Misterbianco (Mustariancu in siciliano[4]) è un comune italiano di 48 685 abitanti[1] della città metropolitana di Catania in Sicilia.
Anticamente l'abitato si sviluppava su di un rilievo alle pendici dell'Etna con terre fertili e attraversato dal fiume Amenano. Il nome attuale si ritiene derivi da Monasterium Album, un Monastero che sorgeva in contrada Campanarazzu, i cui monaci, probabilmente domenicani, indossavano un saio bianco. Il monastero venne distrutto, assieme all'antico borgo, dall'eruzione dell'Etna del 1669. La ricostruzione nel nuovo sito di contrada Milicia avvenne grazie all'autorizzazione a erigere il nuovo comune che gli abitanti chiesero subito al Tribunale del Regio Patrimonio, autorizzazione che si concluse con l'acquisto del nuovo territorio il 24 novembre 1670; il nuovo sito fu pagato al prezzo di 501 onze, 12 tarì e 10 grana; il territorio apparteneva in precedenza al Convento delle Moniali di San Giuliano di Catania. La ricostruzione fu condotta in maniera per quanto possibile fedele alla precedente struttura cittadina.
Fu riedificata la piazza dei Quattro Canti, le chiese, i quattro palazzi signorili - Santonocito, Scuderi, Anfuso e Santagati - e buona parte dei monumenti, ivi compresa la stele con la croce, trasportata dall'antico comune e che fu installata sul poggio da cui ha preso il nome l'attuale Poggio Croce.
Casale di Catania fino al 1642, divenne "Terra indipendente" a seguito dell'acquisto da parte di Gian Andrea Massa, di nobile famiglia genovese, che lo cedette dopo qualche giorno alla famiglia Trigona, allora baroni di San Cono e Dragofosso, che nel 1685 ottennero il titolo di Duchi di Misterbianco.
A Misterbianco vi sono alcune aree archeologiche con reperti del Neolitico, insediamenti greco - romani e bizantini (nella contrada Erbe Bianche) e i resti di un Acquedotto d'età romana. Nell'area dell'antico sito vi sono i resti dell'antica Chiesa Madre, dedicata a Santa Maria de Monasterio Albo, citata in alcuni documenti trecenteschi, e in alcuni cinquecenteschi sotto il titolo di Santa Maria delle Grazie. Dell'originaria costruzione, distrutta dall'eruzione del 1669, restava fino ai primi anni del 2000 solo parte dell'antico campanile. In seguito a degli scavi archeologici è stata riportata alla luce l'intera navata, il pavimento originale, l'abside, gli altari laterali e gli ambienti circostanti.
Fino alla metà degli anni cinquanta Misterbianco era solo un grosso centro agricolo alle porte di Catania. Negli anni sessanta iniziarono a svilupparsi, nell'area a nord ovest, insediamenti industriali per lo più connessi al settore produttivo edile. La popolazione al censimento del 1971 risultava essere di 18.836 abitanti. A partire dagli anni settanta, in conseguenza dello sviluppo caotico ed irrefrenabile delle costruzioni nelle zone dove ora sorgono le frazioni di Lineri, Poggio Lupo, Serra, Belsito e Montepalma si è verificato un vertiginoso aumento della popolazione, confluitavi dall'hinterland Etneo più povero e dai quartieri più disagiati della città di Catania.
Contemporaneamente si sviluppava a macchia d'olio l'area commerciale/industriale arricchendosi di anno in anno di nuove aziende sempre più importanti, soprattutto nel settore della grande distribuzione, e in quelli ad alto contenuto tecnologico come nel caso dell'Alenia. Il censimento del 1991 registrava già un numero di abitanti di 40.785 unità, dei quali la metà residenti nelle varie frazioni. Il fenomeno, pur in scala più ridotta, prosegue e ciò a causa del sempre più alto costo delle unità immobiliari nel centro di Catania, che spinge molti a cercare alloggio nei comuni circostanti, come Misterbianco.
Lo stemma e il gonfalone del comune di Misterbianco sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica Italiana del 19 dicembre 1969[5].
«D'argento, all'aquila al naturale dal volo spiegato, caricata in petto di uno scudetto d'azzurro, alla banda d'oro, recante nel modulo superiore una cometa d'argento e nel modulo inferiore un vulcano vampante. Ornamenti esteriori da Comune.»
(D.P.R. 19 dicembre 1969)
L'aquila, emblema dell'antico Regno di Sicilia, porta in petto uno scudetto in cui sono rappresentati una cometa ascendente d'argento, simbolo di buon auspicio, e il vulcano Etna.
Il 26 maggio 2023 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito a Misterbianco il titolo di città.[6]
Abitanti censiti[8]
Misterbianco è attraversato dalla strada statale 121 Catanese, che partendo da Catania, porta a Paternò, Adrano, Regalbuto, Agira, Enna e fino a Palermo. È collegato a San Giovanni Galermo per mezzo della strada provinciale n. 12, che lo attraversa interamente collegandolo alla strada statale 192 della Valle del Dittaino.
