Stephen Kevin Bannon è nato a Norfolk, Virginia, figlio di Doris Herr e Martin Bannon, posatore di cavi telefonici[1]. La famiglia faceva parte della "classe lavoratrice", cattolica di origine irlandese e democratica[2][3].
Bannon è stato ufficiale della Marina degli Stati Uniti per sette anni tra la fine degli anni 1970 e l'inizio degli anni 1980. Dopo il servizio militare ha lavorato per due anni presso Goldman Sachs come banchiere d'investimenti. Nel 1993 è diventato direttore ad interim del progetto di ricerca Biosfera 2. È stato produttore esecutivo a Hollywood e ha prodotto diciotto film tra il 1991 e il 2016. Nel 2007 ha co-fondato Breitbart News, giornale on-line di estrema destra da egli stesso descritto come "la piattaforma per l'alt-right".
Nel 2016 Bannon è diventato l'amministratore delegato della campagna presidenziale di Donald Trump[7][8] ed è stato nominato "capo stratega" e "consigliere senior del presidente" dopo la sua elezione. Ha lasciato questo incarico otto mesi dopo e si è riunito a Breitbart. Nel gennaio del 2018 Bannon è stato sconfessato da Trump e ha lasciato Breitbart dopo la divulgazione, nel libro Fuoco e furia: dentro la casa bianca di Trump, di un commento in cui definiva la figlia e assistente del presidente, Ivanka, "stupida come un mattone".[9]
Dopo avere lasciato la Casa Bianca Bannon si è opposto all'establishment del Partito Repubblicano e ha sostenuto candidati sfavoriti e controversi alle elezioni primarie Repubblicane. La reputazione e le capacità di Bannon in quanto stratega politico sono state messe in dubbio quando il candidato Roy Moore, con il sostegno di Bannon, ha perso le elezioni al Senato degli Stati Uniti in Alabama nel 2017.[10][11] Bannon ha dichiarato la sua intenzione di porsi come "architrave, a livello mondiale, dei movimenti populisti di tutto il mondo".[12] Di conseguenza, ha sostenuto molti movimenti politici conservatori, populisti e nazionalisti, inclusa la creazione di una rete di partiti di destra ed estrema destra in Europa, nota come The Movement, tra cui spiccano Lega e Fratelli d'Italia.
Nell'agosto del 2020 Bannon è stato arrestato e accusato a livello federale, insieme a tre suoi associati, di cospirazione a scopo di frode postale e riciclaggio di denaro in relazione alla campagna "We Build the Wall". Si è dichiarato non colpevole e sarebbe dovuto andare a processo nel maggio del 2021,[13][14] tuttavia il 20 gennaio, a poche ore dalla fine del suo mandato, il presidente uscente Donald Trump ha concesso a Bannon la grazia presidenziale.[15] Lo Stato di New York ha deciso comunque di processarlo a livello statale. Nel 2022 ha ricevuto inoltre una condanna per oltraggio al Congresso degli Stati Uniti.
Attività
Laureato in pianificazione urbana nel 1976 presso l'università di Virginia Tech, consegue in seguito un master in Studi sulla Sicurezza nazionale presso la Georgetown University. Nel 1985 ottiene un MBA con lode presso la Harvard Business School[16]. Dalla fine degli anni '70 ai primi anni '80 fu ufficiale di marina per circa sette anni, durante i quali prestò servizio sul cacciatorpediniere USS Paul F. Foster. Successivamente ha lavorato presso la Goldman Sachs come banchiere d'investimento[17], lasciando da vicepresidente. Inoltre, è stato un produttore esecutivo di Hollywood, producendo tra il 1991 e il 2016 diciotto film.
Prima di intraprendere la carriera politica è stato direttore esecutivo di Breitbart News, un sito di opinioni, notizie e commenti accusato d'essere di estrema destra[18][19], che lo stesso Bannon definisce la piattaforma internet del movimento alt-right[20].
È stato co-fondatore e vicepresidente del consiglio di amministrazione della società di analisi di dati Cambridge Analytica, la stessa società che ha lavorato alla campagna elettorale di Donald Trump utilizzando dati di utenti Facebook ottenuti illegalmente[21][22], finanziata principalmente dalla Mercer Family Foundation, comproprietaria di Breitbart[23].
