Seniga (Siniga in dialetto bresciano[4]) è un comune italiano di 1 408 abitanti[1] della provincia di Brescia in Lombardia.
Il comune di Seniga sorge all'interno del parco regionale Oglio nord.
Parte del territorio comunale è soggetto a tutela ambientale in quanto rientrante nel parco dell'Oglio Nord.
Il paese di Seniga sorge a Nord del fiume Oglio. Il territorio è inoltre bagnato da numerose rogge provenienti dai paesi più a nord.
Seniga è il comune della provincia di Brescia ove il Mella confluisce nell'Oglio, terminando il suo corso; precisamente a sud est della frazione Regona, in aperta campagna.[5]
Paese di antiche origini, sorge sulla riva bresciana del fiume Oglio che un tempo fungeva da confine tra la Repubblica veneta ed il ducato di Milano.
Anticamente possedeva un castello e l'abitato era ben difeso da delle mura. Il collegamento tra le due sponde dell'Oglio era regolato e possibile tramite un antico porto-traghetto che collegava ne collegava le due sponde fungendo da dogana tra i due stati.[6]
Il paese si può vantare di aver ospitato durante l'estate del 1947, l'allora prete Karol Wojityla che in seguito sarebbe divenuto papa Giovanni Paolo II.[7]
L'interessante situazione venne a crearsi alla fine della seconda guerra mondiale, grazie alla liberazione della Polonia e con la fine della guerra, la circolazione tra stati era ripresa anche se con limitazioni. Nel 1946 a Karol Wojityla venne concesso di recarsi a Roma per partecipare all'esame di licenza di teologia. A seguito della salita al potere di un governo comunista in Polonia, rese impossibile su suo immediato ritorno. Ritrovandosi senza un posto dove andare don Karol Wojityla venne invitato da un suo compagno di seminario don Francesco Vergine originario di Seniga a recarsi a Brescia ed essere ospite presso la sua famiglia.[7]
Grande appassionato di ciclismo don Karol Wojityla, che dagli abitanti di Seniga venne poi italianizzato come don Carlo, partecipò a numerose escursioni ciclistiche lungo la bassa bresciana ed il cremonese.[7] Nel giugno del 1948, don Wojityla tornò a Roma per conseguire la laurea in teologia.
Lo stemma e il gonfalone del Comune sono stati concessi con Decreto del presidente della Repubblica del 26 giugno 2006.[8][9]
«Stemma trinciato dalla banda diminuita d'argento: il primo, di rosso, alla stella di sei raggi d'argento; il secondo, di rosso, al cigno d'argento, imbeccato d'oro, natante nella pianura di azzurro, fluttuosa d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»
(D.P.R. 26 giugno 2006)
Il gonfalone è costituito da un drappo di bianco con la bordatura di rosso.
Nel territorio di Seniga, accanto all'italiano, è parlato il dialetto bresciano.
Abitanti censiti[10]
Al 1º gennaio 2022 la popolazione straniera residente era di 215 persone, pari all'15,1% della popolazione totale. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente sono:[11]
Nel territorio di Seniga è presente una sola frazione, infatti come si legge nell'articolo 4, comma 1, dello statuto comunale, il territorio riconosce come "realtà abitative" Seniga, sede comunale, e Regona come frazione.[12]
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