Soul bianco (in ingleseblue-eyed soul) è un termine generico usato per indicare la musica soul interpretata dai bianchi[1]. D'altra parte non si tratta di uno stile specifico di musica, dato che questo termine è stato utilizzato, a partire dagli anni sessanta, per riferirsi a differenti artisti e gruppi musicali, quali:
Tuttavia il soul bianco, come veniva chiamato negli anni sessanta e nei primi anni settanta, alludeva ai cantanti di etnia bianca il cui stile veniva fortemente influenzato dal R&B dell'epoca. All'inizio si riferiva ad artisti come Eric Burdon, Dusty Springfield e Van Morrison, per evolvere in seguito verso The Box Tops, David Bowie e Joe Cocker. In alcuni casi, tra cui si distinsero The Flaming Ember e The Rascals, alla radio venivano presentati come artisti di colore (molte volte di proposito, per non perdere gli ascolti della comunità nera, che rifiutava spesso questo genere di artisti)[senza fonte].
È a George Woods, noto presentatore radiofonico della importante stazione radio WDAS di Philadelphia specializzata nel genere, che viene attribuita la coniazione del termine blue-eyed soul[2], con cui descriveva la musica del duo bianco Righteous Brothers[3], assai apprezzata nel palinsesto delle radio rhythm and blues e che, da queste stazioni radio, aprì la strada ad altri cantanti bianchi dotati di una analoga vena soul[4]. Quando, nel 1999, cominciò a girare in radio la voce di Anastacia, le venne attribuita l'immagine di una grassa donna nera[5]. Quando uscì il videoclip della sua hit I'm Outta Love, il mondo rimase esterrefatto, in quanto "avevano davanti ai loro occhi una piccola donna bianca e bionda"[6]. In misura minore, questo termine si può applicare ad altri generi musicali derivati dal vero soul (come il dirty pop, l'urban soul o l'hip hop soul) così come ad artisti che si rifanno al soul e le cui composizioni hanno molto in comune con questo genere, come Justin Timberlake, Kelly Clarkson, JoJo ed altri.