Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello

Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello
Dioecesis Pitilianensis-Soanensis-Urbetelliensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino
Regione ecclesiasticaToscana
 
Mappa della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoGiovanni Roncari, O.F.M.Cap.
Vicario generaleLuca Caprini
Presbiteri57, di cui 46 secolari e 11 regolari
1.166 battezzati per presbitero
Religiosi18 uomini, 36 donne
Diaconi10 permanenti
 
Abitanti67.800
Battezzati66.500 (98,1% del totale)
StatoItalia
Superficie2.177 km²
Parrocchie71 (4 vicariati)
 
ErezioneVII secolo
Ritoromano
CattedraleSanti Pietro e Paolo
ConcattedraliSanti Pietro e Paolo
Santa Maria Assunta
Santi patroniSan Mamiliano
San Gregorio VII
San Paolo della Croce
IndirizzoPiazza Fortezza Orsini 29, 58017 Pitigliano [Grosseto], Italia
Sito webwww.diocesipitigliano.it
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Italia
Vista panoramica del duomo di Sovana, già cattedrale della diocesi.
Facciata della concattedrale di Orbetello.
Palazzo Orsini a Pitigliano, sede della curia vescovile, dell'archivio storico e del museo diocesano.
L'ex palazzo vescovile di Sovana.

La diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello (in latino Dioecesis Pitilianensis-Soanensis-Urbetelliensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino appartenente alla regione ecclesiastica Toscana. Nel 2021 contava 66.500 battezzati su 67.800 abitanti. È retta dal vescovo Giovanni Roncari, O.F.M.Cap.

Territorio

La diocesi comprende 15 comuni della Toscana meridionale, di cui 14 in provincia di Grosseto e 1 in provincia di Siena. I comuni sono: Arcidosso (la sola frazione di Stribugliano), Capalbio, Castell'Azzara, Isola del Giglio, Magliano in Toscana, Manciano, Monte Argentario, Orbetello, Piancastagnaio (SI), Pitigliano, Roccalbegna, Santa Fiora, Scansano, Semproniano e Sorano.

Sede vescovile è la città di Pitigliano, dove si trova la cattedrale dei Santi Pietro e Paolo. A Sovana, oggi piccola frazione di Sorano, e a Orbetello sorgono le due concattedrali diocesane, dedicate rispettivamente ai santi Pietro e Paolo e a santa Maria Assunta.

Il territorio si estende su 2.177 km² ed è suddiviso in 71 parrocchie. Secondo il libro del sinodo del 2003, la diocesi comprende 4 vicariati foranei:

  • il vicariato della montagna con le parrocchie di Castell'Azzara, Piancastagnaio, Roccalbegna, Santa Fiora e Stribugliano;
  • il vicariato del Fiora con le parrocchie di Manciano, Pitigliano, Semproniano e Sorano;
  • il vicariato del nord Albegna con le parrocchie di Magliano in Toscana e Scansano;
  • il vicariato del mare con le parrocchie di Capalbio, Isola del Giglio, Monte Argentario e Orbetello.

Storia

Incerte sono le origini della diocesi di Sovana, attestata per la prima volta nella seconda metà del VII secolo. Lanzoni ritiene che verosimilmente il vescovado sia anteriore a questo periodo[1], mentre Burattini sostiene che la diocesi sovanese sia l'erede di due precedenti sedi vescovili, quelle di Statonia e di Saturnia; a causa dell'invasione longobarda, le due diocesi sarebbero state accorpate e contestualmente i vescovi avrebbero trasferito la loro sede a Sovana.[2]

Il primo vescovo di Sovana storicamente documentato è Maurizio, che figura tra i vescovi che parteciparono al sinodo romano del 27 marzo 680 indetto da papa Agatone per condannare l'eresia monotelita, in preparazione al concilio di Costantinopoli del 680-681. Maurizio sottoscrisse gli atti sinodali tra Marciano di Volterra e Agnello di Bolsena.[3]

Per il primo millennio sono pochi i vescovi conosciuti di Sovana, noti grazie alla loro partecipazione ai concili celebrati dai pontefici: Bestiano nell'826, Tanimondo nell'853, Rastaldo nell'861, Stefano nell'869 e Rainerio nel 967.[4]

La cattedrale di Sovana venne costruita fra VIII e IX secolo ed è ricordata in una bolla di papa Niccolò II del 1061 diretta al vescovo Anselmo, nella quale si fa menzione anche dei canonici della cattedrale con a capo l'arciprete Vitale. La stessa bolla ricorda che l'istituzione canonicale era stata voluta nel secolo precedente dal vescovo Rainerio e confermata dal suo successore Giovanni.[5]

