Trinciato è un termine utilizzato in araldica per indicare una partizione diagonale dall'alto a destra, al basso a sinistra. Il trinciato è una delle quattro partizioni principali. Si blasona prima il triangolo superiore poi l’inferiore.[1]
Tale partizione è contrassegno in Toscana, al dire del Ginanni, di appartenente alla fazione guelfa che abbia dimostrato neutralità sincera, e guerriera nobiltà.[2][3] Può rappresentare inoltre comunicazione di virtù, divisione di imperio e matrimonio proporzionato.[4]
Secondo i diversi smalti il Ginanni attribuisce al trinciato molti significati: se d'oro e di rosso rappresenterebbe trionfi di guerra; d'oro e d'azzurro giurisdizione militare e comando; d'oro e di verde proprietà in amore, mediocrità di bellezza e di virtù, e nobiltà in animo giovanile; d’oro e di nero buona fortuna ottenuta con fortezza; d'oro e di porpora autorità con perfetto dominio; d’argento e di rosso sospensione d’armi; d’argento e di azzurro pensieri alti e concordi colla purità dell’animo; d’argento e di nero libertà stabilita ed animi concordi; d’argento e di porpora religione sostenuta con umiltà di cuore.[2]
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Trinciato di verde e di rosso
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Trinciato d'argento e di rosso
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Trinciato d'azzurro e d'argento
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Trinciato: nel 1° di rosso; nel 2° rombeggiato d'argento e d'azzurro (stemma di
Tubre)
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Trinciato d'argento e di rosso (
famiglia Gozzadini di Bologna)
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Trinciato di rosso e d'azzurro (
Signy-Avenex, Svizzera)
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Trinciato d'oro e d'azzurro, alla banda d'azzurro (
stemma della Bosnia ed Erzegovina)
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Trinciato d'argento e d'azzurro, alla banda di rosso (
Canale)
Note
- ^ Guelfo Guelfi, Trinciato, in Vocabolario araldico ad uso degli Italiani, Milano, Ulrico Hoepli, 1897, p. 268.
- ^ a b Marc'Antonio Ginanni, L'arte del blasone dichiarata per alfabeto, Venezia, Guglielmo Zerletti, 1756, pp. 166-167.
- ^ Crollalanza, p. 569 e 594.
- ^ Luigi Ignazio Grotto Dell'Ero, Breve trattato sull'arte araldica…, citato in Crollalanza, p. 594.
Bibliografia
- Goffredo di Crollalanza, Enciclopedia araldico-cavalleresca: prontuario nobiliare, Pisa, Giornale araldico, 1876-1877.
- Antonio Manno (a cura di), Vocabolario araldico ufficiale, Roma, Civelli, 1907, p. 59.
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