Il territorio di Zone è caratterizzato dalla presenza nella località di Cislano delle Piramidi di Erosione, importante testimonianza dell'evoluzione geologica del periodo glaciale e post-glaciale alpino, particolare fenomeno di erosione che ha creato alte guglie che reggono grossi massi.[6]
Geografia fisica
Territorio
Sul territorio del comune in frazione Cislano è presente la Riserva Regionale delle Piramidi di terra, enormi colonne di terra sormontate da massi più grossi, che proteggono la colonna sottostante dall'azione erosiva dell'acqua. Fenomeni simili sono presenti a Segonzano (TN), a Postalesio (SO) e in alcune località dell'Alto Adige.
Il toponimo Zone secondo lo storico Alessandro Sina, deriverebbe dal termine jugone tradotto in "valico", nome di origine romana. Sarebbe questo l'accrescitivo del latino jugum. Il territorio infatti è presso il valico Croce di Zone tra i comuni di Pisogne e Marone collegamento tra la val Trompia e la val Camonica.[7] Il territorio fu infatti luogo di passaggio per viandanti e abitato fin dall'antichità.[8]
Storia
Origini
Il territorio di Zone conserva tracce di un'antica storia, sicuramente fu occupato già in epoca romana come testimonia la pianta urbanistica dell'antica contrada Zuzano. Secondo gli storici la località fu oggetto d'attenzione se non di fondazione romana, proprio per la sua posizione di passaggio al valido della Croce e quindi probabile sede di manieri che dovevano difendere il territorio dalle ultime comunità dei camuni, popolo della val Camonica. Tracce di edifici d'epoca romana, sono stato ritrovati in prossimità dei Corni Capreni in località Pagà, nonché tracce di un'antica strada sempre d'epoca romana in prossimità del settecentesco santuario mariano del Disgiolo. D'epoca tardo romana sono invece i resti di antiche sepolture rinvenute nella contrada Cislano. Testimonianza del passaggio dell'esercito romano nel 16 a.C. è la strada che congiunge la costa del lago d'Iseo alla Valcanonica, strada che permise la conquista da parte dei romani del territorio camuno.[9]
Cacciata del Commissario prefettizio nel 1925
Dalle cronache dei quotidiani e dalla testimonianza popolare si racconta di un fatto molto particolare, avvenuto nel febbraio del 1925 quando un ferrarese, tale Giovanni Berghinzoni, successe come Commissario prefettizio a Bonomelli. Appena insediatosi, Berghinzoni se la prese con il parroco e l'amministrazione dell'asilo. Il clima politico in quegli anni in Italia non era dei migliori ma a Zone i fascisti erano mal visti e minacciati dalla popolazione tanto che i gerarchi fascisti bollarono il paese come "fuori legge". Gli atteggiamenti iniziali del Berghinzoni non furono d'aiuto per calmare gli animi, al contrario questi furono ulteriormente inaspriti dall'imposizione della tassa sul libero pascolo delle capre e il divieto di cantare canzoni antifasciste. Come raccontato da "Il Popolo di Brescia", nella giornata di giovedì 16 marzo 1925 una settantina di donne, partite dalla frazione di Cislano e dal paese, si recarono silenziosamente in municipio, salirono le scale tra urla e grida ed entrarono d'impeto nell'ufficio del Commissario. Il gruppo riuscì ad immobilizzarlo e a sottrargli la pistola, si cercò anche di gettarlo dalle scale ma questi fu salvato dall'intervento di alcuni soccorritori e fuggì. Successivamente arrivarono gli agenti del Commissario di pubblica sicurezza che interrogarono alcune persone e ne arrestarono altre cinque. Date queste premesse, l'ideologia fascista non riuscì mai a radicarsi nella popolazione del paese.
Simboli
Il comune ha adottato nel 1975 un emblema azzurro di forma quadrata raffigurante tre camini delle fate (guglie sormontate da un grosso masso) denominati Piramidi di Zone, accompagnato dalla dicitura Communitas alpina zonensis e circondato da due rami di abete.[10]
La chiesa di Sant'Antonio abate edificata nel XVI secolo nella contrada Cusato probabilmente elevata su un luogo di culto precedente che accoglieva anche un piccolo lazzaretto retto dai frati antoniani che erano dediti alla cura degli ammalati.[14]
Il piccolo santuario della Madonna del Disgiolo, edificato a seguito di un evento ritenuto miracoloso nel Settecento, è posto dislocato dal centro di Zone e si presenta di piccole dimensioni.
Del 1901 è l'edificio presente sul monte Guglielmo dedicato al Redentore, consacrato il 24 agosto 1902 fu successivamente oggetto di atti vandalici che ne avevano precluso la stabilità. Venne quindi restaurato nella seconda metà del Novecento riportandolo alla sua originale conformazione.[15]