Nel corso del XII secolo la diocesi sovanese perse la parte orientale del suo territorio a causa dell'occupazione da parte di Orvieto del territorio della Val di Lago e precisamente dei centri di Acquapendente, San Lorenzo, Grotte e Gradoli. Dopo oltre cinquant'anni dall'occupazione, un processo intentato dal vescovo di Sovana Giordano nel 1194 finì a favore della diocesi di Orvieto.[6] Nel 1230 papa Gregorio IX decise di separare Orbetello ed il suo territorio dalla diocesi di Sovana e di sottometterlo alla giurisdizione dell'abate delle Tre Fontane di Roma.

Il 23 aprile 1459, per volontà di papa Pio II, la diocesi di Sovana, fino ad allora immediatamente soggetta alla Santa Sede, divenne suffraganea dell'arcidiocesi metropolitana di Siena.

Sovana a metà del XVII secolo era un piccolo borgo di 400 anime e il vescovo Marcello Cervini tentò senza successo di ripopolarlo. Nel 1674 Pier Maria Bichi fissò la sua residenza a Pitigliano, in un palazzo di proprietà della sua famiglia. Dopo la sua morte il palazzo fu lasciato in eredità alla curia vescovile e il successore Pietro Valentini continuò a risiedere a Pitigliano, come tutti i vescovi successivi. Benché la diocesi non fosse molto popolosa, non c'era penuria di sacerdoti: nel sinodo del 1689 furono 192 i sacerdoti presenti alla sessione del 13 maggio.

Nel 1701 il vescovo Domenico Maria della Ciaia istituì il seminario diocesano a Scansano e nel 1705 lo traslò a Pitigliano. Nella prima metà del secolo sotto l'episcopato di Fulvio Salvi operò nella diocesi san Paolo della Croce, che fu chiamato l'apostolo della Maremma e fondò la Congregazione della Passione di Gesù Cristo nell'eremo di Sant'Antonio sul monte Argentario.

Nell'aprile del 1785 furono cedute alla diocesi di Acquapendente le comunità di Onano e Proceno, che si trovavano nello Stato Pontificio, in cambio di quelle di Manciano e Capalbio, appartenenti al Granducato di Toscana.[7]

Nel 1836 il vescovo Francesco Maria Barzellotti fondò a Pitigliano una Scuola di morale e dogmatica, che rese obbligatoria per gli aspiranti al sacerdozio.

Dopo quasi due secoli che i vescovi risiedevano a Pitigliano, papa Gregorio XVI, in forza della bolla Quum divini cultus del 13 gennaio 1844,[8] sancì il definitivo trasferimento della cattedra vescovile nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo, elevata a concattedrale della diocesi, dove fu anche trasferito il capitolo dei canonici di Sovana; contestualmente la diocesi assunse il nome di diocesi di Sovana-Pitigliano.[9]

Il 13 maggio 1853 la pastorella Veronica Nucci di Cerreto riferì di aver assistito ad un'apparizione mariana. Quattro anni dopo, l'8 maggio il vescovo pose sul luogo dell'apparizione la prima pietra di una chiesa dedicata alla Vergine Addolorata.

Negli anni dal 1868 al 1878 la diocesi assistette alla predicazione di un sedicente visionario e profeta, Davide Lazzaretti: inizialmente rimase nella Chiesa cattolica pur con atteggiamenti rivelazionisti, messianici e inclini al socialismo; nel 1871 fondò una nuova Chiesa giurisdavidica, che raccolse un certo numero di adesioni in Toscana, rifiutando l'obbedienza al Pontefice Romano. Il 18 agosto 1878 morì per mano dei carabinieri mentre guidava una processione verso Arcidosso.

Nel 1910 il vescovo Michele Cardella diede una nuova sede al seminario e volle costruire una croce in ferro battuto alta 22 metri sulla sommità del monte Amiata.

Dal 1924 al 1932, con il vescovo Gustavo Matteoni, la diocesi di Sovana-Pitigliano fu unita in persona episcopi alla diocesi di Grosseto, suscitando la contrarietà del clero e del popolo, nonostante le assicurazioni di autonomia da parte del vescovo.

L'8 giugno 1934 il vescovo Stanislao Battistelli diede alla diocesi un nuovo assetto amministrativo, riducendo le vicarie da quindici a sei.

