Le elezioni politiche in Italia del 1921 per l'elezione della Camera dei deputati si svolsero il 15 maggio 1921.
Furono le prime elezioni a cui parteciparono i votanti dei territori neoannessi della Venezia Tridentina e della Venezia Giulia.
I deputati vennero aumentati da 508 a 535, eletti in 40 collegi elettorali.
Avevano diritto al voto tutti i cittadini di sesso maschile maggiorenni, ovvero che avessero compiuti i 21 anni.
Il presidente del seggio consegnava all'elettore una busta ufficiale indicandogli di inserirvi una scheda ufficiale di lista non piegata. La scheda consisteva in un quadrato di carta bianca di 12 centimetri di lato che riportava il simbolo della lista e uno spazio per le preferenze (da una a quattro in relazione al numero di deputati eletti nel collegio); le schede potevano essere consegnate dai rappresentanti di lista, ma senza alcuna "esortazione o pressione" verso l'elettore.
L'elettore, inserita la scheda di propria scelta, sigillava la busta e la riconsegnava al presidente.
Dati ufficiali delle votazioni.[1]
Nelle elezioni del 1921 i Fasci italiani di combattimento si presentarono quasi ovunque nelle liste dei Blocchi Nazionali assieme ai liberali ed elessero 35 deputati, tra i quali Benito Mussolini che risultò il terzo deputato più votato d'Italia.[2]
L'elezione di tre deputati fascisti Farinacci, Grandi e Bottai fu invalidata nel 1922, poiché al momento dell'elezione erano tutti sotto l'età minima (trent'anni).[3][4]
Attribuzione finale dei seggi, per partito, alla Camera.
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