È rappresentato con il pallio, la barba e gli abiti vescovili; spesso raffigurato con una colomba dello Spirito Santo sulla spalla, con un libro o rotolo.
Ancora fanciullo venne mandato a Neocesarea sul Ponto dalla nonna paterna Macrina che gli impartì un'educazione basata sui principi cristiani. Al riguardo Basilio affermerà:
«Io non dimenticherò mai in vita mia, i forti stimoli che davano al mio cuore, ancora tenero i discorsi e gli esempi di questa piissima donna.»
Ebbe come primo maestro suo padre, poi studiò presso la scuola dei grammatici nella natìa Cesarea. Continuò gli studi a Costantinopoli e poi ad Atene, la capitale culturale del mondo ellenico; qui fu allievo del sofista pagano Imerio e conobbe Gregorio Nazianzeno.
Fece ritorno in patria nel 356, dopo un breve periodo come insegnante di retorica, su esortazione della sorella si ritirò a vita ascetica, dopo essere stato battezzato. Fece visita a molti anacoreti dell'Egitto, della Siria, della Palestina e della Mesopotamia per comprendere meglio il loro stile di vita.
Ritornato in patria si ritirò sulle rive del fiume Iris vicino a Annosi nel Ponto, dove redasse la Grande Regola (Fusius Tractatae) e la Piccola Regola (Brevius Tractatae), come orientamento per la vita dei monaci che da lui presero il nome di monaci basiliani.
Intorno al 360 il vescovo Eusebio chiamò Basilio e gli conferì l'ordine del presbiterato. Nel 363 il santo ebbe l'apparizione della Madonna, che gli promise la sua protezione sul suo operato. Dieci anni dopo, nel 370, dopo la morte di Eusebio, venne eletto vescovo di Cesarea in Cappadocia, metropolita ed esarca dell'intera regione del Ponto.
Combatté molto contro le dottrine ariane che, con l'appoggio dell'imperatore Valente, stavano prendendo piede nella Chiesa. Lo stesso imperatore tentò a più riprese di piegare Basilio a queste dottrine considerate dalle Chiese cristiane conciliari eretiche, ma non lo contrastò mai direttamente, limitandosi a dividere in due diocesi la Cappadocia per sottrargli potere. Basilio difese l'ortodossia delle Chiese cristiane conciliari anche contro i Macedoniani e l'imperatore Giuliano.
Basilio fece costruire una cittadella della carità con locande, ospizi e lebbrosario, chiamata Basiliade: fu il primo ospedale della storia[1]. Questa fu la sua più grande opera, che gli valse il nome di Magno.
Dopo l'uccisione dell'imperatore Valente da parte dei Goti nel 378, Teodosio I elevò il Cristianesimo a religione di Stato dell'Impero romano, ossia l'unica alla quale venisse riconosciuto diritto di culto pubblico, relegando il paganesimo e il giudaismo a religioni private. Sulla sede episcopale di Costantinopoli, con l'appoggio di Basilio, fu insediato Gregorio Nazianzeno. Di lì a breve, provato dalle austerità, dalle malattie e sfinito dalle preoccupazioni, morì il 1º gennaio 379.
Opere
Scrisse molte opere di carattere dogmatico, ascetico, discorsi ed omelie, oltre a un trattato per i giovani sull'uso e il comportamento da tenersi nello studio dei classici pagani, e moltissime lettere sui più svariati argomenti. Scrisse anche l'antologiaorigenianaFilocalia (con l'amico Gregorio di Nazianzo) e un trattato sullo Spirito Santo in cui affermava la consustanzialità delle tre Persone della Trinità.
Celebre è la sua preghiera dedicata agli animali, composta nel 370[2], in cui sorprendentemente emergono le tematiche moderne a proposito dei diritti animali:
«O Signore, accresci in noi la fratellanza con i nostri piccoli fratelli; concedi che essi possano vivere non per noi, ma per se stessi e per Te; facci capire che essi amano, come noi, la dolcezza della vita e ti servono nel loro posto meglio di quanto facciamo noi nel nostro.[3]»
Tra le opere di Basilio, decisive nel dibattito teologico del IV secolo sulla Trinità, bisogna almeno ricordare Contro Eunomio, diretta contro l'Apologia di Eunomio contenente proposizioni considerate eretiche, e Lo Spirito Santo, indicante la divinità della terza persona trinitaria. Conserviamo di lui anche lettere ed omelie, specie quelle trattanti i sei giorni della creazione (Omelie sull'Esamerone). Il suo Asceticon, rappresenta una tappa cruciale nella storia del monachesimo e della spiritualità cristiane.
