Garibaldi (pirofregata)

Garibaldi
ex Borbone
poi Saati
La Garibaldi nel golfo di Napoli
Descrizione generale
Tipopirofregata di I rango ad elica (1860-1878)
pirocorvetta ad elica (1878-1893)
nave ospedale (1893-1899)
Classeunità singola
ProprietàReal Marina del Regno delle Due Sicilie
Marina del Regno di Sardegna
Regia Marina
CostruttoriRegio Arsenale, Castellammare di Stabia
Impostazione1º agosto 1857
Varo18 gennaio 1860
Entrata in servizio10 luglio 1860 (Marina borbonica)
7 settembre 1860 (Marina sarda)
17 marzo 1861 (Regia Marina)
Radiazione6 dicembre 1894
Destino finaletrasformata in nave ospedale come Saati, demolita nel 1899
Caratteristiche generali
Dislocamentocarico normale 3680 t
pieno carico 3980
Lunghezza(tra le parallele) 65,9
(fuori tutto) 68,2 m
Larghezza15,2 m
Pescaggioda 6,6 a 7,1 m
Propulsione4 caldaie tubolari
1 motrice alternativa a vapore a cilindri orizzontali Maudslay & Field
potenza 1041 hp
1 elica
armamento velico a nave (2725 m2 di velatura)
Velocità10-11 nodi
Autonomia1800 miglia nautiche a 7 nodi
Equipaggio23 ufficiali, 635 tra sottufficiali e marinai
Armamento
Armamento(alla costruzione)
  • 1 cannone liscio da 116 libbre
  • 12 cannoni-obici da 200 mm
  • 42 cannoni da 30 libbre
  • 4 cannoni da sbarco da 12 libbre
Note
MottoObbedisco
dati presi principalmente da Marina Militare e Agenziabozzo
voci di navi e imbarcazioni a vela presenti su Wikipedia

La Garibaldi (già Borbone) è stata una pirofregata di I rango ad elica (successivamente pirocorvetta) della Regia Marina, già della Real Marina del Regno delle Due Sicilie. Negli ultimi anni di servizio è stata utilizzata anche come nave ospedale, con il nome di Saati.

Nome

La nave fu la prima unità della Marina italiana a portare il nome dell'eroe dei due mondi. Successivamente tale nome venne assegnato a diverse altre importanti unità della Regia Marina prima e della Marina Militare poi:

Tutte queste navi hanno avuto come stemma il volto di Garibaldi ed il motto "Obbedisco".

Caratteristiche e costruzione

Impostata nei cantieri di Castellammare di Stabia il 1º agosto 1857 e varata il 18 gennaio 1860, con il nome di Borbone ed alla presenza dei sovrani del Regno delle Due Sicilie e di diverse navi straniere, per conto della Real Marina del Regno delle Due Sicilie come unità similare delle pirofregate Gaeta e Farnese, la nave fu l'unica delle tre unità ad essere effettivamente completata per la Marina borbonica[2][3]. Autore del progetto era l'ingegner Giuseppe De Luca, vicedirettore del cantiere di Castellammare[2].

Lo scafo era in legno di quercia di Calabria, con la carena ricoperta di rame, rinforzi diagonali ed un ponte di batteria coperta[2][3]. Dotata di tre alberi a vele quadre (armamento velico a nave) e costata 2.263.000 lire, la pirofregata era munita di un notevole armamento, composto da 59 bocche da fuoco[3] (altre fonti indicano invece 50 cannoni: otto a canna rigata da 160 libbre, 12 a canna liscia da 72 libbre, 26 da 68 libbre lisci, 4 lisci da sbarco, da 80 libbre)[2]. Onde poter, se del caso, navigare a vela con maggiore facilità, la nave aveva, come molte pirofregate dell'epoca, elica sollevabile e fumaiolo abbattibile[2]. Tra le migliori pirofregate italiane al momento del completamento, la nave era però irrimediabilmente destinata ad essere presto superata dall'introduzione della corazza, di cui era sprovvista[2][3].

Storia operativa

Completata il 10 luglio 1860, nel pieno della spedizione garibaldina che avrebbe causato la fine del Regno delle Due Sicilie, la Borbone prese parte ad una sola azione significativa nel corso del suo breve servizio operativo sotto bandiera borbonica.

Il 12 agosto 1860 la nave, al comando del capitano di vascello Carlo Flores, avvistò la pirofregata Tukery, ex borbonica Veloce passata con i garibaldini, ormeggiata a Canzirri (stretto di Messina): il comandante Flores decise di speronare la nave a tutta velocità, ma non poté attuare i suoi propositi a causa dell'opposizione degli altri ufficiali[4].

