Stopper arcigno ed abile nella marcatura, Bet denunciava qualche impaccio nel gioco di appoggio per via del tocco non limpidissimo, ma si distinse per la costanza di rendimento.[2]
Carriera
Club
Entrò in giovane età nel vivaio dell'Inter. In seguito passò dai nerazzurri alla Roma di Helenio Herrera. Dopo la stagione 1972-1973, i giallorossi cedettero lo stopper al Verona, facendolo uscire inoltre dal giro della Nazionale.
Il campionato dei gialloblù terminò con la salvezza, e Bet nel 1974 si trasferì al Milan. In rossonero disputò sette stagioni contribuendo da titolare alla conquista della Coppa Italia 1976-1977 e al raggiungimento del decimo scudetto (1978-1979), quello della stella.
Declassato nelle ultime due stagioni tra le riserve del club meneghino, nel 1981 scese in Serie C1 con il Campania, squadra con cui chiuse l'attività agonistica.
In ben 15 anni di carriera non andò mai a rete in gare di campionato e le sue uniche 3 realizzazioni ufficiali sono riferite alla Coppa Italia.
Disputò anche 4 incontri con la Nazionale Under-23 e due nella Rappresentativa Giovanile.
Allenatore
Conclusa la carriera agonistica a Napoli, Bet intraprese per alcuni anni quella di allenatore, sempre in Campania, in squadre come Nola, Frattese, Campania, Savoia, fino al 1987, anno del suo ritiro dall'attività professionistica.
^ Tino Simonetti (a cura di), Almanacco del Calcio Nola - dal 1980 al 2011 - 2° volume, collaborazione di Chrystian Calvelli, Nola, 2020.
Bibliografia
Chrystian Calvelli, Giuseppe Lucibelli; Raffaele Schettino, Savoia storia e leggenda dall'Oncino al Giraud, Gragnano, Stampa Democratica '95, dicembre 2000. ISBN non esistente
Collegamenti esterni
(EN) Aldo Bet, su national-football-teams.com, National Football Teams.