La casa natale di papa Gregorio VII a Sovana.

Il 25 maggio 1947, su richiesta del sinodo diocesano celebrato nel mese di luglio 1946, papa Pio XII dichiarò i santi Gregorio VII, papa originario di Sovana, e Mamiliano di Palermo, vescovo e martire, patroni principali della diocesi, assieme a san Paolo della Croce, patrono secondario.[10]

Dal 1964 al 1975 la diocesi restò vacante e rischiò nuovamente di essere unita alle diocesi vicine; fu amministrata dapprima per sei anni da Luigi Boccadoro, vescovo di Acquapendente e di Montefiascone, con l'aiuto del vescovo ausiliare Renato Spallanzani, residente a Pitigliano dal 1967 al 1970; e poi per altri cinque anni dal vescovo di Grosseto Primo Gasbarri tramite l'ausiliare Adelmo Tacconi, anch'egli residente in diocesi.

Il 7 ottobre 1975 furono cedute alla diocesi di Grosseto le frazioni grossetane di Alberese e Rispescia.[11]

Il 25 marzo 1981, con la bolla Abbatia Sanctorum Vincentii et Anastasii di papa Giovanni Paolo II, la diocesi incorporò i territori toscani fino ad allora sotto la giurisdizione dell'abbazia delle Tre Fontane di Roma, ossia Orbetello, Monte Argentario, Isola del Giglio e Capalbio. Contestualmente la diocesi assunse il nome di diocesi di Sovana-Pitigliano-Orbetello e la chiesa dell'Assunta di Orbetello fu elevata al rango di concattedrale.

Il 30 settembre 1986 la diocesi ha assunto il nome attuale in forza del decreto Cum procedere oporteret della Congregazione per i vescovi.

Dal 19 giugno 2021 è unita in persona episcopi alla diocesi di Grosseto.

Cronotassi

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Il santuario della Madonna delle Grazie a Pitigliano.

Vescovi di Sovana

Vescovi di Sovana-Pitigliano

Vescovi di Sovana-Pitigliano-Orbetello

Vescovi di Pitigliano-Sovana-Orbetello

Parrocchie

Statistiche

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 67.800 persone contava 66.500 battezzati, corrispondenti al 98,1% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 58.500 60.000 97,5 78 70 8 750 10 50 50
1970 68.830 68.854 100,0 60 60 1.147 61
1980 75.000 75.361 99,5 84 64 20 892 20 89 76
1990 75.601 75.855 99,7 86 68 18 879 1 18 89 71
1999 71.480 71.536 99,9 70 63 7 1.021 4 14 56 71
2000 71.000 71.536 99,3 69 63 6 1.028 4 6 58 71
2001 71.000 71.536 99,3 70 63 7 1.014 4 16 58 71
2002 71.000 71.536 99,3 67 60 7 1.059 4 17 56 71
2003 71.000 71.536 99,3 69 62 7 1.028 5 11 52 71
2004 71.000 71.536 99,3 69 62 7 1.028 6 19 55 71
2013 71.100 73.200 97,1 61 52 9 1.165 10 11 53 71
2016 67.500 69.000 97,8 60 50 10 1.125 9 16 45 71
2019 66.000 67.613 97,6 54 47 7 1.222 10 9 45 71
2021 66.500 67.800 98,1 57 46 11 1.166 10 18 36 71