Il 22-23 agosto 1860, mentre era in crociera tra Messina e Punta Faro, la Borbone bombardò con le proprie artiglierie le posizioni garibaldine di quest'ultima località e di Capo Peloro[3]. Nello scontro tra le artiglierie della Borbone e quelle costiere, armate con cannoni prelevati dalla Tukery[5], la nave del Regno delle Due Sicilie ricevette un colpo sotto la linea di galleggiamento, dovendo ripiegare verso Siracusa per via della falla apertasi nella carena[2].

Dopo le riparazioni, il 4 settembre la pirofregata si congiunse con il resto della squadra del Regno delle Due Sicilie al largo di Salerno[2]. Insieme alla quasi totalità della flotta borbonica, il 6 settembre 1860 la Borbone non seguì il Francesco II delle Due Sicilie nella sua fuga a Gaeta e pertanto il giorno seguente, rientrata a Napoli, ammainò la bandiera borbonica e passò dalla parte della Marina sarda, nei cui ruoli venne iscritta con il nome di Garibaldi[2][3]. Come comandante della nave fu designato il capitano di vascello Carlo Alfonso Barone.

Il 2 gennaio 1861 la Garibaldi, partita da Napoli al comando del capitano di vascello Edoardo D'Amico ed insieme al grosso della flotta sardo-piemontese (comprensiva anche di numerose navi ex borboniche), giunse nelle acque di Gaeta, al cui assedio prese quindi parte[3][6]. Il 2 gennaio la nave si mise alla fonda tra Mola di Gaeta e Castellone, poi, il 22 gennaio, partecipò alla prima ed intensa azione di bombardamento, cannoneggiando le batterie di Ponente e di Punta Stendardo (detta anche Santa Maria)[2][3][6] insieme alle cannoniere Confienza, Veloce e Vinzaglio, le prime due delle quali, per i danni subiti, ripiegarono e vennero sostituite dalla vecchia pirofregata a ruote Costituzione[7]. Nel corso dell'azione del 22 gennaio le navi italiane, salpate alle 9:30, spararono 4.000 proiettili; gran parte delle unità della flotta riportò dei danni a causa del tiro delle fortezze borboniche, mentre nel cannoneggiamento delle navi italiane era stato affondato l'avviso borbonico Etna e gravemente danneggiata la fregata Partenope[8]. La Garibaldi fu una delle tre sole navi della flotta sabauda a non riportare danni[8]. Dopo l'esplosione del deposito munizioni Sant'Antonio la Garibaldi, nella notte tra il 5 ed il 6 febbraio, bombardò la breccia che tale scoppio aveva aperto nelle mura della piazzaforte, onde allargarla[2][3][7]. La resa di Gaeta avvenne il 13 febbraio 1861, in seguito all'esplosione del deposito munizioni «Transilvania»[7]. Sedici membri dell'equipaggio della Garibaldi vennero decorati di Medaglia d'argento al valor militare per le operazioni dell'assedio di Gaeta[9], mentre al luogotenente di vascello Emmerik Acton, distintosi nell'attacco al torrione francese, ricevette la Croce di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia[2][10]. Dopo la conclusione dell'assedio la pirofregata fu anche protagonista di un primo ed infruttuoso tentativo di recupero dell'avviso Etna, affondato nel bombardamento del 22 gennaio[2].

Il 17 marzo 1861 la pirofregata venne iscritta nei ruoli della neocostituita Regia Marina[3]. L'armamento della pirofregata era ora costituito da 55 pezzi d'artiglieria: un cannone a canna liscia da 117 libbre, dieci cannoni a canna rigata da 60 libbre, ventiquattro cannoni-obici lisci da 30 libbre, due cannoni lisci dello stesso calibro, diciotto cannoni-obici lisci da 80 libbre[11].

Nel maggio 1861 la Garibaldi trasportò e sbarcò a Palermo le truppe incaricate dell'occupazione della città[3]. Tra il 1861 ed il 1867 la nave operò in Atlantico e Mediterraneo in molteplici compiti[3]: nel 1862, dopo alcune modifiche, fu assegnata alla Squadra d'Evoluzione ed inviata a pattugliare le coste siciliane[2]. Nel corso del medesimo anno, durante il tentativo di liberazione di Roma conclusosi con lo scontro dell’Aspromonte, la Garibaldi si trovò a combattere contro il condottiero da cui aveva preso il nome, sbarcando circa 1.000 uomini in Calabria[2]. Terminata la battaglia, la nave prese a bordo i garibaldini fatti prigionieri e li trasbordò sul piroscafo Italia, che rimorchiò poi da Gaeta a La Spezia[2]. Nel 1863 l'unità s'incagliò nei pressi di Brindisi, venendo soccorsa dalla pirocorvetta Archimede. Nel 1864 la nave fu a Tunisi, a protezione delle locali comunità italiane[2].