Il 5 aprile 2017 Steve Bannon viene rimosso dal Consiglio per la Sicurezza Nazionale[26][27]. Gli osservatori hanno attribuito questa scelta a una vittoria della corrente moderata guidata da Ivanka Trump, figlia del presidente Trump, entrata a fare parte ufficialmente dello staff della Casa Bianca nella settimana precedente all'estromissione di Bannon[28][29][30].
Il 18 agosto 2017 Bannon viene sollevato dall'incarico di capo stratega alla Casa Bianca[31][32][33]. Il giorno successivo Bannon è tornato come presidente esecutivo in Breitbart News[34].
Il 9 gennaio 2018 lascia Breitbart News; ciò a causa delle rivelazioni riportate nel libro "Fire and Fury" in cui lui criticava Ivanka Trump e suo marito Jared Kushner. La decisione derivò dalla minaccia di perdere il maggiore finanziatore della piattaforma, la miliardaria Rebekah Mercer, la quale non approvò le considerazioni di Bannon sulla famiglia Trump e sul Russiagate.[35][36][37]
Bannon si è sposato tre volte: con Cathleen Houff Jordan (fino al 1988), con Mary Piccard (1995–1997) e infine Diane Clohesy (2006–2009), da cui ha divorziato. Ha tre figlie.
Controversie giudiziarie
Molestie sessuali
Nel 1990 una collega di lavoro accusò Bannon di molestie sessuali. Si dice che Bannon abbia detto alla querelante, mentre si riferiva a un'altra dipendente di sesso femminile, che si trattava di "una donna nel lavoro di un uomo", oltre a riferire "osservazioni oscene", "osservazioni sprezzanti sulle donne" e "osservazioni sessualmente allusive". Bannon ha dichiarato a BuzzFeed che la causa legale è stata ritirata e ha negato qualsiasi azione illecita, al momento dell'azione legale.[54]
Violenza domestica
Nel 1997, durante le udienze di divorzio, è stato accusato di violenza domestica dalla seconda moglie, tuttavia venne prosciolto, poiché la Piccard non si presentò all'udienza preliminare in aula, facendo cadere le accuse.[55]
Arresto per frode e cospirazione
Il 20 agosto 2020, mentre era nel Connecticut a bordo di uno yacht di proprietà del miliardario cinese Guo Wengui, viene arrestato su richiesta della Procura federale di New York con l'accusa di frode, in relazione a una raccolta fondi on line a sostegno della costruzione del muro anti-migranti tra USA e Messico. Parte dei fondi (un milione di dollari sui venticinque raccolti) sarebbero stati trasferiti in un'altra società da lui controllata.[56] Viene rilasciato l'indomani su cauzione di cinque milioni di dollari.[57]
Insieme a tre suoi associati, è stato incriminato per cospirazione a scopo di frode postale e riciclaggio di denaro in relazione alla campagna "We Build the Wall". Si è dichiarato non colpevole e avrebbe dovuto essere processato nel maggio, ma il 20 gennaio, giorno della scadenza del mandato Donald Trump ha concesso a Bannon la grazia presidenziale coprente gli eventuali reati a livello federale. Nel 2022 lo Stato di New York ha deciso di processare Bannon per gli stessi reati, ma a livello statale.[58]
Oltraggio al Congresso
Nel 2022 è stato condannato a 4 mesi di reclusione e una multa per oltraggio al Congresso, a causa di dichiarazioni offensive verso i rappresentanti e i senatori, e il fatto di non essersi presentato dopo una richiesta di comparizione onde riferire sull'assalto al Campidoglio in primo grado con pena temporaneamente sospesa. Bannon ha ottenuto di ricorrere in appello.[59] Nel 2024 il giudice distrettuale revoca la cauzione ordinando a Bannon di scontare la pena dal 1º luglio senza rimanere libero per l'appello.[60] È tornato in libertà in concomitanza con la nuova elezione presidenziale di Donald Trump a novembre.
