Con i reparti a disposizione 11º Reggimento bersaglieri, 60º Reggimento fanteria, 1º Battaglionegranatieri, 28º Battaglione bersaglieri, 6º e 7º Battaglione eritreo, tre batterie di artiglieria e una compagnia del genio, divisi in due colonne al comando rispettivamente del generale Clemente Lequio e del colonnello, poi generale, Alberto Cavaciocchi, Garioni conduce alla fine di giugno l'occupazione di Sidi-Said, presso il confine tunisino. Il 14 luglio è la volta dell'altura di Sidi-Alì, sei chilometri ad est di Sidi-Said. Il 15 agosto si sposta verso l'interno ed espugna Sidi Abd el-Samad, ad otto chilometri da Zuara. A coadiuvare le sue truppe giunge un'altra colonna guidata dal generale Tullio Tassoni.
Allo scoppio della prima guerra mondiale è ancora comandante del VII Corpo d'armata ed interinalmente si trova a guidare per un breve periodo la 3ª Armata del principe Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta. Al suo comando nel VII, sono dislocate la 13ª e 14ª Divisione, ed il 2º Reggimento artiglieria. Successivamente comanderà anche il VI e II Corpo d'armata. Per il passaggio dell'Isonzo a Plava viene decorato di medaglia d'argento al valor militare.
Dal 5 agosto 1918 è nuovamente governatore della Tripolitania e governatore reggente della Cirenaica. Giunge il 18 agosto a Tripoli con il compito di schiacciare la rivolta turco-araba. Le sorti della guerra mondiale intanto iniziano a volgere in favore delle forze dell'Intesa. In seguito al trionfo di Vittorio Veneto e alla sconfitta turco-tedesca di Megiddo (Palestina), le forze ribelli arabe, lacerate dalle lotte intestine ed abbandonate dai consiglieri militari ottomani e tedeschi, diradano gli attacchi contro i presidi italiani, consentendo a Garioni di riprendere con successo l'iniziativa. Il 17 maggio 1919 torna in Italia e viene congedato dal servizio attivo, per poi morire dieci anni dopo, nel 1929.
tc=Governatore della Tripolitania e della Cirenaica. v=Vicegovernatori della Cirenaica (dipendente dal g. della Tripolitania). o=dal 1-1-1934 titolo onorifico