Nel 1866 l'armamento venne ridotto a sedici cannoni lisci da 200 mm ed altrettanti da 160 mm, dei quali dodici a canna liscia e quattro a canna rigata[2][11].

Nell'imminenza dello scoppio della terza guerra d'indipendenza, la Garibaldi venne aggregata alla II Squadra dell'Armata d'Operazioni incaricata delle operazioni navali in Adriatico[12]. Il mattino del 21 giugno 1866 la flotta italiana lasciò la base di Taranto e fece rotta per Ancona, dove arrivò il 25 giugno, di pomeriggio[12].

Dall'8 al 12 luglio la flotta italiana fu in crociera di guerra nell'Adriatico, senza tuttavia incontrare forze navali nemiche[12].

Nel primo pomeriggio del 16 luglio l'armata salpò da Ancona diretta a Lissa, dove di progettava di sbarcare[12]. L'attacco ebbe inizio nella mattina del 18 luglio, con pesanti bombardamenti diretti contro le fortificazioni dell'isola: la Garibaldi che, con a bordo soldati di rinforzo e portando la notizia che erano in arrivo ulteriori rinforzi, si era unita alle undici di quel mattino alle altre unità della II Squadra (pirofregate Maria Adelaide, Vittorio Emanuele, Duca di Genova e Gaeta, pirocorvetta San Giovanni), avrebbe dovuto bombardare le fortificazioni di Porto Manego, luogo prescelto per lo sbarco[12]. In realtà, tuttavia, solo la Maria Adelaide e la Vittorio Emanuele eseguirono alcune salve, per poi ritirarsi, decisione giustificata dal viceammiraglio Giovan Battista Albini (che l'aveva presa dopo aver convocato tutti i comandanti sulla Maria Adelaide, sua nave ammiraglia, ed averli consultati), comandante della II Squadra, con la presenza di scogli affioranti e di una batteria precedentemente non individuata[12]. Inoltre le fregate in legno, pur disponendo di portelli che consentivano una maggiore elevazione dei cannoni rispetto alle unità corazzate, si erano portate troppo sottocosta per poter efficacemente battere le batterie avversarie, la cui altitudine fu peraltro sovrastimata[12].

Nella mattina del 19 luglio, giunte di rinforzo le pirofregate Principe Umberto, Carlo Alberto e Governolo con una compagnia di fanteria, l'azione contro Lissa riprese[12]. Nella giornata del 19 luglio le navi della II Squadra (giunta ora a comprendere tutte le unità in legno dell'armata, ovvero sette pirofregate ad elica e due a ruote, oltre ad una pirocorvetta ad elica), insieme alla flottiglia cannoniere del capitano di fregata Sandri (tre unità, più un avviso, un trasporto ed una nave ospedale), dapprima bombardarono i forti esterni di Porto San Giorgio, quindi effettuarono un tentativo di sbarco con 2.000 uomini a Porto Carober[12]. Il tentativo di sbarco fallì in quanto il viceammiraglio Albini, vedendo le scialuppe con le truppe destinate allo sbarco bersagliate da un forte tiro di fucileria, ordinò di riprendere a bordo tutte le truppe[12].

All'alba del 20 luglio, ricevuto un rinforzo di 500 uomini (la forza da sbarco ammontava ora a 2.500-3.000 uomini), la II Squadra si portò nuovamente nelle acque di Porto Carober per ritentare lo sbarco, ma alle 7:50 del mattino, mentre lo sbarco era già in corso, sopraggiunse la squadra navale austroungarica agli ordini del viceammiraglio Wilhelm von Tegetthoff: ebbe così inizio la battaglia di Lissa, conclusasi con una drammatica sconfitta della flotta italiana[12]. L'ammiraglio Albini ordinò di sospendere lo sbarco e di reimbarcare in fretta le truppe, facendo rientrare le scialuppe e facendole prendere a rimorchio dalle cannoniere di Sandri: il reimbarco fu tuttavia frettoloso e non pochi equipaggiamenti vennero abbandonati e caddero quindi in mano nemica[12]. Inoltre, Albini perse tempo a recuperare le scialuppe, compito che, secondo gli ordini, avrebbe dovuto essere di competenza della sola flottiglia Sandri[13]. Nei piani di battaglia del comandante l'armata, ammiraglio Carlo Pellion di Persano, la II Squadra avrebbe dovuto seguire e supportare il gruppo delle corazzate, composto dalle squadre I e III con, in quel momento, dieci unità, ma Albini, che aveva rancori nei confronti di Persano, procedette così lentamente da restare molto distanziato, quindi non partecipò minimamente alla battaglia, lasciando le dieci corazzate di Persano a battersi da sole contro l'intera flotta austroungarica (26 unità)[12]. Se si eccettua l'iniziativa dei loro comandanti della Principe Umberto e della Governolo, che lasciarono il loro posto nella II Squadra per accorrere in aiuto delle corazzate ma vennero presto richiamati indietro[12], la II Squadra rimase del tutto inattiva per tutta la durata della battaglia, che vide la perdita, da parte italiana, delle unità corazzate Re d’Italia e Palestro[12]. Dopo un tentativo di contrattacco ordinato da Persano ma seguito da due sole unità, e pertanto subito abortito, la battaglia si concluse verso le 14, anche se la flotta italiana rimase ad incrociare sul posto sino a sera, quando Persano ordinò infine di rientrare ad Ancona[12]. Nel corso dei bombardamenti e della battaglia la Garibaldi aveva esploso in tutto 46 colpi di cannone[2].

