L'idronimo dora risale al preindoeuropeo *dura/duria, molto diffuso in Europa (cfr. Duero e Dour), particolarmente frequente in area celtica, ma la derivazione dal celtico non è oggi considerata valida[5]. La voce è continuata anche in alcuni appellativi come il ligure doria dal significato di ‘corso d'acqua’[6][7].
Da qui, raggiunge Verrès (ricevendo da sinistra il torrente Évançon), Arnad e Bard, e scorre sotto il ponte di Bard. Prima di attraversare la chiusa di Bard, incassata ai piedi del Forte di Bard, all'altezza di Hône riceve il torrente Ayasse, dalla destra orografica.
A Pont-Saint-Martin, l'ultimo comune della Valle d'Aosta attraversato dal fiume, riceve le acque del Lys da sinistra. Quindi entra in Piemonte.
La Dora attraversa così buona parte del Canavese giungendo in breve a Ivrea, dove, dopo aver attraversato un piccolo e angusto canyon presso il centro della città, viene sbarrata da una lunga diga andando così ad alimentare il Naviglio di Ivrea.
Da qui il fiume, impoverito in parte della sua portata, inizia il suo basso corso di pianura ricevendo poi da destra, nei pressi di Strambino (precisamente nelle campagne della frazione Cerone), il torrente Chiusella.
Con andamento meandriforme si dirige poi pigramente verso il Po confluendovi infine nei pressi di Crescentino.
Affluenti
I principali affluenti della Dora Baltea sono (partendo dalla sorgente):
Assa - affluente di destra, scende dalla Valchiusella, precisamente dal territorio di Brosso.
Regime idrologico
È l'unico fiume italiano dal regime nivo-glaciale; la notevole altezza delle montagne presenti nel suo alto corso gli consente (a differenza di tutti gli altri corsi d'acqua italiani) di mantenere una portata molto elevata soprattutto durante l'estate, grazie alle abbondanti acque di scioglimento dei ghiacciai del Monte Bianco e di gran parte di quelli situati in testa ai suoi affluenti.
Un fiume dunque assai ricco d'acqua che presenta anche una certa costanza di regime (ben 110 m³/s il modulo medio presso la foce), estremamente importante anche per il Po che, privato pesantemente prima di questa confluenza di gran parte della sua portata per alimentare il canale Cavour, riesce così a diluire il suo carico inquinante.
Il fiume risulta quasi perennemente di una bella tonalità molto chiara. Ha una velocità di scorrimento dell'acqua molto alta rispetto agli altri fiumi italiani, specie nella parte centrale del suo corso. Corso d'acqua tra i più freddi d'Italia, la Dora Baltea, pur relativamente lunga, non raggiunge mai larghezze importanti poiché i suoi affluenti sono in genere di scarsa rilevanza idrografica rispetto all'asta fluviale principale.
Portate medie mensili
Portata media mensile (in m³/s) Stazione idrometrica: confluenza Po (1951 - 1991)
Fonte: AA.VV., Piano di tutela della acque - Allegato tecnico II.h/1 Bilancio delle disponibilità idriche naturali e valutazione dell'incidenza dei prelievi - Bilancio idrologico - Rapporto tecnico; tabella 8, pag. 28; luglio 2004; Regione Piemonte (consultato nel dicembre 2011)
Alluvioni
Nonostante le peculiarità idrologiche, il 15 ottobre 2000, dopo giorni di fortissime precipitazioni, la Dora Baltea ed i suoi affluenti tracimarono causando una gravissima alluvione in Valle d'Aosta ed in Piemonte, dove sommersero interi paesi e città causando la morte di diverse persone.
La portata della Dora Baltea in tale occasione sfiorò nel basso corso l'eccezionale valore di 3.100 m³/s.
Sport
Lungo la Dora Baltea si praticano abitualmente sport come la canoa, il rafting e il kayak. I punti più conosciuti in cui si praticano questi sport sono Chavonne, nel comune di Villeneuve, Saluggia sulle chiuse della riserva naturale dell'isolotto del Ritano e Ivrea nel tratto cittadino del fiume, presso lo Stadio della Canoa teatro di importanti manifestazioni nazionali e internazionali.
^ AA.VV., Elaborato I.c/5 (PDF), in Piano di Tutela delle Acque - Revisione del 1º luglio 2004; Caratterizzazione bacini idrografici, Regione Piemonte, 1º luglio 2004. URL consultato il 10 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2012).
^ab AA.VV., Elaborato I.c/7 (PDF), in Piano di Tutela delle Acque - Revisione del 1º luglio 2004; Caratterizzazione bacini idrografici, Regione Piemonte, 1º luglio 2004. URL consultato il 10 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).