Le testimonianze più note sono le necropolietrusche che si sviluppano sui versanti collinari tutto intorno al paese moderno. La parte oggi visitabile si trova a ovest dell'abitato, lungo la strada che conduce a San Martino sul Fiora, ed è raggiunta anch'essa dalle Vie Cave; le più importanti sono il Cavone, che attraversa il settore principale del sito, la via cava di San Sebastiano e la via cava di Poggio Prisca che la collegano alle altre necropoli della zona. Parte del territorio del sito (Poggio Felceto, Poggio Prisca, Poggio Stanziale, Sopraripa-San Sebastiano) ricade all'interno del Parco archeologico Città del Tufo.[1]
Sovana, oltre ad aver fornito testimonianze eneolitiche, si sviluppò principalmente in epoca etrusca; come testimoniano le numerose tombe etrusche. Notevoli esempi sono:
Lungo la strada che conduce dall'abitato di Sovana a San Martino sul Fiora, è inoltre possibile raggiungere i ruderi di un oratorio rupestre dalle origini storiche incerte che si presenta scavato nel tufo con una grande croce graffita sul soffitto.