Successivamente a Lissa l'armata venne sciolta, e tutte le navi in legno furono fatte rientrare a Taranto[12].

Il 19 settembre 1866 la Garibaldi venne mandata a sbarcare truppe a Palermo, partecipando alla repressione dell'insurrezione della città[2][3].

Disarmata nel 1867, la pirofregata fu sottoposta a grandi lavori di ricostruzione, rientrando in servizio solo il 30 ottobre 1872[3]. L'armamento subì un ulteriore ridimensionamento, riducendosi ad otto pezzi da 160 mm, quattro da sbarco da 80 mm ed altrettanti dello stesso tipo da 75 mm, tutti a canna rigata, mentre l'equipaggio, grazie anche a modifiche alle alberature ed alla velatura, fu ridotto a 386 uomini (23 ufficiali e 363 sottufficiali e marinai)[2][11]. Il costo dei lavori fu di 20.000 lire.

Un’altra immagine della Garibaldi

Il 16 novembre 1872 la Garibaldi lasciò Napoli per circumnavigare il globo, al comando del capitano di vascello Andrea Del Santo (e con a bordo tra gli altri, in qualità di guardiamarina, il Duca di Genova Tommaso di Savoia)[2].

Partecipò alla spedizione, col ruolo di naturalista, il botanico Federico Delpino.

Dopo uno scalo a Gibilterra, la nave attraversò l'Atlantico giungendo a Rio de Janeiro, da dove, doppiando il Capo di Buona Speranza, arrivò in Australia: da lì, passando presso le Figi, arrivò in Giappone (agosto 1873)[2]. Dopo due mesi di permanenza nelle acque del Giappone la pirofregata riprese il viaggio alla volta di San Francisco, da dove poi fece tappa a Callao e Valparaíso[2]. Doppiato Capo Horn, giunse a Montevideo e poi ripartì per l'Italia[2]. Dopo quasi due anni di navigazione e 55.875 miglia percorse (ben 53.193 delle quali a vela), dopo aver superando indenne violentissime tempeste, la nave rientrò in patria, a La Spezia, il 22 ottobre 1874[2][3].

Nel 1877 l'unità venne declassata a corvetta[3][11], mentre l'anno successivo venne sottoposta a lavori di sostituzione delle caldaie[2].

Nel 1879 la Garibaldi stazionò nel Levante per salvaguardare gli interessi italiani durante la guerra tra Russia e Turchia, ed il 27 maggio dello stesso anno, al comando del capitano di vascello Enrico Costantino Morin (e con a bordo, come guardiamarina, Paolo Thaon di Revel, futuro comandante della Regia Marina)[2] prese il mare per un secondo giro del mondo: attraversò gli stretti di Gibilterra e Magellano, il 29 agosto 1879 approdò a San Francisco ed in seguito, durante la guerra tra Cile e Perù, fu stazionaria per un anno e mezzo lungo le coste di tali stati, a difesa delle comunità italiane nelle due nazioni belligeranti[3]. Dopo la conclusione della guerra la pirofregata, il 29 giugno 1881, partì di nuovo alla volta di San Francisco, arrivandovi due mesi dopo e proseguendo per l'Estremo Oriente: fu a Yokohama, Hong Kong, Singapore, Batavia, Mahé, Aden, Suez e Porto Said[3]. Dopo aver imbarcato 135 profughi italiani ed austriaci da quest'ultimo porto, la Garibaldi passò per il canale di Suez nonostante il blocco imposto dagli inglesi, dando così l'esempio a diverse altre navi che la seguirono[2]. L'8 agosto 1882 il viaggio ebbe termine con l'arrivo della Garibaldi a Napoli: la nave aveva percorso 42.000 miglia nautiche, trascorrendo in mare tre anni e tre mesi[2][3].

