Lady Lazarus Studio (Oslo, Norvegia), Pooka Studio (Oslo, Norvegia), Duper Studio (Bergen, Norvegia), Det Grønne Rommet (Nesodden, Norvegia), Scorpius Studio (Oslo, Norvegia), Engfelt & Forsgren Studio (Oslo, Norvegia), Six Feet Over (Oslo, Norvegia), Studio La Colline Argentée (Francia), Spacebar Studios (New York, USA), Echo Park Studios (Bloomington, Indiana, USA)
Ten Love Songs è il quarto album in studio della cantautrice norvegeseSusanne Sundfør, pubblicato il 16 febbraio 2015 in tutta Europa e il 20 febbraio nel resto del mondo[2]. L'album è rimasto per sessantaquattro settimane nella top40 degli album più venduti in Norvegia, quattordici delle quali nella top10 e toccando per tre volte la prima posizione. L'album è entrato anche nelle classifiche di vendita di altre nazioni, toccando la quarantasettesima posizione in Svezia e la settantottesima nel Regno Unito.
Ten Love Songs ha vinto agli Spellemannprisen, ossia i Grammy norvegesi, nelle categorie "Album dell'Anno" e "Miglior Produzione"; il brano Delirious è invece stato candidato nella categoria "Canzone dell'Anno".
Stile musicale
Ten Love Songs nasce dal desiderio dichiarato di creare un album più pop e mainstream dei precedenti, ma senza rinnegare la voglia di sperimentare su sonorità colte. Intervistata dal The Guardian[3] e dal Telegraph[4], ha anche paragonato la composizione di quest'album alla risoluzione di problemi matematici, di algoritmi o di puzzle, ma ciò non le ha impedito di esprimere in musica una forte carica emotiva che l'ha fatta sentire "nuda, senza pelle".
Strumento principe dell'album è l'organo, come esplicitato già dalla breve opener Darlings e poi nell'assolo di Accelerate, ispirato a Toccata e fuga in Re minore di Bach. Alla fine della mid-tempo dance Kamikaze è invece presente un assolo di clavicembalo. Per quanto riguarda l'uso di dissonanze e controcanti ossessivi caratteristico degli album precedenti di Susanne, lo si ritrova soprattutto in Delirious, che è assieme a Insects la canzone più vicina allo stile di The Silicone Veil. Trust Me e Silencer, invece, si avvicinano allo stile di The Brothel. Particolare è il caso di Memorial, che si distingue dalle altre tracce sia per la durata sia per l'essere in larga parte musica da camera.
Tematiche
Riguardo al concept dell'album, Sundfør si è espressa così:[9]
«Per me, l'amore non è mai ciò che sembra. Quando ho iniziato a lavorarci, volevo scrivere un album sulla violenza. Ma poi, quando ho iniziato a scrivere le canzoni, c'erano degli aspetti violenti, ma riguardavano generalmente l'amore o le relazioni, come ci si connette con gli altri.»
Ten Love Songs riguarda quindi la perdita, il dolore e gli aspetti più oscuri e compulsivi dell'amore, nonché la vulnerabilità dell'essere umano e il fatto che questa sia vista come un taboo[10]. A tal proposito, Sundfør ha spiegato:[10]
«Oggi è quasi la più grande debolezza degli esseri umani, perché tutto attorno a noi riguarda la perfezione, come se stessimo cercando di essere robot.»
Il titolo dell'album, definito dalla stessa cantautrice "volutamente kitsch", è quasi ironico, giacché in contraddizione con le vere tematiche dell'album.[11] Queste solo in alcuni casi si riferiscono all'amore romantico, mentre in altri parlano più di sesso e violenza.[11]
Confrontati con quelli degli album precedenti, i testi di Ten Love Songs risultano molto più semplici e diretti, in accordo con le tematiche più emotive. Nondimeno, ci sono riferimenti a Anne Sexton, Sylvia Plath ed Ernest Hemingway.[12]
Promozione
Dall'album sono stati estratti quattro singoli: Fade Away, Delirious[13], Kamikaze[4] e Accelerate. Di ogni singolo sono stati pubblicati dei remix ufficiali EDM o chillout, ma solo per Fade Away[14] e Accelerate sono stati girati dei videoclip. Quello di Accelerate è stato pubblicato in esclusiva per Pitchfork[15].
Per promuovere l'album, Susanne ha intrapreso un tour in Europa e in Nord America, partecipando anche a vari festival.
Ten Love Songs è stato lodato dalla critica, anche se non tutti hanno apprezzato l'approccio più "easy-listening" rispetto ai precedenti The Brothel e The Silicone Veil.
Michael Hann, nella sua recensione per il The Guardian, ha descritto Ten Love Songs come un album molto brillante, in grado di essere sia diretto e accattivante sia profondo. Per il recensore, quest'album mostra "padronanza dell'artpop, freddo synthpop e una disco simultaneamente gioiosa e disperata".[28]. Il recensore di Sonic Seducer si è invece concentrato su come la voce di Susanne Sundfør spicchi tra gli arrangiamenti orchestrali e i passaggi da discoteca.[30]
Per John Murphy di musicOMH, Ten Love Songs è un album che sorprende e suona come "musica pop irradiata da un altro pianeta, con un'impressionante quantità di idee stipate in dieci brani". Ha poi aggiunto che Susanne Sundfør è "ciò che Lana Del Rey potrebbe essere se smettesse di essere depressa per i cattivi ragazzi e indossasse qualcosa di diverso dal quel maledetto vestito rosso".[23]
Tracce
Testi e musiche di Susanne Sundfør, eccetto dove indicato.
Darlings – 2:39
Accelerate – 5:26 (musica: Susanne Sundfør, Jonathan Bates)
Fade Away – 3:18
Silencer – 3:28 (musica: Susanne Sundfør, Lars Horntveth)