La Maremma Grossetana è un territorio abitato fin dalla Preistoria e presenta caratteri storici per ogni epoca. A livello geografico corrisponde alla precedente Maremma Senese: tra il Trecento e il Quattrocento, infatti, gran parte dei centri fino ad allora controllati dagli Aldobrandeschi entrarono a far parte della Repubblica di Siena. Proprio durante questa fase storica, l'area pianeggiante e pedecollinare costiera della Maremma dantesca che rientrava nei domini senesi, fu chiamata Maremma Senese, per distinguerla dalla Maremma Pisana - parte della quale costituisce oggi la Maremma Livornese - situata più a nord. Nei secoli seguenti fu istituita la Provincia senese inferiore, che comprendeva anche l'attuale territorio della Maremma grossetana nell'ambito del Granducato di Toscana.
Durante il Settecento, i Lorena istituirono il Compartimento Grossetano (che fino ad allora costituiva la Provincia senese inferiore), rendendolo amministrativamente autonomo dal Compartimento Senese che, nel frattempo, andava a sostituire la Provincia senese superiore.
L'istituzione del Compartimento Grossetano costituiva gli albori per la futura nascita dell'attuale provincia di Grosseto; nel frattempo, la denominazione di Maremma Senese andava gradualmente lasciando il posto all'attuale Maremma Grossetana.
Geografia
Per quanto riguarda i limiti geografici dell'area, a nord-ovest il territorio si inoltra nella parte meridionale della provincia di Livorno, proseguendo senza soluzioni di continuità nella Maremma Piombinese; lungo il bordo orientale la Maremma Grossetana spazia a nord fino alle Colline Metallifere, nella parte centrale risale la Valle dell'Ombrone fino al sistema orografico del Monte Amiata, mentre nella parte meridionale raggiunge le prime propaggini delle Colline dell'Albegna e del Fiora; infine a sud-est il territorio è separato dalla Maremma laziale dall'ultimo tratto del torrente Chiarone.
Territorio
Il territorio della Maremma Grossetana può essere suddiviso in tre parti.
A nord la piana del fiume Pecora si estende attorno al golfo di Follonica e comprende gran parte del territorio comunale di Follonica, la fascia costiera e pianeggiante del comune di Scarlino e le aree di pianura dei comuni di Massa Marittima e Gavorrano; nella parte centrale si apre la piana dell'Ombrone che occupa i territori comunali di Castiglione della Pescaia, Grosseto, il tratto costiero e sublitoraneo del comune di Magliano in Toscana; a sud la Maremma Grossetana è occupata dalla piana del fiume Albegna che interessa la parte pianeggiante occidentale del comune di Manciano e i territori comunali di Orbetello e Monte Argentario e, nell'estremità meridionale, dalla parte settentrionale della piana del Fiora che si estende nella parte pianeggiante del comune di Capalbio e si inoltra in gran parte nel territorio laziale.
Un caso a parte risulta essere invece il promontorio dell'Argentario che, originariamente era un'isola, e in tempi piuttosto recenti si è unito alla terraferma a seguito della formazione di due cordoni sabbiosi, il tombolo della Giannella a nord e il tombolo della Feniglia a sud; lo specchio di mare ivi compreso si è conseguentemente trasformato nell'attuale laguna di Orbetello.
All'estremità meridionale del territorio, nel comune di Capalbio, si estende il lago di Burano, bacino lacustre costiero che ha mantenuto intatte le originarie caratteristiche dell'ecosistema.
