Con la riforma della legge elettorale, nel dicembre 1860 fu approvata una nuova tabella dei collegi elettorali, che all'inizio dell'anno successivo portò all'elezione dei deputati del neonato Regno d'Italia.[4] I 443 collegi rimasero in uso anche per le successive elezioni, con aggiunte per i territori annessi successivamente.
In virtù del plebiscito del 1866 per l'annessione delle province venete e della provincia di Mantova al Regno d'Italia, vennero creati nuovi collegi elettorali, che si aggiunsero ai precedenti.
Inizialmente con regio decreto 15 ottobre 1870, n. 5932 furono attribuiti 14 collegi elettorali alla provincia di Roma.[6] Correggendo però l'errata valutazione della popolazione della città di Roma, con regio decreto 6 novembre 1870, n. 5985, fu approvata una nuova tabella con 15 collegi elettorali.[7]
Le elezioni dal 1892 (XVIII legislatura) al 1913 (XXIV legislatura) si svolsero con sistema maggioritario con collegio uninominale con suffragio allargato.[9]
La tabella dei 508 collegi uninominali fu approvata con regio decreto 14 giugno 1891, n. 280.[10]
In totale il numero di deputati era ancora pari a 508.
Le elezioni del 1919 (XXV legislatura) e del 1921 (XXVI legislatura) si svolsero con collegio di lista con rappresentanza proporzionale a suffragio allargato.[11]
Per il 1919 erano stabiliti 54 collegi per 508 deputati; nel 1921 i collegi divennero 40 per un totale di 535 deputati.[12]
^Tavola 1. Notizie sommarie sulle elezioni generali politiche, in Compendio delle statistiche elettorali italiane dal 1848 al 1934, vol. 1, Roma, 1946, pp. 2-3.
^abVotazioni in Veneto e a Mantova dopo l'annessione.
^Legge 17 marzo 1848, n. 680. Legge 17 dicembre 1860, n. 4513.
^Decreto 17 dicembre 1860, n. 4513, in Gazzetta Ufficiale del Regno, 1º gennaio 1861. URL consultato il 17 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2016).
^Decreto 15 ottobre 1870, n. 5932, in Gazzetta Ufficiale del Regno, 19 ottobre 1870. URL consultato il 17 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2016).
^Decreto 6 novembre 1870, n. 5985, in Gazzetta Ufficiale del Regno, 10 novembre 1870. URL consultato il 17 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2016).
^Legge 22 gennaio 1882, n. 593. Legge 7 maggio 1882, n. 725. Testo unico 24 settembre 1882, n. 999.
^Legge 5 maggio 1891, n. 210. Legge 28 giugno 1892, n. 315. Testo unico 28 marzo 1895, n. 83. Leggi 30 giugno 1912, nn. 665 e 666. Legge 22 giugno 1913, n. 648. Testo unico 26 giugno 1913, n. 821.
^Decreto 14 giugno 1891, n. 280, in Gazzetta Ufficiale del Regno, 18 giugno 1891. URL consultato il 17 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2016).
^Legge 16 dicembre 1918, n. 1985. Legge 15 agosto 1919, n. 1401. Testo unico 2 settembre 1919, n. 1495.
^Tavola 12. Collegi plurinominali con rappresentanza proporzionale deputati, in Compendio delle statistiche elettorali italiane dal 1848 al 1934, vol. 1, Roma, 1946, pp. 58-59.
^Legge 18 novembre 1923, n. 2444. Testo unico 13 dicembre 1923, n. 2694.
^Legge 17 maggio 1928, n. 1019. Testo unico 2 settembre 1928, n. 1993.
Bibliografia
Compendio delle statistiche elettorali italiane dal 1848 al 1934, Roma, 1946.
Piergiorgio Corbetta e Maria Serena Piretti (a cura di), Atlante storico-elettorale d'Italia 1861-2008, 2009.