e saccheggiata dall'esercito aretino, aiutato dagli stessi ghibellini cortonesi. Tre anni dopo i guelfi di Cortona riprendono la città, grazie all'alleanza stretta con Siena. In questo periodo di lotte sanguinose si distingue l'opera di carità di santa Margherita da Cortona.
Fino agli inizi del Quattrocento la città è affidata ai Casali, cui si deve l'omonimo palazzo.[17]
Dal XV secolo al XIX secolo
Nel 1411 Cortona entra a far parte della Repubblica fiorentina e ne diviene una cittadina importante dal punto di vista militare in quanto punto cruciale della sua difesa, ma nel 1509, dopo un secolo di tranquillità, finisce nel mezzo della guerra tra l'esercito spagnolo e Firenze, subendo l'assalto del principe Filiberto d'Orange, onde Cosimo I de' Medici decide la costruzione della fortezza del Girifalco nel 1549 e Cortona diviene anche sede di un capitanato. Dal punto di vista artistico la città vive una stagione importante grazie ai soggiorni dell'Angelico e, sul volgere del secolo seguente, per la presenza del cortonese Luca Signorelli, tra i massimi pittori rinascimentali della sua epoca.
Nel 1727, nasce, per opera dei fratelli Venuti (Marcello, Filippo e Ridolfino), l'Accademia Etrusca, quale centro di ricerca ante litteram della civiltà etrusca, che per la sua innovatività richiama l'attenzione degli intellettuali di mezza Europa – l'Accademia di Cortona cura poi l'edizione italiana di opere di ampio spessore come il Dizionario Enciclopedico di Diderot – come Voltaire, Muratori, Pallottino e il grande archeologo-storico delle civiltà antiche Winckelmann.
Successivamente la città di Cortona conoscerà nuovamente la violenza quando le truppe di Napoleone nell'anno 1799, tentarono di occuparla. Cortona, quindi, restituita al Granducato di Toscana, si ribellerà anche a questo partecipando attivamente ai moti risorgimentali conclusisi col plebiscito del 1860, in cui i cortonesi sanciscono la loro definitiva appartenenza all'Italia unita.[18]
Dagli inizi del XX secolo alla seconda guerra mondiale
Nel XX secolo, la città – che dal punto di vista economico vive un momento di ordinato sviluppo, con la meccanizzazione delle campagne e, parallelamente, grazie al migliorato status sociale e finanziario, gode della valorizzazione dei suoi prodotti della terra, nonché della pregiata carne bovina di razza “chianina” – partecipa alle due tragiche guerre mondiali, pagando un alto tributo di sangue, coi suoi numerosi caduti.
Negli anni della seconda guerra mondiale, tra il 1940 e il 1943, furono internati a Cortona 8 profughi ebrei (incluse una famiglia con un bambino). Dopo l'8 settembre 1943, con l'occupazione tedesca, la situazione divenne drammatica per il pericolo di deportazione. Ciononostante tutti gli internati evitarono la cattura e sopravvissero in clandestinità nella zona fino alla Liberazione. [19][20]
Il 27 giugno 1944 a Falzano, frazione del comune, un gruppo di soldati tedeschi operò una feroce rappresaglia in risposta all'uccisione di due loro camerati (e al ferimento di un terzo) avvenuta il giorno precedente da parte dei partigiani. Furono uccisi dieci civili, alcuni dei quali fatti saltare con dell'esplosivo dopo essere stati rinchiusi nelle rovine di una casa bruciata il giorno prima. Il tenente della WehrmachtJosef Scheungraber è stato riconosciuto colpevole del massacro e conseguentemente condannato all'ergastolo dal tribunale di Monaco di Baviera con una sentenza emessa il 10 agosto 2009, a 65 anni dalla strage; la sentenza di condanna tedesca segue quella precedentemente emessa dal Tribunale militare di La Spezia nel 2006[21]
Così, malgrado la scempio nazista che la vede vittima della suddetta storica e sanguinaria rappresaglia, Cortona, miracolosamente risparmiata dai bombardamenti, scioglie il voto del suo vescovo che incarica il pittore Gino Severini d'elaborare le stazioni della Via Crucis in sinergia col mosaicista Romualdo Mattia. I lavori, espressione della cultura cubista e futurista della prima metà del secolo, sono visibili seguendo la via che parte da porta Berarda per raggiungere il santuario della Patrona, Santa Margherita.