È collegato, per mezzo della Tangenziale di Catania, all'A18, e alla strada statale 114 Orientale Sicula per Siracusa.
A Misterbianco è attivo un servizio di trasporto urbano con minibus, che collegano il centro alla zona Commerciale e alle varie frazioni. Inoltre sono attivi servizi urbani e suburbani con autobus della Ferrovia Circumetnea e dell'A.S.T., che lo collegano a Catania e all'hinterland.
Il territorio comunale è attraversato dalla Ferrovia Circumetnea (F.C.E.), ed è servito da una stazione ferroviaria (posta in periferia, in piazza Orazio Costorella), e da una fermata, in corrispondenza della frazione di Montepalma-Lineri, posta tra due strade: via Alcide De Gasperi (lato Lineri), e via Ferrara (lato Montepalma). È quindi ben collegato con Catania e con i comuni del circondario etneo, tra cui Paternò, Adrano, Bronte, Randazzo.
Il tracciato ferroviario è in corso di sostituzione con quello della metropolitana di Catania, il cui percorso (già appaltato), sarà sotterraneo e avrà tre stazioni nel territorio comunale, una in corrispondenza dell'area commerciale, una al centro, e una ulteriore alla periferia nord.
Le stazioni Fontana e Monte Po, sostituiranno quella ferroviaria di Lineri.
Tra Misterbianco e Catania è presente un'importante zona commerciale e industriale nella quale sono sorte alcune imprese di grande distribuzione di livello europeo. Molte imprese all'ingrosso e al dettaglio, operanti nei settori dell'abbigliamento e dell'arredamento, dell'informatica e delle forniture da ufficio, del bricolage e della refrigerazione sono sorte negli ultimi decenni del XX secolo. Negli ultimi decenni, tuttavia, molte imprese hanno cessato la propria attività e al loro posto sono sorte decine e decine di imprese all'ingrosso e al dettaglio di proprietà cinese.
Un'estesa area, tra la periferia est, l'attuale zona commerciale e la frazione di Monte Palma, ospitava fino a qualche decennio fa una delle più grandi imprese del settore costruzioni, l'impresa Costanzo, travolta dagli scandali del periodo di Tangentopoli[9]. In essa si producevano prefabbricati pesanti in calcestruzzo per uso autostradale, ferroviario e civile, nonché interi edifici industriali, commerciali e per uso civile; l'impresa ebbe anche l'appalto di due lotti dell'allora costruendo Tunnel della Manica e occupava diverse migliaia di persone nei suoi vari settori di attività, oggi è del tutto abbandonata.
In una parte delle aree della cessata impresa Costanzo è sorta Sicilia Fiera una grande fiera espositiva permanente che si estende su una superficie complessiva di 350.000 mq, con ingressi dal Corso Carlo Marx e dalla frazione di Montepalma [10].
Nella prima metà del Settecento il sacerdote Domenico Bruno iniziò a ricostruire la chiesetta restaurando i frammenti di intonaco sopravvissuti e diede inizio al culto alla Madonna degli Ammalati la cui festa, di quattro giorni, si conclude il secondo lunedì di settembre; questa inizia con una processione che accompagna una campana dalla chiesa di S. Nicolò nel centro cittadino, fino alla chiesa del cosiddetto Chianu 'e malati; vengono celebrate varie messe, si esegue la tradizionale "Cantata" nei pressi del "Piano" ove i membri della commissione per i festeggiamenti, con un sacco in mano, aspettano 'o passu (al passaggio) i fedeli per la raccolta delle offerte. Durante le giornate si svolgono aste sacre. Il lunedì mattina la campana viene riportata in paese. La sera viene portata in processione insieme alla riproduzione del quadro della Madonna degli Ammalati; a fine processione vengono accesi dal Poggio croce i fuochi pirotecnici fino a notte fonda.
L'antico sito di Campanarazzu è raggiungibile lungo la strada che collega la frazione alla strada provinciale 12/1 Misterbianco-San Giovanni di Galermo.
Lineri è sorta intorno agli anni sessanta attorno al casello numero 7 della Ferrovia Circumetnea (divenuto in seguito fermata Lineri) e conta buona parte della popolazione. Le abitazioni sono sorte nel dopoguerra in conseguenza di una lottizzazione delle vaste aree sciarose e di un'intensa costruzione abusiva in assenza di un Piano regolatore generale comunale.
Qui sotto sono illustrati i dati riguardanti i vari sindaci che si sono susseguiti dal 1946 a oggi[13].
Il comune di Misterbianco fa parte della regione agraria n. 8 (Piana di Catania)[15].
Ha sede nel comune la società di calcio A.S.D. Misterbianco calcio che ha disputato campionati dilettantistici regionali.
url
Altri progetti
Lokasi Pengunjung: 3.138.178.191