La 16ª Divisione fanteria "Pistoia" fu una grande unità del Regio Esercito durante la seconda guerra mondiale. Si trattava di una divisione di fanteria di linea, successivamente trasformata in autotrasportabile tipo Africa Settentrionale, che venne distrutta in Africa settentrionale nel maggio 1943.
Storia
Origini e costituzione dell'unità
Le origini della divisione "Pistoia" risalgono alla brigata di fanteria omonima, che fu costituita il 4 novembre 1859. Nel 1926, in seguito alla riforma dell'esercito (che portò alla costituzione di brigate su tre reggimenti), tale unità assunse la denominazione di XVI Brigata fanteria, con in organico il 35º ed il 36º Reggimento fanteria "Pistoia",[1] oltre che il 66º Reggimento fanteria "Valtellina". In seguito riformata prima come Divisione Militare Territoriale di Bologna e poi nel 1934 come Divisione di fanteria di Fossalta, nel 1939 assume la definitiva designazione, con in organico i due reggimenti originari oltre a uno di artiglieria.
La seconda guerra mondiale
All'inizio delle ostilità, la divisione venne schierata di riserva sul confine francese. Successivamente, nel gennaio 1941, la Grande Unità iniziò il trasferimento verso la Calabria, dove venne utilizzata per compiti di difesa costiera presso le località di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria.
In ottobre, la divisione venne ristrutturata come divisione di fanteria autotrasportabile tipo AS, e nel luglio dell'anno successivo fu inviata ad Atene.
Proprio in questo periodo sostituisce il comandante (il generale Guglielmo Negro col generale Giuseppe Falugi) e assume quale comandante della fanteria divisionale il generale di brigata Giovanni D'Antoni (carrista).
A settembre, elementi dell'unità ed il relativo comando vennero trasferiti in Africa settentrionale presso il confine egiziano, con il compito di provvedere alla difesa delle località di Bardia, Sollum ed il passo di Halfaya. Inquadrata nel XXI Corpo d'armata, a partire dal 1º novembre venne duramente attaccata dalle truppe inglesi.
L'operazione Pugilist, il potente attacco britannico sulle difese dell'Asse in Tunisia, costrinse la Pistoia ad abbandonare le sue posizioni ed a ripiegare sulla linea dell'Akarit. In seguito a nuovi attacchi inglesi, la Pistoia ripiegò su Enfidaville il 13 aprile. Dopo aver sostenuto aspri combattimenti ed effettuato alcuni riusciti contrattacchi, in particolare nella zona di Takrouna (dove vi era un importante nodo stradale), la divisione dovette ripiegare nuovamente. Il 13 maggio, tuttavia, la Grande Unità venne travolta dal nemico e cessò ufficialmente di esistere.[2]
Ordine di battaglia
Comando della fanteria divisionale (Gen. B. Giuseppe Falugi dal 1º agosto 1941 al 19 luglio 1942, Gen. B. Giovanni D'Antonidal 25 luglio 1942 sino al 31 marzo 1943 e Gen. B. Armando De Vincentiisdal 16 aprile 1943)
^Il sito regioesercito.it riporta come appartenenti alla divisione i reggimenti 33°, 35° e 335°. Non essendoci corrispondenze nella pagina sui reggimenti del sito, e risultando assente il 335°, si è optato per inserire l'ordine di battaglia riportato in axishistory.com (praticamente identico, cambiano solo i reggimenti).