Nel 1883 la corvetta venne sottoposta a nuovi lavori di modifica e fu poi aggregata alla Forza Navale del Mar Rosso, per la difesa di Massaua[2].

Il 19 gennaio 1885 la nave, al comando del capitano di vascello Federico Bertone di Sambuy, salpò da Napoli aggregata ad una formazione che comprendeva anche le pirofregate corazzate Principe Amedeo (nave ammiraglia) e Castelfidardo, l'incrociatore Amerigo Vespucci e gli avvisi Messaggiere e Vedetta, per trasportare e sbarcare a Massaua un reparto di 800 uomini (quattro compagnie di bersaglieri ed una di artiglieria, oltre a reparti del Genio zappatori e della sussistenza) al comando del colonnello Tancredi di Saletta: dopo un viaggio travagliato (durante il quale la Principe Amedeo si incagliò a Porto Said[14]) le navi giunsero nel porto eritreo il 4 febbraio 1885 e lo occuparono immediatamente, senza incontrare resistenza da parte dei 400 militari egiziani del presidio[2][15]. Il giorno successivo, 5 febbraio, la Garibaldi assunse le funzioni di sede del Comando Marittimo di Massaua[3]. Nel 1893 effettuò missioni di trasporto di fanteria di Marina lungo la costa eritrea, ma già veniva utilizzata anche con funzioni di nave ospedale: il 2 luglio 1885, infatti, vi venne ricoverato per febbri tifoidee il tenente colonnello Emilio Putti, comandante del presidio di Massaua, che fu trovato morto in mare nove giorni dopo: mai si seppe se si fosse gettato in acqua in preda al delirio o piuttosto si fosse suicidato[14].

La Borbone trasformata in nave ospedale con il nome di Saati

Il 6 agosto 1893 la vecchia pirofregata venne ribattezzata Saati, venendo quindi trasformata in nave ospedale: allo scopo venne eliminato l'armamento ed installata una pesante sovrastruttura a due piani sul ponte di coperta[2][3]. Nei locali interni vennero ricavate sistemazioni per 200 posti letto, ambulatori ed un laboratorio di analisi[2]. È da osservare, comunque, che la Saati stazionò sempre a Massaua ed Assab[2], assolvendo, più che a compiti di competenza di una vera e propria nave ospedale, alla funzione di policlinico galleggiante ormeggiato in una località pressoché priva di adeguate dotazioni sanitarie[16].

Sotto la direzione del medico capo di prima classe Salvatore Scrofani (che ricopriva anche la carica di responsabile sanitario del corpo di spedizione), la Saati fu molto utile per il ricovero e la cura dei numerosi soldati colti da malattie tropicali[2]. Il maggiore periodo di impegno della nave si ebbe in seguito alla disastrosa battaglia di Adua (1º marzo 1896), dopo la quale raggiunsero Massaua centinaia di feriti sopravvissuti allo scontro e bisognosi di cure[2].

Ceduta all'amministrazione della colonia eritrea il 16 febbraio 1894 e radiata dai ruoli della Regia Marina dieci mesi più tardi, la Saati continuò ad essere usata come ospedale sino al 1899, quando, ridottasi ormai in cattive condizioni, venne disarmata e smantellata[2][3].

Dal 1860 al 1889 si erano succeduti al comando della nave 20 comandanti[17].

