«Un orizzonte favoloso circonda il villaggio: le alte montagne del Gennargentu, dalle vette luminose quasi profilate d'argento, dominano le grandi valli della Barbagia, che salgono, immense conchiglie grigie e verdi, fino alle creste ove Fonni, con le sue case di scheggia e i suoi viottoli di pietra, sfida i venti e i fulmini.»
Il clima non è di tipo caldo mediterraneo come nella gran parte dell'isola, bensì un clima leggermente più freddo. A Fonni si riscontra infatti un clima temperato mediterraneo ad estate tiepida con circa due mesi di siccità estiva (Csb): la temperatura media annua si aggira intorno agli 11,5 °C. L'inverno è più freddo della media isolana (media di febbraio di 4 °C), con gelate frequenti e nevicate, talvolta abbondanti anche grazie all'esposizione a nord del paese, mentre l'estate è tiepida, con possibili giorni di calura ma con temperature minime notturne fresche (media del mese di agosto di 21 °C). La temperatura più bassa mai registrata dal 1954 è stata di circa -10 gradi, mentre la più elevata è stata di 38 gradi. Talvolta il manto nevoso supera il metro.
Nel medioevo appartenne al Giudicato di Arborea e fece parte della curatoria della Barbagia di Ollolai. Alla caduta del giudicato (1420), passò sotto il dominio del marchesato di Oristano, per poi passare sotto la dominazione aragonese (1478).
Nel 1604 fu incorporato nel ducato di Mandas, feudo dei Maza e poi dei Tellez-Giron.
Nel 1708, per iniziativa del padre Pacifico Guiso Pirella, venne edificato il santuario della Beata Vergine dei Martiri presso il convento dei Padri Minori Osservanti.
Le feste di Sos Martires e Santu Juvanne in onore della Madonna dei Martiri e di San Giovanni Battista, conservano antiche tradizioni che si rinnovano annualmente nel mese di giugno con grande partecipazione popolare.[5]
Di notevole rilevanza a livello folkloristico è il carnevale fonnese,[6] in cui sfilano le maschere più caratteristiche: Urthos e Buttudos, di radici ancestrali, su Ceomo, pupazzo carnevalesco accompagnato da un gruppo di uomini travestiti con il classico abito da vedova, e sas mascheras limpias, costume femminile completato da un cappello di paglia ornato da pizzi bianchi e nastri di vari colori, accompagnato da un velo bianco che cala sul viso.
Lingue e dialetti
La variante del sardo parlata a Fonni è il barbaricino. Quella fonnese è una variante molto conservativa; in essa possiamo trovare alcuni fenomeni tipici come:
Conservazione del nesso -th-, pronunciato [θ], ad esempio in parole come pratha "piazza", puthu "pozzo", petha "carne".[7][8]
Come in altre varietà barbaricine (ad es. orgolese e olianese), presenza del cosiddetto colpo di glottide[ʔ] come allofono di /k/, ad es.: su cane pron. [su ˈʔanɛ] "il cane".
Rotacismo di /s/ finale quando a contatto con una consonante diversa da {s} e da {c}. Ad es.: ses bella[sɛr ˈbɛlla] "sei bella", sas manos[sar ˈmanɔz(ɔ)] "le mani". Questo fenomeno è tipico delle varietà della Sardegna centrale e centro-orientale.
Conservazione del nesso -/nd/-, come ad esempio nella parola andare (altre varianti di area nuorese/barbaricina, invece, presentano l'assimilazione nel nesso in -/nn/-, quindi annare).
Participi passati dei verbi:
Prima coniugazione: sing. -au, -ada, plur. -aos, -adas ; ad es. basare > basau, basada, basaos, basadas ("baciare");
Seconda e terza coniugazione: sing. -iu, -ia, plur. -ios, -ias; ad es. bèndere > bèndiu, bèndia, bèndios, bèndias ("vendere"), drommire > drommíu, drommía, drommíos, drommías ("dormire").
Cultura
Cucina
Rinomata a Fonni è la produzione dolciaria dei biscotti savoiardi nella tipica variante locale.[9]
Eventi
Il Palio di Fonni o Palio dei Comuni si svolge ogni anno fin dal 1985 nel galoppatoio comunale la prima domenica di agosto. Il fantino che corre per il comune di Fonni è il vincitore del Palio di San Giovanni che viene disputato a giugno durante la festa omonima.[5]
^Si tratta dello stesso suono che possiamo trovare nell'inglesepath, nello spagnolo europeo zorro e hacer e nella pronuncia della {t} dopo vocale nei dialetti toscani, ad es. cantato.
^Scheda identificativa (PDF), su regione.sardegna.it, Elenco prodotti agro alimentari tradizionali. URL consultato il 10 dicembre 2022.
Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 9 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
Museo della cultura pastorale, su museodellaculturapastorale.com. URL consultato il 31 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2011).