Fratello di Perse e Pallante[3], da lui e dalla moglie Eos (l'aurora) nacquero le stelle ed i tre venti del mediterraneo (Borea il vento del nord, Austro il vento del sud, e Zefiro, il vento dell'ovest)[4]. I venti greci erano tradizionalmente tre e solo nell'Odissea di Omero si ritrova il quarto (l'Euro).
Alla coppia viene anche attribuita la paternità degli Astra Planeta[5], cioè i pianeti visibili ad occhio nudo quando riflettono la luce del sole: Mercurio (Hermes, Ερμής), Venere (Afrodite, Αφροδίτη), Marte (Ares, Άρης), Giove (Zeus, Δίας) e Saturno (Crono, Κρόνος).
Astreo era il titano delle stelle e dei pianeti, dell'astrologia e del crepuscolo (inteso come l'attimo intercorrente tra la scomparsa della luce solare e l'arrivo della luce degli astri nel buio notturno).
Viene nominato nelle Dionisiache di Nonno di Panopoli come dio delle profezie e degli oroscopi, dal quale si reca Demetra per conoscere il destino della figlia Persefone[7].
Note
^(EN) Krios, su theoi.com, Theoi Greek Mythology. URL consultato il 22 ottobre 2013.