Padri della Chiesa è la denominazione adottata dal Cristianesimo intorno al V secolo per indicare i principali scrittori cristiani, il cui insegnamento e la cui dottrina erano ritenuti fondamentali per la dottrina della Chiesa, con alcune distinzioni sulla loro autorevolezza tra Chiesa cattolica e Chiese protestanti.
I loro scritti, che formano la cosiddetta letteraturapatristica, sintetizzano la dottrina quale emerge dalla Bibbia, specialmente dai Vangeli, dagli scritti degli apostoli, dai pronunciamenti della Chiesa dei primissimi secoli e dalle decisioni dei primi concili, fornendo un compendio omogeneo di insegnamenti da trasmettere alle generazioni cristiane successive.
La lingua usata da questi scrittori fino al II secolo fu il greco; successivamente questo fu sostituito dal latino in Occidente, mentre in Oriente fu affiancato da lingue locali come il siriaco e altre varietà di aramaico.
Padri della Chiesa e scrittori ecclesiastici
Non tutti gli scrittori antichi, anche se importanti e non considerati eretici, hanno il titolo di padre della Chiesa. Vi sono infatti quattro requisiti perché la Chiesa attribuisca il titolo di "Padre della Chiesa" ad uno scrittore:
deve appartenere al periodo della Chiesa antica (prima dell'VIII secolo);
deve aver condotto una vita santa;
i suoi scritti devono essere ortodossi, cioè complessivamente privi di errori dottrinali, devono contenere un'eccellente difesa o un'illustrazione della dottrina cristiana;
deve avere goduto dell'approvazione implicita o esplicita della Chiesa.[1]
Quando manca una delle ultime tre caratteristiche l'autore viene generalmente definito "scrittore ecclesiastico".[1] Tali furono ad esempio Origene nella Chiesa greca e Tertulliano in quella latina.
Due discipline studiano la produzione dei padri della Chiesa: la patrologia, si concentra sugli aspetti storico-letterari, mentre la patristica di quelli teologico-dottrinali.
Elenco dei Padri e degli scrittori ecclesiastici
Una possibile classificazione cronologica, che comprende sia padri della chiesa che scrittori ecclesiastici, è la seguente:
Il periodo patristico termina tradizionalmente in Occidente con Sant'Isidoro e in Oriente con San Giovanni Damasceno o al massimo con il Secondo Concilio di Nicea (787). Alcuni autori successivi, tuttavia, vengono talvolta indicati come "padri" per sottolineare l'importanza dei loro scritti.