Le descrizioni del mostro variano a seconda degli autori dell'epoca e spesso il morso del serpente era velenoso e posto sulla coda. Esiodo scrive che avesse testa e corpo di leone ma con una testa di capra sulla schiena ed una coda di serpente[1] mentre Omero scrive che avesse il corpo di capra, coda di drago, testa di leone e che sputava fuoco dalle fauci[2].
«Era il mostro di origine divina, leone la testa, il petto capra, e drago la coda; e dalla bocca orrende vampe vomitava di foco: e nondimeno, col favor degli Dei, l'eroe la spense.»
Vari autori (Plinio il Vecchio, Servio Mario Onorato, Virgilio, Omero) parlano del luogo dove la chimera si trovava. Strabone riuscì a descrivere anche una montagna situata sulla costa della Licia e altri alti promontori che si trovano vicino a una città[8]. In quel luogo esiste il Monte Chimera, situato nelle vicinanze di Adalia, che in passato era citato dagli stessi autori per i suoi fuochi perenni[9].
Una leonessa sputafuoco era una delle più antiche divinità solari e di guerra dell'antico Egitto ed era rappresentata già 3000 anni prima del periodo greco e le influenze sono possibili. La leonessa rappresentava la dea della guerra e protettrice di entrambe le culture che si sarebbero unite come Antico Egitto.
Civiltà Neo-Ittita
La Chimera neo-ittita di Karkemish, datata tra l'850 e il 750 a.C. ed esposta nel Museum of Anatolian Civilizations è ritenuta una base per la leggenda greca. Si differenzia dalla versione greca in quanto la leonessa raffigurata ha anche una testa umana che sale dalle sue spalle ed è alata.
Mitologia
Chimera fu uccisa da Bellerofonte su ordine del re di LiciaIobate stanco delle scorrerie della bestia sul suo territorio. Bellerofonte aveva la punta della sua lancia fatta di piombo e quando la scagliò fra le fauci aperte del mostro il calore delle fiamme che le uscivano dalla bocca sciolse quel metallo soffocandola[9]. Nell'Iliade Omero scrive anche che prima che Bellerofonte la uccidesse, la Chimera fu tenuta a bada dal licio Amisodaro[10], che in seguito divenne padre dei giovani eroi Atimnio e Maride. Secondo altre fonti postume all'Iliade, Chimera non è locata nella Licia, ma nell'Aspromonte.