Note

  1. ^ Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604), Faenza 1927, pp. 558.
  2. ^ Vittorio Burattini, Il cristianesimo nella Maremma grossetana dalle origini al Medioevo, in «Guida agli edifici sacri della Maremma», a cura di Carlo Citter, Siena, 2002, pp. 114-122.
  3. ^ Mansi, Sacrorum conciliorum nova et amplissima collectio, vol. XI, Florentiae, 1765, col. 310.
  4. ^ Pollock, Der Prozess von 1194 zwischen Orvieto und Sovana…, pp. 142-143.
  5. ^ Kehr, Italia pontificia, III, p. 254.
  6. ^ Archivi e biblioteche ecclesiastiche: da depositi a giacimenti culturali. Atti del convegno di Viterbo, 3 settembre 2014, a cura di Luciano Osbat ed Elisa Angelone, Viterbo, 2016, pp. 113-114.
  7. ^ Monica Ceccariglia e Danila Dottarelli (ed.), Gli archivi delle antiche diocesi di Acquapendente e Castro, Viterbo, 2011, p. 13.
  8. ^ (LA) Bolla Quum divini cultus, Acta Gregorii Papae XVI, vol. III, Romae, 1902, pp. 244-251.
    La bolla è datata in questo modo: Datum Romae anno incarnationis Dominicae millesimo octingentesimo quadragesimo tertio, idibus ianuarii, pontificatus Nostri anno decimo secundo. Gli editori degli Acta di Gregorio XVI datano la bolla al 1843 (così nell'elenco cronologico delle bolle e nell'indice, p. 563).
  9. ^ Così Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, vol. 53, p. 295. Invece secondo Cappelletti (op. cit., p. 752) Pitigliano fu elevata a sede vescovile e la nuova diocesi sarebbe stata unita aeque principaliter a quella di Sovana. Gli Annuari pontifici hanno inizialmente la dizione Sovana e Pitigliano, e poi quella di Sovana-Pitigliano.
  10. ^ (LA) Lettera apostolica Clarae maiorum, AAS 44 (1952), pp. 211-213.
  11. ^ (LA) Congregazione per i vescovi, Decreto Quo aptius, AAS 67 (1975), pp. 678-680.
  12. ^ Secondo Ughelli, nel concilio romano del 963 prese parte un vescovo di nome Pisano; per Cappelletti, il nome di questo vescovo sarebbe stato Rainerio, lo stesso che poi partecipò al concilio del 967. In realtà negli atti del concilio del 963 non appare nessuno dei vescovi menzionati dai due autori. Il Pisanus cui si riferisce Ughelli è in realtà l'aggettivo per indicare la presenza al concilio di un vescovo di Pisa, il cui nome però non è menzionato. Monumenta Germaniae Historica, Die Konzilien Deutschlands und Reichsitaliens 916-1001, seconda parte (962–1001), a cura di Ernst-Dieter Hehl, Hannover, 2007, pp. 231-232.
  13. ^ a b c I vescovi Davide (1083), Bernardo (1088) e Montano (1110) sono menzionati da Ughelli, ma senza documenti a sostegno della loro esistenza. Il nome di un vescovo Bernardo di Sovana appare negli atti del processo del 1194 per dirimere la questione dei confini fra le diocesi di Sovana e di Orvieto. Pollock, Der Prozess von 1194 zwischen Orvieto und Sovana…, p. 112.
  14. ^ Il nome del vescovo Rainaldo appare negli atti del processo per dirimere la questione dei confini fra le diocesi di Sovana e di Orvieto. Pollock, Der Prozess von 1194 zwischen Orvieto und Sovana…, p. 110, nº 18. Viene identificato con un anonimo vescovo di Sovana documentato nel 1114 (id., p. 145).
  15. ^ Il nome del vescovo Eugerio, menzionato prima di quello di Ildizone, appare negli atti del processo per dirimere la questione dei confini fra le diocesi di Sovana e di Orvieto. Pollock, Der Prozess von 1194 zwischen Orvieto und Sovana…, pp. 112 e 145.
  16. ^ Pollock, Der Prozess von 1194 zwischen Orvieto und Sovana…, p. 146.
  17. ^ a b Pollock, Der Prozess von 1194 zwischen Orvieto und Sovana…, pp. 147-148.
  18. ^ Tra Pietro e Paolino Cappelletti aggiunge il vescovo Ildebrando, attorno al 1170, che G. Bruscalupi (Monografia storica della contea di Pitigliano, p. 499) segna al 1150. Ignoto alle altre fonti.
  19. ^ Pollock, Der Prozess von 1194 zwischen Orvieto und Sovana…, pp. 148-149.
  20. ^ Pollock, Der Prozess von 1194 zwischen Orvieto und Sovana…, p. 149.
  21. ^ Bruscalupi, Monografia storica della contea di Pitigliano, p. 500.
  22. ^ Secondo Eubel, muore nel mese di giugno 1751.
  23. ^ In questo periodo di sede vacante la diocesi fu retta dal vicario capitolare Girolamo Bruscalupi.
  24. ^ Durante la sede vacante, la diocesi fu retta dal vicario generale Giacomo Bellucci, in seguito nominato vescovo di Chiusi e Pienza.
  25. ^ Contestualmente nominato arcivescovo titolare di Antiochia di Pisidia.
  26. ^ Nominato arcivescovo titolare di Proconneso.
  27. ^ Durante la vacanza della sede furono amministratori apostolici della diocesi: Luigi Boccadoro, vescovo di Acquapendente e di Montefiascone (1964-1970), e Primo Gasbarri, vescovo di Grosseto (1970-1975).

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàSBN CFIV202065