Area abitata in epoca nuragica e romana, il centro attuale sorse in epoca medievale. Appartenne al Giudicato di Arborea e fece parte della curatoria di Parte Usellus. Alla caduta del giudicato (1420) entrò a far parte del Marchesato di Oristano. Nel 1478, con la sconfitta del marchesato ad opera degli aragonesi, divenne un feudo in possesso dei Carroz conti di Quirra. Nel 1511 passò per via ereditaria ai Centelles, marchesi di Quirra, che nel 1603 lo incorporarono nel marchesato di Quirra. La signoria passò poi successivamente ai Borgia, ai Català e infine agli Osorio, a cui fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.
«Stemma semipartito troncato: il primo, di rosso, alla lettera maiuscola C, d'oro; il secondo, di verde, alle sette spighe di grano, impugnate, d'oro, legate di rosso; il terzo, di azzurro, alla chiesa della Beata Vergine Assunta, vista in prospettiva, di argento, la facciata volta a destra e chiusa di nero, la chiesa ugualmente chiusa sul fianco destro, la porta in facciata sormontata dalla finestrella tonda, dello stesso; la chiesa munita di campaniletto a vela di due luci, con due campane d'oro, cimato dalla crocetta di nero; la chiesa fondata e attraversante sulla campagna di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»
(D.P.R. 15.07.2004)
Il gonfalone è un drappo di bianco con la bordatura di verde.
Monumenti e luoghi d'interesse
Siti archeologici
Nel territorio di Curcuris sono presenti due nuraghi:
Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).