L'adesione della Bosnia ed Erzegovina all'Unione europea è il processo, iniziato con la presentazione della domanda di adesione, che dovrebbe portare la Bosnia ed Erzegovina a diventare uno stato membro dell'Unione europea ed è uno dei principali obiettivi del governo bosniaco ed erzegovese.
Il Consiglio europeo ha ufficialmente concesso alla Bosnia ed Erzegovina lo status di paese candidato all'adesione il 15 dicembre 2022[1].
Il 21 marzo 2024 il Consiglio europeo ha approvato l'avvio dei negoziati di adesione della Bosnia ed Erzegovina all'Unione europea[2][3].
Processo d'adesione
Nel dicembre 2007 la Bosnia ed Erzegovina ha sottoscritto con l'Unione europea l'accordo di Stabilizzazione e Associazione (ha cioè firmato per presa visione del contenuto del documento), fase preliminare rispetto alla presentazione della candidatura.
Nell'aprile 2008 il Parlamento bosniaco ha adottato la riforma della polizia, condizione che da tempo l'Unione europea ha posto alla Bosnia ed Erzegovina per firmare l'accordo di pre-adesione. L'accordo di Stabilizzazione e Associazione è stato firmato il 16 giugno 2008.
Il 7 aprile 2010 viene annunciato dal ministro degli esteri spagnoloMiguel Ángel Moratinos, il cui paese aveva la presidenza di turno dell'UE, che in occasione della conferenza UE-Balcani che si sarebbe tenuta a Sarajevo ai primi di giugno del 2010, l'Unione europea avrebbe abolito i visti per i cittadini bosniaci.
Nel giugno del 2012, l'incaricato europeo per l'integrazione della Bosnia, Peter Sørensen, asserì che la Bosnia ed Erzegovina potrebbe arrivare ad ottenere lo status di candidato all'inizio del 2014[4].
Visti i ritardi del governo di perseguire le riforme, tra cui l'attuazione delle modifiche costituzionali ed elettorali necessarie a seguito della sentenza Sejdić e Finci v. Bosnia ed Erzegovina della Corte europea dei diritti dell'uomo, questo obiettivo è stato poi spostato ad ottobre 2014.
A seguito della presentazione della domanda d'adesione da parte del governo della Bosnia ed Erzegovina il 15 febbraio 2016, il Consiglio dell'Unione europea ha dato avvio al processo di valutazione, precedente a quello di candidatura, il 20 settembre 2016[5]. La Commissione europea, al fine di presentare il proprio parere circa la domanda di adesione del paese balcanico, ha sottoposto un questionario al governo bosniaco-erzegovese[6].
Dopo un lungo periodo di discussioni interne, legato anche alle elezioni generali del 2018, il 4 marzo 2019 il presidente di turno della Presidenza della Bosnia ed ErzegovinaMilorad Dodik ha presentato le risposte al questionario al commissario Johannes Hahn e all'Alto rappresentante Federica Mogherini[7]. A seguito dell'analisi del questionario la Commissione europea dovrà elaborare un parere da presentare al Consiglio perché possa prendere una decisione sullo status di candidato.
A seguito delle raccomandazioni della Commissione europea dell'8 novembre 2023[11], il 14 dicembre 2023 il Consiglio europeo ha dichiarato che avvierà i negoziati d'adesione con la Bosnia ed Erzegovina una volta raggiunto il necessario livello di conformità con i criteri di adesione monitorato dalla Commissione[12][13]; il 12 marzo 2024 essa ha raccomandato l'apertura dei negoziati a seguito delle riforme adottate nell'anno precedente che hanno consentito alla Bosnia ed Erzegovina di raggiungere un livello di conformità giudicato sufficiente[14][15]. Il 21 marzo 2024 questa raccomandazione viene accolta dal Consiglio europeo che dà il via libera definitivo all'avvio dei negoziati di adesione[2][3][16].
Vantaggi economici
Oltre a innumerevoli vantaggi relativi alle tutele europee e i diritti umani, la comunità bosniaca trarrebbe un grosso beneficio economico nell'ingresso dell'Unione grazie alla possibilità di esportare i prodotti alimentari locali negli altri stati membri. L'adesione di paesi vicini, come la Croazia nel luglio 2013, ha sottratto al paese una significativa quota di mercato nell'export di prodotti alimentari, specialmente latte e prodotti caseari[17].
3. Diritto di stabilimento/libertà di provvedere ai servizi
Fase iniziale
4. Libera circolazione dei capitali
Moderatamente preparato
5. Appalti pubblici
Qualche livello di preparazione
6. Diritto societario
Qualche livello di preparazione
7. Diritto alla proprietà intellettuale
Moderatamente preparato
8. Competitività
Qualche livello di preparazione
9. Servizi finanziari
Moderatamente preparato
10. Società dell'informazione/Media
Fase iniziale
11. Agricoltura/Sviluppo rurale
Fase iniziale
12. Sicurezza alimentare/Politica veterinaria e fitosanitaria
Qualche livello di preparazione
13. Pesca
Fase iniziale
14. Politica dei trasporti
Qualche livello di preparazione
15. Energia
Fase iniziale
16. Tassazione
Qualche livello di preparazione
17. Economia/Politica monetaria
Fase iniziale
18. Statistiche
Fase iniziale
19. Politica sociale/Occupazione
Qualche livello di preparazione
20. Impresa/Politica industriale
Fase iniziale
21. Reti transeuropee
Qualche livello di preparazione
22. Politica regionale/Coordinamento degli strumenti strutturali
Fase iniziale
23. Magistratura/Diritti fondamentali
Qualche livello di preparazione
24. Giustizia/Libertà/Sicurezza
Qualche livello di preparazione
25. Scienza/Ricerca
Qualche livello di preparazione
26. Educazione/Cultura
Fase iniziale
27. Ambiente
Qualche livello di preparazione
28. Consumatori/Tutela della salute
Fase iniziale
29. Unione doganale
Qualche livello di preparazione
30. Relazioni esterne
Qualche livello di preparazione
31. Politica estera/Sicurezza/Difesa
Qualche livello di preparazione
32. Controlli finanziari
Qualche livello di preparazione
33. Disposizioni finanziarie e di bilancio
Fase iniziale
34. Istituzioni
Nessuna misura da adottare
35. Altri problemi
Nessuna misura da adottare
Progresso
0 su 33
0 su 33
0 su 33
0 su 33
Curiosità
I confini della Bosnia ed Erzegovina sono lunghi in totale 1.479 km, di questi 932 in comune con la Croazia (e quindi con l'Unione europea) e 547 con altri stati extra-comunitari.
Se la Bosnia fosse il 28º paese dell'unione, la superficie dell'Unione Europea aumenterebbe di 51.197 km2 ma i confini si ridurrebbero di 385 km.
^Sotto protettorato ONU (UNMIK), dichiaratosi unilateralmente Repubblica indipendente (riconosciuta dalla maggioranza degli stati ONU), secessionista dalla Serbia secondo cui è una Provincia autonoma