Note

  1. ^ Nel ruolo di nave ammiraglia della Marina Militare Italiana, la Vittorio Veneto ha sostituito l'incrociatore lanciamissili Giuseppe Garibaldi, disarmato nel 1971, per poi essere sostituita dalla portaerei leggera/incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi. La particolarità è che le due unità ammiraglie erano accomunate, oltre che dallo stesso nome, anche dalla stessa matricola, 551.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai aj ak al Libero Ricercatore presenta: il naviglio borbonico varato a Castellammare (pirofregata Borbona - 1860), su liberoricercatore.it. URL consultato il 9 settembre 2011 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2013).
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v Navi da guerra | RN Giuseppe Garibaldi 1860 | Borbona | fregata | Marina Borbonica | Regia Marina Italiana
  4. ^ Castellammare di Stabia: attacco al Monarca (a cura di Gaetano Fontana), su liberoricercatore.it. URL consultato il 9 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 28 novembre 2011).
  5. ^ Comitato Storico Siciliano: Capo Peloro, i cannoni-obici mod. Millar e Paixhans armati nelle batterie garibaldine nell'estate del 1860
  6. ^ a b UNITA' NAVALI partecipanti all'Assedio ed al blocco di Gaeta dal 19 gennaio al 13 febbraio 1861
  7. ^ a b c Gaeta, Ultimo Atto!
  8. ^ a b Gaeta e l'Assedio del 1861 - Nascita della Marina Militare Italiana
  9. ^ I Decorati di Marina al Valor Militare - Assedio di Gaeta 1860 - 1861
  10. ^ Marina Militare
  11. ^ a b c d Marina Militare
  12. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q Ermanno Martino, Lissa 1866: perché? su Storia Militare n. 214-215 (luglio-agosto 2011)
  13. ^ La battaglia di Lissa[collegamento interrotto]
  14. ^ a b la colonia Eritrea
  15. ^ Copia archiviata (PDF), su marinai.it. URL consultato il 27 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2011).
  16. ^ Enrico Cernuschi, Maurizio Brescia, Erminio Bagnasco, Le navi ospedale italiane 1935-1945, p. 6
  17. ^ in ordine cronologico: capitano di vascello Napoleone Sgrugli (10 luglio-6 agosto 1860), c.v. Carlo Flores (6 agosto-7 settembre 1860), capitano di fregata Ferdinando Acton (temporaneamente dal 7 all'8 settembre 1860), c.v. Carlo Alfonso Barone (8-17 settembre 1860), c.v. Giuseppe Piola (20 settembre-24 novembre 1860), c.v Edoardo D'Amico (24 novembre 1860-1º maggio 1861), c.v. Enrico Brocchetti (1º maggio 1861-12 maggio 1862), c.v. Evaristo Del Carretto (12 maggio 1862-3 febbraio 1863), c.v. Guglielmo Acton (16 marzo-3 agosto 1863), c.v. Emilio Faà di Bruno (3 agosto 1863-23 marzo 1864), c.v. Guglielmo Acton (16 aprile-25 novembre 1864), c.v. Ruggiero Vitagliano (1º aprile-21 settembre 1866), c.f. Andrea del Santo (30 ottobre 1872-1º novembre 1874), c.v. Augusto Conti (1º giugno 1877-15 gennaio 1878), c.v. Enrico Costantino Morin (15 aprile 1879-8 agosto 1882), c.f. Secondo Guglielminetti (30 luglio-14 dicembre 1884), c.v. Federico Bertone di Sambuy (14 dicembre 1884-24 dicembre 1885), c.v. Francesco Chigi (24 dicembre 1885-13 maggio 1886), nuovamente Secondo Guglielminetti ora promosso c.v. (13 maggio 1886-?), c.v. Carlo Grillo, c.f. Napoleone Coltelletti (?-14 luglio 1889), c.f. Emanuele Giustini (14 luglio-4 ottobre 1889)

Altri progetti

Collegamenti esterni

Read other articles:

Clark Kent Merupakan Pemeran Pada Film Superman Clark Joseph Kent (nama tengah Jerome menurut beberapa versi) adalah nama yang diberikan oleh suami-istri Kent (Jonathan dan Martha Kent) kepada Superman ketika masih kecil hingga menjadi dewasa. Nama ini menjadi nama resminya sebagai orang biasa untuk menyembunyikan jati dirinya yang asli sebagai Superman. Nama sebenarnya adalah Kal-El. Ia berasal dari planet Krypton. Di Bumi, ia dibesarkan oleh keluarga Kent yang menemukannya dalam sebuah tabu...

 

 

Kampanye militer Tamar dari Georgia melawan Eldiguzidrute kampanyeTanggal1208-1210LokasiIran UtaraPihak terlibat Kerajaan Georgia EldiguzidKekuatan Zakaria II MkhargrdzeliIvane Mkhargrdzeli Muzaffar al-Din Uzbek Kampanye militer Tamar dari Georgia melawan Eldiguzid adalah balasan terhadap serangan-serangan sebelumnya terhadap kota Ani dand pembantaian penduduk Kristen di kota tersebut, yang terjadi pada 1208-1210.[1] Latar belakang Pada tahun 1199, Ratu Tamar dari Georgia merebut kota...

 

 

HN-5 HN-5 (atau Hong Ying-5 Red Tassel), adalah keluarga sistem pertahanan udara portabel perorangan (MANPAD) generasi pertama Tiongkok berbasis teknologi Soviet. Terjemahan harfiah dari Hong Ying adalah Red Tassel, tetapi HN singkatan digunakan untuk menghindari kebingungan dengan HY (Hai Ying, atau Elang Laut) seri rudal anti-kapal rudal keluarga Ulat. Seri HN-5 di tangan Tiongkok telah dihapus di lini depan dan lini pertama cadangan unit QW seri MANPAD, tetapi masih digunakan oleh satuan-s...

