Alle elezioni legislative del 2006 il neonato PVV raccolse il 5,89% dei voti, sottratti soprattutto al VVD (-3,3%) ed alla Lista Pim Fortuyn (-5,5%), ed ottenne 9 seggi. Dalle elezioni uscì una netta vittoria dei partiti euroscettici, che avevano condotto la battaglia per il NO alla Costituzione europea nel 2005.
Le elezioni legislative del 2010 segnarono un'ulteriore e forte crescita dei liberal-populisti del Partito per la Libertà che ottiene il 15,45% dei voti (+9,56%) e 24 seggi alla Camera. Il nuovo governo, di minoranza, viene formato da VVD e CDA con l'appoggio esterno del PVV.
Il 21 aprile 2012 il PVV ritira il sostegno al governo di Mark Rutte, portando il paese ad elezioni anticipate.
Dalle elezioni legislative del 2012 il PVV esce nettamente ridimensionato, ottenendo il 10,08% dei voti espressi (-5,4%) e 15 seggi alla Camera. Nel 2017, nonostante i sondaggi prevedessero all'inizio una sua grande vittoria alle elezioni legislative, il partito ottiene il 13.06% dei voti (+2.98%) e 20 seggi (+5) alla Camera, pur riuscendo ad aumentare i consensi nazionali.
Le elezioni europee del 2019 rappresentano un clamoroso insuccesso per il partito di Wilders, scendendo al minimo storico (3,54%) e perdendo la propria rappresentanza a Strasburgo. La maggior parte delle perdite del PVV sono andate a beneficio di un nuovo soggetto politico di matrice nazionalista, il Forum per la Democrazia.
Alle elezioni legislative del 2023 il partito ottiene il 23,49%, risultando essere inaspettatamente il primo partito in Olanda con un aumento del 12,90% e 37 seggi alla Camera.
Ideologia
In vista delle elezioni del 2021, il Partito della Libertà ha pubblicato un documento di 51 pagine, con un'enfasi particolare sul nazionalismo. Il partito di estrema destra sostiene l'uscita dall'Unione Europea, il ritorno ai confini nazionali e la chiusura del Paese agli immigrati provenienti dai Paesi musulmani. Anche la protezione dei rifugiati sarà vietata. Il documento è inoltre favorevole a vietare il diritto di voto alle persone con doppia nazionalità. Il partito ritiene che "i Paesi Bassi siano diventati irriconoscibili. I terroristi di strada immigrati, spesso marocchini, terrorizzano gli olandesi ovunque." Per il PVV, l'Islam non dovrebbe più essere considerato una religione, ma una "ideologia totalitaria", e le moschee, le scuole coraniche e il Corano dovrebbero essere vietati. In un governo Wilders, verrebbe creato un Ministero dell'Immigrazione, della Remigrazione[non chiaro] e della De-Islamizzazione. Per quanto riguarda l'ambiente, il PVV è scettico nei confronti del cambiamento climatico. Il documento chiede di smantellare le turbine eoliche offshore "per fare spazio alle navi", di fermare i parchi solari che "danneggiano il paesaggio", di ritirarsi dall'Accordo sul clima di Parigi e di rifiutare il "Green Deal europeo". È economicamente neoliberale.[10][11]
Il PVV si configura come un movimento di cittadini e una piattaforma elettorale. Non è un partito tradizionale con iscritti, non svolge congressi e non riceve finanziamenti pubblici ma solo da parte di privati.[12]
«Dutch voters choose a new government in March 2017 and if the polls are right, the right-wing Freedom Party (PVV) of populist leader Geert Wilders is surging ahead of his rivals and is set to win 35 seats'»
^Paesi Bassi, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 21 marzo 2024.
^(NL) Monitor Racisme & Extremisme (PDF), su annefrank.org, 2008. URL consultato l'11 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2009).
^Ha sostenuto il governo di minoranza presieduto da Mark Rutte fino al 23 aprile 2012, quando, a seguito delle divergenze con la coalizione di governo, passò all'opposizione