Il collegio elettorale di Alessandria è stato un collegio elettorale uninominale e di lista del Regno d'Italia per l'elezione della Camera dei deputati.
Il collegio uninominale venne istituito, insieme ad altri 442, tramite regio decreto 17 dicembre 1860, n. 4513.[1]
Successivamente divenne collegio plurinominale tramite regio decreto 24 settembre 1882, n. 999,[2] in seguito alla riforma che stabilì complessivamente 135 collegi elettorali.
Tornò poi ad essere un collegio uninominale tramite regio decreto 14 giugno 1891, n. 280,[3] in seguito alla riforma che stabilì complessivamente 508 collegi elettorali.
In seguito divenne un collegio con scrutinio di lista con sistema proporzionale tramite regio decreto 10 settembre 1919, n. 1576,[4] in seguito alla riforma che definì 54 collegi elettorali.
Il numero di collegi fu ridotto tramite regio decreto 2 aprile 1921, n. 320,[5] in seguito alla riforma che definì 40 collegi elettorali.
Fu soppresso definitivamente con l'istituzione del collegio unico nazionale tramite regio decreto del 13 dicembre 1923, n. 2694.[6]
Nel 1861 comprendeva i mandamenti di Alessandria I e II (intra ed extra muros).
Dal 1882 il collegio Alessandria I con capoluogo Alessandria era composto dai mandamenti di Alessandria entro mura, Alessandria fuori mura, Bassignana, Cassine, Castellazzo Bormida, Felizzano, Oviglio, San Salvatore Monferrato, Sezze, Valenza del circondario di Alessandria; dal circondario di Tortona; dal mandamento d'Incisa Belbo del circondario di Acqui.
Con il ritorno ai collegi uninominali, dal 1892 fu creato il collegio che comprendeva Alessandria.
Nel 1919 Alessandria divenne capoluogo del collegio comprendente l'intera provincia; nel 1921 l'estensione del collegio rimase inalterata.
Le votazioni si svolsero in 443 collegi uninominali a doppio turno. Come previsto dalla legge elettorale del 17 dicembre 1860, era eletto al primo turno il candidato che «riunisce in suo favore più del terzo dei voti del total numero dei membri componenti il collegio e più della metà dei suffragi dati dai votanti presenti all'adunanza» (art. 91). Se nessun candidato era eletto, al ballottaggio tra i due candidati con più voti era eletto chi otteneva il maggior numero di voti (art. 92) o, in caso di ugual numero di voti, il maggiore d'età (art. 93).
Il deputato cessò dalla carica per nomina a presidente del Consiglio e ministro il 3 marzo 1862.
Le votazioni si svolsero in 493 collegi uninominali a doppio turno con la stessa normativa precedente (al primo turno un numero di voti maggiore di un terzo degli iscritti al voto).
Il deputato cessò dalla carica per nomina a presidente del Consiglio e ministro il 10 aprile 1867.
Le votazioni si svolsero in 508 collegi uninominali a doppio turno con la normativa del 1860 (al primo turno un numero di voti maggiore di un terzo degli iscritti al voto).
Il deputato Rattazzi morì il 5 giugno 1873 e il collegio fu riconvocato.
Le votazioni si svolsero in 135 collegi plurinominali a doppio turno. Come previsto dalla legge elettorale politica del 24 settembre 1882, erano eletti al primo turno i candidati che «hanno ottenuto il maggior numero di voti, purché questo numero oltrepassi l'ottavo del numero degli elettori iscritti» (art. 74) secondo il numero di deputati previsto per il collegio; se il numero di eletti era inferiore al numero di deputati, il ballottaggio era tra i non eletti (in numero doppio rispetto ai deputati ancora da eleggere) che avevano il maggior numero di voti (art. 75) ed era eletto chi otteneva il maggior numero di voti nella seconda votazione (art. 77) oppure, in caso di ugual numero di voti, il maggiore d'età (art. 78).
Il collegio di Alessandria prese il nome Alessandria I a causa della presenza dei collegi di Asti (Alessandria II), Casale (Alessandria III) e Acqui (Alessandria IV).
Nel collegio furono accorpati i collegi di Alessandria, Oviglio, Tortona e Valenza; erano nominati 4 deputati.
Il deputato Cantoni morì il 30 giugno 1883 e il collegio fu riconvocato.
Le votazioni si svolsero in 135 collegi plurinominali a doppio turno con la normativa del 1882 (al primo turno un numero di voti maggiore di un ottavo degli iscritti al voto).
Le votazioni si svolsero in 508 collegi uninominali a doppio turno. Come previsto dalla legge elettorale politica del 28 giugno 1892, era eletto al primo turno il candidato che «ha ottenuto un numero di voti maggiore del sesto del numero totale degli elettori iscritti nella lista del collegio e più della metà dei suffragi dati dai votanti» escludendo le schede nulle (art. 74). Se nessun candidato era eletto, al ballottaggio tra i due candidati con più voti (art. 75) era eletto chi otteneva il maggior numero di voti oppure, in caso di ugual numero di voti, il maggiore d'età (art. 77).
Il collegio riprese il nome Alessandria.
Le votazioni si svolsero in 508 collegi uninominali a doppio turno con la normativa del 1892 (al primo turno un numero di voti maggiore di un sesto degli iscritti al voto).
Inizialmente Adolfo Zerboglio fu proclamato eletto, ma in seguito la Camera stabilì il ballottaggio.
Il deputato Zerboglio si dimise e il collegio fu riconvocato.
Il deputato Zerboglio si dimise e il collegio fu riconvocato. Al ballottaggio delle elezioni suppletive i socialisti si astennero dal voto.
Le votazioni si svolsero negli stessi 508 collegi uninominali già esistenti ma, come previsto dal regio decreto del 26 giugno 1913, era eletto al primo turno il candidato che «ha ottenuto un numero di voti maggiore del decimo del numero totale degli elettori del collegio e più della metà dei suffragi dati dai votanti» escludendo le schede nulle (art. 91). Se nessun candidato era eletto, al ballottaggio tra i due candidati con più voti (art. 92) era eletto chi otteneva il maggior numero di voti oppure, in caso di ugual numero di voti, il maggiore d'età (art. 93).
Il deputato Bonardi morì il 4 settembre 1919 e il collegio non fu riconvocato.
Le votazioni si svolsero in 54 collegi di lista. Come previsto dal regio decreto del 2 settembre 1919, il numero di eletti per ogni lista era calcolato sulla base dei voti di lista e sul numero di voti dei candidati al di fuori della propria lista; la graduatoria tra i candidati era calcolata sommando i voti di lista e i propri voti di preferenza sia nella lista sia fuori dalla lista (art. 84).
Nel collegio di Alessandria confluirono 13 collegi: Alessandria, Acqui, Asti, Capriata d'Orta, Casale Monferrato, Nizza Monferrato, Novi Ligure, Oviglio, Tortona, Valenza, Vignale, Villadeati e Villanova d'Asti; erano eletti 13 deputati.
Il deputato Murialdi morì il 14 dicembre 1920.
Le votazioni si svolsero in 40 collegi (39 di lista e uno uninominale) con la normativa del 1919 che per i collegi di lista stabiliva il numero di eletti per ogni lista sulla base dei voti di lista e sul numero di voti dei candidati al di fuori della propria lista.
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