Generale è una canzone scritta da Francesco De Gregori e pubblicata nell’aprile del 1978, durante sessioni di registrazione dell'album De Gregori. Il brano è una sorta di ballata, che viene introdotta dal riff di pianoforte suonato da Alberto Visentin. Il singolo Generale/Natale[1] tratto dall'album raggiungendo il quarto posto dell’hit parade del 1978[2] e la quinta posizione dei dischi più venduti dello stesso anno[3].
Storia e significato
«Perché questo è Generale, di là del suo lampante antimilitarismo: una gran canzone di pace. E gran canzone è già nella fusione inscindibile di musica e testo, con quell'incalzare battuto che non lascia un attimo di respiro, con quell'accavallarsi d'immagini che sfumano una nell'altra, con il riff, il solito riff trascinante in cui è come se scoppiasse, parlasse, si facesse sentire tutta la gioia di chi torna a casa, alla vita vera, dopo mesi di finta guerra»
«Generale è la fine di una guerra. Ha il ritmo lento di un fiume che sta per arrivare alla foce, di un'acqua che sta per placarsi, ho penato tanto, in studio, sulla velocità da dare al pezzo, e forse, come mi capita spesso, non ho raggiunto del tutto quello che desideravo… cercavo qualcosa che fosse un po' l’estenuazione di una marcia guerresca, il suo dissolvimento in una melodia domestica. La canzone è la storia di un ritorno alla normalità e in quel momento il paese che mi stava intorno, l’Italia, sembrava averne veramente bisogno. E anch’io, tutto sommato…»
Generale è la canzone del ritorno di De Gregori, dopo un anno in cui aveva deciso di lasciare la musica, di aprirsi una libreria, di crearsi una nuova vita. Il ritorno a casa di un soldato da una guerra.
Con Generale De Gregori esce dalla lunga notte del dopo-Palalido, del 2 aprile 1976, dove era stato vittima di una violenta contestazione, una sorta di processo pubblico, da un gruppo di autonomi della sinistra extraparlamentare traumatizzante per il giovane cantautore, che interruppe il tour e si ritirò dalle scene. Quello era stato uno snodo fondamentale del suo percorso.
Enrico Deregibus si chiede: «Generale parla del ritorno da una guerra, sì, ma che può anche essere un ritorno umano, quotidiano, artistico, sociale. Discografico?»[6] e qualche anno più tardi confermò con convinzione [7].
La versione live di Vasco Rossi
Nel 1995 Vasco Rossi partecipa a un evento con un doppio concerto Rock sotto l'assedio,[8] contro la guerra in Jugoslavia[9] a cui partecipano più di 100 000 spettatori. Sul palco si esibiscono gruppi musicali di etnie diverse, alcuni giunti clandestinamente dalle zone di guerra, aiutati da collaboratori come il fotoreporter Massimo Sciacca e l'organizzatore Enrico Rovelli. In questa Rossi interpreta per la prima volta Generale nel proprio stile rock. Rossi aveva promosso la serata come occasione di riflessione contro la violenza della guerra, ma diversi giornalisti avevano polemizzato con lui per non avere devoluto l'incasso alla causa jugoslava.[10] Il rocker aveva risposto che Rock sotto l'assedio si era fatta in solidarietà con i gruppi rock di Sarajevo e che la beneficenza si fa invece con il libretto di assegni, e senza pubblicità.[11] In seguito, con Maurizio Lolli e Mirco Bezzi realizzò un sito Internet dedicato a raccogliere le testimonianze di reporter dalle zone di guerra e le biografie dei gruppi musicali che si erano esibiti.
La versione live di Anastasio
Sulle note di De Gregori Anastasio, nel 2018 a X Factor 12, la reinterpreta in chiave rap con un suo testo. Il rapper racconta una storia meno legata all'esperienza autobiografica e il rifiuto della guerra lo esprime con la diserzione. Il cantante inoltre affronta la tematica del trauma post bellico che fa dormire male e sognare peggio.[12]