Wisata Hutan Pinus Tala-Talaᨓᨗᨔᨈ ᨖᨘᨈ ᨄᨗᨊᨘ ᨈᨒ–ᨈᨒ Informasi Lokasi Dusun Tala-Tala, Desa Bonto Manai, Kecamatan Tompobulu, Kabupaten Maros, Sulawesi Selatan Negara  Indonesia Pengelola Kelompok Sadar Wisata (Pokdarwis) Wisata Hutan Pinus Tala-TalaDinas Kebudayaan dan Pariwisata Kabupaten Maros (pengawas) Dibuat oleh Pokdarwis Wisata Hutan Pinus Tala-Tala Awal pembangunan Januari 2021 Penyelesaian April 2021 Pembukaan Setiap hari 24 jam Biaya Retribusi grati...

 

 

Diagram ini menunjukkan orbit satelit iregular Saturnus. Di tengah, orbit Titan, sebuah satelit yang regular, ditandai dengan warna merah sebagai perbandingan. Mundilfari (satelit) adalah satelit alami dari planet Saturnus. Saturnus memiliki 62 satelit, dengan 53 di antaranya telah dinamai dan hanya 13 di antaranya memiliki diameter lebih besar dari 50 kilometer. Referensi http://solarsystem.nasa.gov/planets/profile.cfm?Display=Sats&Object=Saturn Diarsipkan 2014-04-16 di Wayback Machine.

 

 

New York football team Hudson Valley FortFounded2015Folded2016LeagueFall Experimental Football League (2015–2016)Team historyHudson Valley Fort (2015–2016)Based inFishkill, New YorkStadiumDutchess StadiumColorsLight Blue, Black, Silver, White       OwnerFall Experimental Football LeagueHudson Valley RenegadesHead coachJohn JenkinsGeneral managerJohn JenkinsChampionships0Conference titles0Division titles0Playoff berths0 The Hudson Valley Fort was a team in the Fall Expe...

Teaching method encouraging autodidacticism Montessori redirects here. For the founder, see Maria Montessori. For other uses, see Montessori (disambiguation). Traditional Montessori educational materials on display at the exhibition Designed for children at Triennale di Milano, Milan Children working with a moveable alphabet at a Montessori school[1] The Montessori method of education is a type of educational method that involves children's natural interests and activities rather than...

 

 

Me!

2019 single by Taylor Swift featuring Brendon Urie of Panic! At the Disco For other uses, see Me. Me!Single by Taylor Swift featuring Brendon Urie of Panic! at the Discofrom the album Lover ReleasedApril 26, 2019 (2019-04-26)Studio Electric Lady (New York City) Golden Age West (Auckland) Genre Bubblegum pop synth-pop Length3:13LabelRepublicSongwriter(s) Taylor Swift Joel Little Brendon Urie Producer(s) Taylor Swift Joel Little Taylor Swift singles chronology Getaway Car (20...

 

 

Sua maestà viene da Las VegasJohn Goodman in una scena del filmTitolo originaleKing Ralph Lingua originaleinglese Paese di produzioneStati Uniti d'America Anno1991 Durata97 min Rapporto1,85:1 Generecommedia RegiaDavid S. Ward SoggettoEmlyn Williams SceneggiaturaDavid S. Ward ProduttoreJack Brodsky FotografiaKenneth MacMillan MontaggioJohn Jympson MusicheJames Newton Howard ScenografiaSimon Holland CostumiCatherine Cook Interpreti e personaggi John Goodman: Ralph Hampton Gainesworth Jones Pet...

Archaeological museum of Florence, Italy National Archaeological Museum of FlorenceMuseo archeologico nazionale di FirenzeLocationPiazza Santissima Annunziata 9 B, Florence, Tuscany, ItalyCoordinates43°46′34.46″N 11°15′44.16″E / 43.7762389°N 11.2622667°E / 43.7762389; 11.2622667TypeArchaeologyWebsiteOfficial website An Etruscan pavilion at the National Archaeological Museum The National Archaeological Museum of Florence (Italian – Museo archeologico nazio...

 

 

土库曼斯坦总统土库曼斯坦国徽土库曼斯坦总统旗現任谢尔达尔·别尔德穆哈梅多夫自2022年3月19日官邸阿什哈巴德总统府(Oguzkhan Presidential Palace)機關所在地阿什哈巴德任命者直接选举任期7年,可连选连任首任萨帕尔穆拉特·尼亚佐夫设立1991年10月27日 土库曼斯坦土库曼斯坦政府与政治 国家政府 土库曼斯坦宪法 国旗 国徽 国歌 立法機關(英语:National Council of Turkmenistan) ...