Basilio, vissuto alla fine dell'era delle persecuzioni, detiene un posto di grande importanza nella storia della liturgia cristiana. I riti della Chiesa che prima erano affidati alla memoria e alla estemporaneità iniziarono a strutturarsi e la liturgia iniziò ad essere influenzata da brevi rituali. L'influenza di Basilio in questi rituali è ben attestata nelle fonti. Restano dubbi su quali parti della Divina Liturgia di Basilio Magno siano state composte o riviste da lui e quali si ispirano alle sue opere.
Le attuali liturgie delle Chiese cristiane che portano il nome di Basilio non sono interamente frutto del suo lavoro, nella forma attuale, ma conservano comunque un richiamo all'attività di Basilio, che ne formulò le iniziali formule liturgiche e il canto degli inni. Gli studiosi di patristica riconoscono che l'attuale liturgia di Basilio «porta inconfondibile la traccia della sua penna, della sua mente e del suo cuore»[5].
L'anafora della Divina Liturgia di Basilio Magno bizantina è più lunga di quella della più comune Divina liturgia di Giovanni Crisostomo: una chiara differenza si trova per esempio nella preghiera silenziosa del sacerdote e nell'uso dell'inno della Theotókos con Tutta la creazione invece della Axion Estin di Giovanni Crisostomo. La liturgia di Crisostomo rimpiazzò quella di Basilio nella messa giornaliera del rito bizantino della Chiesa Ortodossa. La liturgia di Basilio si usa ancora nelle domeniche di Quaresima, nella liturgia del Giovedì e Sabato Santo, nelle domeniche di Avvento e il giorno della sua festa, il 1º gennaio per le chiese d'oriente.
Influenza sul monachesimo
Con il suo esempio e i suoi insegnamenti Basilio esercitò una notevole influenza nella vita monastica del tempo, moderando l'austerità che fino ad allora aveva caratterizzato la vita monastica[6]. Fornì anche un grande contributo nel coordinare le attività di lavoro e quelle di preghiera per assicurarne un più equilibrato ritmo nella giornata del monaco[7].
Basilio è tra le più influenti figure che hanno dato sviluppo al monachesimo nella cristianità. Non solo è riconosciuto come il padre del monachesimo orientale; ma gli storici gli attribuiscono anche una grande importanza per lo sviluppo di quello occidentale, in particolare per l'influsso che ebbe su San Benedetto[8].
Benedetto stesso ne riconosce l'importanza quando nella sua "Regola" chiede ai monaci di leggere oltre che la Bibbia anche i Padri della Chiesa e la vita e la «Regola del nostro Santo Padre, Basilio»[9].
A riprova di questa influenza restano i molti ordini religiosi della Chiesa orientale che si rifanno ancora alla sua regola o che portano il suo nome, nell'ambito della chiesa latina si annovera un istituto religioso fondato nel XVIII secolo in Francia, i Preti di San Basilio.
I cattolici e gli anglicani celebrano la sua memoria liturgica il 2 gennaio, mentre la Chiesa ortodossa il 1º gennaio. Prima del Concilio Vaticano II la sua festa era celebrata il 14 giugno, giorno in cui venne ordinato vescovo e che è ancora rispettato nella Messa tridentina. In molti luoghi si continua a festeggiare in tale data, essendo il 2 gennaio troppo vicino alle giornate festive post-natalizie e per la sempre probabile sua coincidenza con altre feste liturgiche proprie del Tempo (per esempio quella del Santissimo Nome di Gesù).
Patronati
San Basilio è patrono della Cappadocia, dei monaci basiliani, dei responsabili degli ospedali, dei riformatori.
Inoltre san Basilio è patrono di numerose località italiane, tra le quali i seguenti comuni:
^E. Sgreccia (a cura di), Storia della medicina e storia dell'etica medica verso il terzo millennio, Rubbettino, Soveria Mannelli 2000, pp. 165-212 (p. 173).