Un monumento per le vittime di questo crimine di guerra e per le vittime di tutti i crimini di guerra commessi dalla fanteria di montagna tedesca (Gebirgsjäger) in tutta Europa durante la seconda guerra mondiale è stato inaugurato a Mittenwald il 21 marzo 2010.
Simboli
Lo stemma, il gonfalone e la bandiera della Città di Cortona sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 22 aprile 2014.[22]
«Stemma di rosso, al leone alato, d'argento, allumato di rosso, aureolato d'oro, tenente con entrambe le zampe anteriori, il libro chiuso, di verde, munito di due legacci d'oro e ornato da cinque borchie, poste quattro negli angoli e una centralmente, dello stesso, esso libro con il taglio di testa e quello davanti, visibili, d'oro; il tutto alla bordatura in filetto, dello stesso. Ornamenti esteriori da Città.»
Il gonfalone è un drappo di rosso.
La bandiera è un drappo di rosso, caricato dallo stemma sopra descritto con l'iscrizione centrata in oro recante la denominazione della Città.
«città nobile, legge del Granducato di Toscana» — 1º ottobre 1750
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture civili
Palazzo Comunale sito in Piazza della Repubblica. Palazzo costruito nel Medioevo verso il XII secolo, sopra le rovine dell'antico Foro Romano nei pressi del punto d’incrocio degli antichi cardo e decumano.
Il parco archeologico di Cortona conta 11 siti. Tra questi spicca il secondo tumulo del Sodo, un'imponente tomba arcaica (VI secolo a.C.) con una monumentale gradinata decorata da grandi gruppi scultorei[23][24]:
Secondo i dati ISTAT al 1º gennaio 2014 la popolazione straniera residente era di 2 477 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione straniera residente erano:
Il museo riunisce in un unico percorso espositivo lo storico museo dell'Accademia etrusca e il museo della città etrusca e romana di Cortona.
Scuole
Cortona conta quattro asili nido, dieci scuole dell'infanzia, nove scuole primarie, sei scuole secondarie e due istituti d'istruzione superiore (Istituto d'Istruzione Superiore "Luca Signorelli" e Istituto d'Istruzione Superiore “A. Vegni”).
In principio le Chiese di San Vincenzo, di Santa Maria e di San Marco, che erano anche le sedi delle compagnie laicali, dividevano la città in Terzi. Tale divisione verrà mantenuta fino al tardo medioevo, quando ai tre Rioni sopracitati ne verranno costituiti due nuovi per esigenze amministrative. I due Rioni costituiti prenderanno il nome di Sant'Andrea (dal nome della Chiesa che sorgeva in Piazza Signorelli) e di Peccioverardi (dal nome della porta che sorgeva alla fine di Via Nazionale). Questa ulteriore ripartizione porterà a cinque il numero dei Rioni e da questo il nome di Quintieri.
Al 2023, la società di calcio dell'A.S.D. Cortona Camucia Calcio milita nel girone F del campionato di Prima Categoria Toscana.
Altre società di calcio presenti nel territorio comunale partecipanti al campionato di Seconda Categoria Toscana girone I sono l'A.S.D. Fratta Santa Caterina, il G.S. Terontola e il G.S. Circolo Fratticciola.
Nel campionato di Terza Categoria girone di Arezzo militano altre due società del territorio cortonese, cioè la Polisportiva Pietraia e l'A.S.D. Monsigliolo Calcio.[senza fonte]
^Giovan Battista Pellegrini, Toponomastica italiana: 10000 nomi di città, paesi, frazioni, regioni, contrade, fiumi, monti spiegati nella loro origine e storia, Milano, Hoepli, 1990, p. 94.
^Federica Chiesa, Giulio M. Facchetti, Guida insolita ai luoghi, ai monumenti e alle curiosità degli Etruschi, Newton & Compton, Roma 2002, p. 107.
^Dardano, figlio del re Corito, nato in terra cortonese, lasciata Cortona avrebbe fondato la città di Troia. A sua volta Enea, discendente di Dardano, lasciò Troia per stabilirsi nella bassa Italia, dove, dopo trecento anni dal suo insediamento, Romolo suo discendente avrebbe fondato Roma. Da qui il detto (cfr: Cortona - Guida della città (PDF). URL consultato il 9 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2015).)