Il toponimo è attestato per la prima volta nel 1247 e deriva probabilmente da un nome di persona romano Hortinius, mentre Raggiolo è attestato nel 967 come Ragiola e deriva dal latinoradius con significato di "linea di confine".
Geografia fisica
Il comune si trova stretto tra le colline toscane, sulle quali si erge il Pratomagno, amministrativamente appartenente al comune confinante di Loro Ciuffenna. Esso è solcato dal torrente Teggina, che confluisce nell'Arno al confine con il comune di Bibbiena, ed ha solo un affluente, l'ancor più piccolo torrente Barbozzaia, oltre a centinaia di fossi più o meno grandi che discendono dal Pratomagno, che alimenta il Mulino di Morino, recentemente ristrutturato nella frazione di Raggiolo come memoria dei mulini ottocenteschi che diedero sostentamento al paese.
Lo stemma del Comune di Ortignano Raggiolo è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 4 novembre 1965.[4]
«Partito: il primo d'argento, al leone di rosso; il secondo, interzato in fascia: a) d'argento, alla clessidra di rosso; b) d'argento, alla lettera R di nero, raggiata di rosso; c) di rosso, murato d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.[5]»
Lo stemma di Ortignano Raggiolo affianca gli emblemi dei precedenti municipi, con alcune variazioni: nella prima partizione, relativa a Ortignano, il leone è privo della fascia inquartata decussata d'argento e di rosso, blasone dei conti Guidi; quella relativa a Raggiolo, lo stesso inquartato è trasformato in una clessidra rossa in campo argento, e i plinti della famiglia Tarlati sono rappresentati come un vero e proprio muro.
Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di bianco.
Chiesa di San Piero in Frassino: in una frazione del comune, la chiesa ottocentesca conserva una pala di Pier Dandini raffigurante la Madonna del Rosario e santi, forse degli anni settanta del Seicento, che presenta evidenti componenti cortonesche unite ad un impasto pittorico acceso di origine veneta.[6]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2015 la popolazione straniera residente era di 40 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
A Raggiolo si trova il Museo della Castagna che mostra tutte le fasi di raccolta e trasformazione di quello che nel passato era un vero e proprio sostituto del pane. Il museo prevede una parte principalmente didattica, attraverso i vari ambienti, e una laboratoriale, in cui si possono manipolare gli ingredienti scoperti precedentemente.
Il borgo di Raggiolo dal 2015 è annoverato tra i borghi più belli d'Italia. Le strade di Raggiolo si percorrono solo a piedi; il borgo accoglie un albergo diffuso e un ristorante. È principalmente una meta turistica, frequentata soprattutto in estate.
Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
^Sandro Bellesi, Testimonianze dandiniane nel territorio aretino, in Liletta Fornasari (a cura di), Il Seicento in Casentino. Dalla Controriforma al Tardo Barocco, catalogo di mostra, Firenze, 2001, pag. 159.