^Jean Prieur, Gli animali hanno un'anima, Edizioni Mediterranee, Roma 2006, p. 188. ISBN 88-272-0828-3.
^La preghiera è così riportata in Famiglia Cristiana del 14 ottobre 2007, nell'articolo Diversamente giovani di Franca Zambonini, p. 174. Si veda, inoltre, un'altra simile preghiera della tradizione basiliana: «Signore e salvatore del mondo, noi ti preghiamo anche per gli animali, che umilmente portano con noi il peso e il calore del giorno e offrono le loro semplici vite, aiutandoci a vivere bene. Noi ti preghiamo anche per le creature selvagge, che tu hai creato sapienti, forti, belle. Ti preghiamo per tutte le creature, anche quelle che non sono intelligenti, perché esse hanno una loro missione, sebbene noi siamo incapaci di riconoscerla. E supplichiamo la tua grande tenerezza, perché tu hai promesso di salvare insieme l'uomo e gli animali (cfr. Salmi, 36, 7) e hai concesso a tutti il tuo amore infinito». (cit. in Aa.vv., Animalia, BUR, Milano 2012, p. 74).
^Silvas (2002), pp. 247-259, in Vigiliae Christianae.
(LA) San Basilio, [Opere], Lugduni, apud Sebastianum Gryphium, 1540.
Traduzioni italiane
Il battesimo, a cura di Umberto Neri, Brescia, Paideia, 1976, ISBN978-88-394-0347-6.
Opere ascetiche, traduzione di Maria Benedetta Artioli, A cura di Umberto Neri, Collana Classici delle Religioni, Torino, UTET, 1980, ISBN978-88-02-03508-6.
Epistolario. Le Lettere vol.I, a cura di M. Forlin Patrucco, Torino, SEI, 1983, ISBN978-88-05-03731-5.
Discorsi ai giovani, a cura di Marco Naldini, L. Bruni, EDB, 1984.
Testi cristologici, a cura di G. Mazzanti, Roma, Borla, 1993, ISBN978-88-263-0800-5.
Le Regole, a cura di L. Cremaschi, Qiqajon, 1993.
Lo Spirito Santo, a cura di G. Azzali Bernardeschi, Roma, Città Nuova, 1993.
I martiri. Panegirici per Giulitta, Gordio, 40 soldati di Sebaste, Mamante, a cura di M. Girardi, Roma, Città Nuova, 1999, ISBN978-88-311-3147-6.
L'Esamerone, traduzione di Jacopo Bernardi (1844), PiZeta, 2004, ISBN978-88-87625-30-1.
Apologia. Contro Eunomio, A cura di A. Negro e D. Ciarlo, Roma, Città Nuova, 2007, ISBN978-88-311-8192-1.
La cura del povero e l'onore della ricchezza. Testi dalle Regole e dalle Omelie, a cura di L.F. Pizzolato, Paoline Editoriale, 2013, ISBN978-88-315-4331-6.
Omelie, a cura di G. Sgargi, Collana Scritti monastici, 2017, ISBN978-88-85931-96-1.
(EN) George Bebis, Introduction to the Liturgical Theology of St Basil the Great, Greek Orthodox Theological Review 42 (3-4), 1997, pp. 273–285.
Claudio Moreschini, Introduzione a Basilio il Grande, Brescia, Morcelliana, 2005.
Claudio Moreschini, I padri cappadoci: storia, letteratura, teologia, Roma, Città Nuova, 2008.
(EN) Margaret Gertrude Murphy, St. Basil and Monasticism: Catholic University of America Series on Patristic Studies Vol. XXV, New York, AMS Press, 1930, ISBN 0-404-04543-X
(EN) Anthony Meredith, The Cappadocians. Crestwood (NY), St. Vladimir's Seminar Press, 1995, ISBN 0-88141-112-4
Giorgio Mazzanti, Basilio Di Cesarea - Omelie Sui Salmi e Altre Omelie Esegetiche: Introduzione, Commento e RevisioneFrankfurt am Main Peter Lang GmbH; Nuova edizione (4 gennaio 2018), ISBN 3631738269