 

 

105th Virginia General Assembly ←104th 106th→Virginia State Capitol (1912)OverviewLegislative bodyVirginia General AssemblyJurisdictionVirginia, United StatesTermJanuary 8, 1908 (1908-01-08) – January 12, 1910 (1910-01-12)Senate of VirginiaMembers40 senatorsPresidentJ. Taylor Ellyson (D)President pro temporeEdward Echols (D)Party controlDemocratic PartyVirginia House of DelegatesMembers100 delegatesSpeakerRichard E. Byrd (D)Party controlDemocra...

Political party in Indonesia Not to be confused with Nusantara Awakening Party. For the Icelandic political party, see National Awakening (Iceland). National Awakening Party Partai Kebangkitan BangsaGeneral ChairmanMuhaimin IskandarSecretary-GeneralHasanuddin WahidDPR group leaderCucun Ahmad SyamsurijalFounded9 July 1998; 25 years ago (9 July 1998)23 July 1998; 25 years ago (23 July 1998) (declaration)HeadquartersJakartaStudent wingGemasaba (One Nation's Student Move...

 

 

Artikel ini perlu diwikifikasi agar memenuhi standar kualitas Wikipedia. Anda dapat memberikan bantuan berupa penambahan pranala dalam, atau dengan merapikan tata letak dari artikel ini. Untuk keterangan lebih lanjut, klik [tampil] di bagian kanan. Mengganti markah HTML dengan markah wiki bila dimungkinkan. Tambahkan pranala wiki. Bila dirasa perlu, buatlah pautan ke artikel wiki lainnya dengan cara menambahkan [[ dan ]] pada kata yang bersangkutan (lihat WP:LINK untuk keterangan lebih lanjut...

 

 

Political party in Hong Kong Labour Party 工黨ChairmanKwok Wing-kinVice-ChairmenTam Leung-yingMak Tak-chingLee Cheuk-yanFounded18 December 2011; 12 years ago (2011-12-18)Headquarters19/F, Wing Wong Commercial Bldg, 557–559 Nathan Road, Mong Kok Kowloon, Hong KongMembership (2011) ~200IdeologySocial democracyEnvironmentalismLiberalism (HK)Political positionCentre-leftRegional affiliationPro-democracy campColours   Orange and greenLegislative Council0 /...

Set of quality management standards This article has multiple issues. Please help improve it or discuss these issues on the talk page. (Learn how and when to remove these template messages) This article may be too technical for most readers to understand. Please help improve it to make it understandable to non-experts, without removing the technical details. (October 2015) (Learn how and when to remove this message) This article relies excessively on references to primary sources. Please impr...

 

 

Questa voce sull'argomento calciatori emiratini è solo un abbozzo. Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. Ahmed AdelNazionalità Emirati Arabi Uniti Calcio RuoloCentrocampista Termine carriera2003 CarrieraSquadre di club1 1996-1997 Kuwait SC? (?)1997-1999 Ittihad Kalba? (?)1999-2000 Sharjah? (1)2000-2003 Ittihad Kalba? (6+) Nazionale 1997-1998 Emirati Arabi Uniti5 (0) 1 I due numeri indi...

 

 

هيدين هيلز    شعار الاسم الرسمي (بالإنجليزية: Hidden Hills)‏    الإحداثيات 34°10′03″N 118°39′39″W / 34.1675°N 118.66083333333°W / 34.1675; -118.66083333333   [1] تاريخ التأسيس 1961  تقسيم إداري  البلد الولايات المتحدة[2][3]  التقسيم الأعلى مقاطعة لوس أنجلوس  خصائص جغ...

This article needs additional citations for verification. Please help improve this article by adding citations to reliable sources. Unsourced material may be challenged and removed.Find sources: Tammari people – news · newspapers · books · scholar · JSTOR (January 2020) (Learn how and when to remove this message) A Tammari house. The thatched structure in the middle of the roof (left) covers sleeping quarters, whereas the one on the right is a granary....

 

 

معركة الكوت 2004 جزء من حرب العراق خارطة انتشار القوات المتعددة الجنسيات في العراق معلومات عامة التاريخ 5 أبريل - أغسطس 2004 البلد  العراق الموقع الكوت النتيجة النصر التكتيكي لل اوكرانيين , النصر الاستراتيجي لجيش المهدي المتحاربون القوات الأمريكية القوات الاوكرانية القوات...