Convinzioni politiche e religiose
Steve Bannon è uno dei principali esponenti dell'alt-right, o "destra alternativa", e uno degli ideologi del trumpismo. Dal 2016 fu definito dai critici come "l'anima nera"[61] o l'eminenza grigia[62] dell'amministrazione Trump, oppure il "principe nero" della destra americana ("prince of darkness").[63][64] Scherzando con un giornalista lui stesso ha detto che "l'oscurità è buona... è il potere".[65]
Per quanto riguarda il suo background culturale Bannon è cattolico, e frequentava in gioventù la messa (una tradizione della sua famiglia); si considera tuttora parte della Chiesa cattolica, seppur critico verso le posizioni politiche dell'attuale papa Francesco; crede nella civiltà occidentale giudeo-cristiana e che tale etica debba guidare anche il mondo della finanza.[49]
Partito da una posizione originale di tradizionalismo cattolico ostile al Concilio Vaticano II, affascinato poi dal misticismo cristiano, tuttavia è stato in seguito, nel suo percorso spirituale, molto influenzato dalle filosofie orientali, specialmente dal buddhismo zen; un'altra importante lettura fu per lui il filosofo tradizionalistaneopagano italiano Julius Evola, importante pensatore europeo ma noto anche per i suoi legami ideologici con il fascismo di Benito Mussolini, e per l'ammirazione verso il nazionalsocialismo di Adolf Hitler; secondo lo studioso evoliano Gianfranco de Turris tuttavia, l'elitismo di Evola non è compatibile con il populismo bannoniano.[49] Un articolo del 2016 apparso sul Los Angeles Times sostenne che la tecnica filmica di Bannon, come regista di documentari, risente di quella della regista tedesca nazista Leni Riefenstahl.[73] Secondo BBC News, Bannon abbracciò anche la teoria della storia della scrittrice greca simpatizzante del nazismo Savitri Devi, vista "come una battaglia ciclica tra il bene e il male".[74] Nel 2018 Bannon disse a un intervistatore di essere "affascinato da Mussolini", notando che «era chiaramente amato dalle donne, era apprezzato dagli uomini. Era così virile. Aveva persino un buon gusto nel vestire, basta pensare a quelle uniformi».[75]
Soprattutto, durante la sua formazione etico-filosofica e politica, Bannon fu profondamente colpito e influenzato dal testo induista della Bhagavadgītā al punto da citare spesso nei discorsi il termine religioso dharma[49][76], inteso come "compito, dovere innato", uno dei cardini dottrinali del citato testo sacro visnuista-krishnaita. Bannon è invece avverso a molte manifestazioni dell'Islam, ritenuto da lui incompatibile con l'Occidente, a differenza delle religioni orientali dell'Asia e dell'Estremo Oriente, come il Vedānta, ma è uno studioso anche della cristianità medievale.[49] Noto per consigliare le sue letture predilette ai suoi ascoltatori, un altro libro da lui citato a questo proposito è il classico manuale strategico L'arte della guerra di Sun Tzu.[49]
Allo stesso tempo ammira Nietzsche ma anche René Guenon, intellettuale francese tradizionalista che divenne infine un musulmano vicino però al sufismo.[49] Considera il fondamentalismo islamico e il jihādismo, forme di "fascismo" (in accezione anglosassone), il cosiddetto islamofascismo, con cui l'Occidente condurrebbe e deve continuare a condurre una guerra globale ed "esistenziale" inevitabile. Ha sostenuto apertamente il muslim ban di Trump, diretto principalmente contro Iran e paesi musulmani con rapporti nulli o critici (escludendo quindi i sauditi) con la diplomazia americana, paesi ritenuti a rischio terrorismo.[49] Tale posizione è stata in Bannon ispirata dal lavoro del pensatore franceseGuillaume Faye, secondo cui la supposta minaccia islamica all'Occidente sarebbe da leggere nell'ottica del tema dello scontro di civiltà teorizzato da Samuel Huntington, data l'inconciliabilità tra i due sistemi valoriali[79].
