Quando due simboli appaiono in coppia, quello a sinistra rappresenta una vocale non arrotondata, quello a destra una vocale arrotondata. Per quelli situati al centro, la posizione delle labbra non è specificata.
La sua posizione è anteriore; la pronuncia avviene infatti posizionando (orizzontalmente) la lingua più in avanti possibile rispetto alla bocca, senza tuttavia ostruire il passaggio dell'aria.
Il suo grado di apertura è semichiuso; la pronuncia avviene infatti posizionando la lingua tra una vocale chiusa e una vocale media. Se con la vocale chiusa si era molto vicini al palato, ora si è un po' più lontani.
È una vocale non-arrotondata; durante la pronuncia, infatti, le labbra non vengono arrotondate.
In francese tale fono è presente per esempio nella parola beauté "bellezza" [boˈte].
In portoghese
In portoghese tale fono è presente per esempio nella parola mesa "tavolo" [ˈmezɐ].
In tedesco
In tedesco tale fono è presente per esempio nella parola Seele "anima" [ˈzeːlə].
In thailandese
In thailandese tale fono è reso con la grafia ⟨เ–ะ⟩ (il trattino corrisponde alla consonante che precede il fono) se il suono è tronco [eʔ] ed è presente per esempio nella parola เละ "soffice" [leʔ].
Viene reso con la grafia ⟨เ–⟩ se il suono è lungo [eː] ed è presente per esempio nella parola เลน "fango" [leːn].
Molte lingue come lo spagnolo, il giapponese, il coreano, il greco e il turco, hanno una vocale anteriore media non arrotondata, la cui altezza è intermedia tra [ɛ] e [e]. Tuttavia, poiché nessuna lingua distingue tra una vocale media e una vocale semichiusa o semiaperta, non esiste un simbolo IPA per rappresentare la vocale media, e si usa generalmente [e]. Se c'è bisogno di precisione, si può aggiungere un diacritico abbassante: [e̞].
Occorrenze
Per semplicità il diacritico abbassante è omesso nelle seguenti trascrizioni.
In italiano
In italiano standard questo fono ricorre per /e/ non-accentato (atono) dopo /i, u/ (ma non /e/) accentati, specialmente in fine di frase, es. [ˈfiːne̞, ˈmiste̞, ˈskuːre̞, ˈfurbe̞]. L'uso di un vocoide cardinale [e] in tali parole è da considerarsi non-standard, soprattutto se impiegato massicciamente, e caratteristico di varie zone del Nord (per es. Brianza) e del Centro (per es. Lazio; tipicamente romano). La pronuncia neutra ha [e̞].
In spagnolo
In spagnolo tale fono è reso con la grafia ⟨e⟩ ed è presente per esempio nella parola bebé[be̞ˈβe̞].
In ungherese
In ungherese tale fono è reso con la grafia ⟨é⟩ ed è presente per esempio nella parola hét "sette" [he̞ːt].
Bibliografia
Pietro Maturi, Federico Albano Leoni, Manuale di fonetica, La Nuova Italia Scientifica, Roma 1995.