Laghi e lagune
Anteriormente alle bonifiche lorenesi che dalla seconda metà del XVIII secolo si sono prolungate nell'arco di circa 80 anni, la costa in particolare era caratterizzata da vasti e numerosi acquitrini che rendevano la zona insalubre e pericolosa. Tra i vari specchi d'acqua che si erano formati esistevano:
il chiaro ed il padule di Scarlino che si estendevano a sud di Follonica dalla costa fino quasi all'attuale linea ferroviaria
nell'interno nella campagna a nord-est di Massa Marittima si erano formati i paduli del Pozzaiole e della Ghirlanda e quelle delle Venelle e della Ronna tra la città ed il lago dell'Accesa
Il clima della Maremma Grossetana è tipicamente mediterraneo, con estati caratterizzate da un caldo moderato mitigato dalle brezze marine di maestrale e ponente ed inverni non particolarmente freddi con rari episodi di gelate notturne e mattutine.
Le precipitazioni medie annue variano dai 419 mm del Monte Argentario ai 734 mm che si registrano presso la Fattoria Acquisti; negli altri casi si attestano mediamente tra i 550 e i 650 mm. Tutte le località fanno registrare un minimo estivo ed un picco autunnale più o meno accentuato.
L'eliofania risulta molto elevata, con una media annua superiore alle 7 ore giornaliere lungo la fascia costiera, nel tratto compreso tra le foci dell'Ombrone e del Chiarone: il valore è prossimo ai massimi assoluti dell'intero territorio nazionale italiano[2][3].
L'insieme delle singole caratteristiche sotto elencate fanno sì che la Maremma grossetana sia una delle aree del Sughero, regioni del bacino del Mediterraneo dal particolare microclima in cui sono diffuse le sugherete.
Tuttavia, è da segnalare che, secondo alcuni studi, parte del territorio risulta a rischio desertificazione[4].
Oltre ai dati delle stazioni meteorologiche ufficiali di Grosseto Aeroporto e Monte Argentario, e a quelli di Grosseto Centro e Alberese relativi alle medie calcolate nel trentennio 1961-1990, vanno segnalati i dati climatici medi relativi al trentennio 1951-1980, forniti da altre stazioni facenti capo al servizio idrologico[5]. Di seguito, è riportata una tabella riepilogativa relativa alle medie climatiche delle varie località.
Il litorale della Maremma grossetana presenta ampie falcature basse e sabbiose con tratti di vegetazione dunale e retrodunale che precedono la tipica pineta che introduce alla macchia mediterranea alta.
Presso i promontori che interrompono i lunghi arenili sabbiosi si ritrova un tipo di costa più alta e frastagliata con prevalenza di scogli ed alcune piccole e suggestive calette sabbiose; la vegetazione risulta di macchia mediterranea bassa e gariga.
^Pinna M. (1985). L'eliofania in Italia. Mem. Soc. Geogr. It., 39 pag. 23-58
^Lavagnini A., Martorelli S., Coretti C. (1987). Radiazione solare in Italia. Mappe mensili della radiazione globale giornaliera. Roma, CNR, Ist. Fis. Atm.
^ www.lamma-cres.rete.toscana.it, Bollettino siccità nel comune di Grosseto, su lamma-cres.rete.toscana.it. URL consultato il 14-06-2008 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2009).
^Folco Giusti (a cura di). La storia naturale della Toscana meridionale. Milano, Amilcare Pizzi Editore, 1993. Tabelle di pag. 147-148
Folco Giusti (a cura di). La storia naturale della Toscana meridionale. Milano, Amilcare Pizzi Editore, 1993.
Aldo Mazzolai. Guida della Maremma. Percorsi tra arte e natura. Firenze, Le Lettere, 1997.
Giuseppe Guerrini (a cura di). Torri e Castelli della provincia di Grosseto (Amministrazione Provinciale di Grosseto). Siena, Nuova Immagine Editrice, 1999.
Valentino Baldacci (a cura di). I luoghi della fede. Itinerari nella Toscana del Giubileo (Regione Toscana). Firenze, 2000.
Marcella Parisi (a cura di). Grosseto dentro e fuori porta. L'emozione e il pensiero (Associazione Archeologica Maremmana). Siena, C&P Adver Effigi, 2001.
Carlo Citter. Guida agli edifici sacri della Maremma. Siena, Nuova Immagine Editrice, 2002.