A livello politico è anche anticomunista e moderatamente capitalista (pur essendosi definito anche un "forte capitalista che crede nei valori del capitalismo", è avverso al capitalismo finanziario apolide[49]), ma ha tuttavia anche attaccato spesso il neoliberismo, la scuola austriaca, il capitalismo clientelare, e l'oggettivismo di Ayn Rand, pur credendo nella riduzione della burocrazia centralista.[80] Più che dalla terza via fascista, il pensiero economico e strategico di Bannon è stato influenzato dalla teoria della Fourth Turning di Neil Howe e William Strauss, che sostiene che "il populismo, il nazionalismo e l'autoritarismo statale saranno presto in aumento, non solo in America ma in tutto il mondo. Si eliminano gli incidenti estranei e la tecnologia, si rimane con un numero limitato di stati d'animo sociali, che tendono a ripresentarsi in un ordine fisso. [...] Le foreste hanno bisogno di incendi periodici, i fiumi hanno bisogno di alluvioni periodiche" secondo un passo di questi autori. Lo stesso Neil Howe ha sottolineato come Bannon abbia adottato la sua teoria.[81]
Sempre in contrasto con il classico conservatorismo fiscale Steve Bannon sostiene una tassa sul reddito del 44% per chi guadagna sopra i cinque milioni di dollari statunitensi all'anno[82]. Bannon è inoltre scettico sull'intervento militare degli USA verso l'estero, promotore nel mondo di movimenti di "unione leggera di libere nazioni e Stati" in stile confederato (come l'ex Confederazione americana sudista) e non federale come gli USA attuali (come vorrebbero molti europeisti, per cui è vicino ai movimenti euroscettici contro l'Unione europea), e si è opposto all'espansione del coinvolgimento statunitense in Afghanistan, Siria e Venezuela nelle rispettive guerre civili e crisi (l'America fu coinvolta spesso dalle precedenti amministrazioni in Afghanistan, Iraq, Siria e Libia, interventi militari diretti a cui Bannon fu contrario), pur essendo secondo i suoi critici un avversario del regime venezuelano di Nicolás Maduro, che dovrebbe essere abbattuto però da un sommovimento interno e non dall'intervento statunitense.[83]
Si riferisce a sé stesso come un "orgoglioso sionista cristiano" in riferimento al suo supporto nei confronti di Israele, in contrasto con l'antisionismo di molti altri alt-righters, sebbene la seconda moglie, durante l'istanza di divorzio lo abbia accusato di opinioni antisemite espresse in privato.[84]
Seguendo le parole del commentatore conservatore David French Bannon ha "fatto più di chiunque nell'introdurre [...] il movimento alt-right nella vita comune americana"[85].
Politica estera contro Cina e Messico e pro-Russia
«Siamo in guerra col Partito comunista cinese. La capacità e volontà di Pechino di distruggere l’America sono senza precedenti. Dobbiamo ricordarci il modello adottato col Giappone, quando lo bombardammo fino a riportarlo all’età della pietra, salvando milioni di americani.[78]»
^Giaritelli, Anna (May 1, 2017). "Trump: Bannon is 'alt-left'". Washington Examiner. Retrieved September 18, 2018.
^"Stephen Bannon found inspiration in ancient thinkers, Ronald Reagan and Nazi propaganda". Los Angeles Times. December 9, 2016.
^"Savitri Devi: The mystical fascist being resurrected by the alt-right". BBC. October 28, 2017.
^Farrell, Nicholas (March 14, 2018). "'I'm fascinated by Mussolini': Steve Bannon on fascism, populism and everything in between". The Spectator. Retrieved March 16, 2018
^ab"How Bhagavad Gita 'Shaped Views' of Trump's Chief Strategist Steve Bannon". CNN-News18. February 27, 2018.
^"Steve Bannon's Long Love Affair With War". The Daily Beast. January 31, 2017
^"Ringside With Steve Bannon at Trump Tower as the President-Elect's Strategist Plots "An Entirely New Political Movement"". The Hollywood Reporter. November 18, 2016.
^Howe, Neil. "Where did Steve Bannon get his worldview? From my book". The Washington Post. Retrieved September 16, 2017.
^Twohey, Megan; Eder, Steve; Smither, Noah (August 25, 2016). "Donald Trump's Campaign Chief, Stephen Bannon, Faced Domestic Violence Charges in 1996". The New York Times. Retrieved August 26, 2016.
Mario Mancini, La visione degli alt-right secondo Steve Bannon, GoWare, 2017
Joshua Green, Il diavolo. Steve Bannon e la costruzione del potere, postfazione di G. Orsina, traduttore M. V. Lo Prete, Luiss University Press, 2018 (originale: Devil's Bargain: Steve Bannon, Donald Trump, and the Nationalist Uprising 2017)
Maurizio Blondet, Andrea Marcigliano, Gianluca Marletta e Claudio Mutti, Inganno Bannon, Raido, RigenerAzione Evola, Cinabro Edizioni, 2019., libro di teorici "complottisti" della destra italiana che criticano l'approccio bannoniano